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Il sindaco Piero Fassino è intervenuto subito dopo la relazione dell’assessore Pellerino, iniziando con l’illustrare alcuni dati relativi ai servizi educativi comunali.
“A Torino il 37% dei bambini nella fascia 0-3 anni sono inseriti nei nidi, a fronte di una media nazionale dell’11% (17% per il Nord Italia). Il 94% delle domande di iscrizione alle scuole materne è soddisfatto. Torino è la città che ha introdotto il tempo pieno prima di qualsiasi altra ed ha il più alto numero di scuole e nidi in gestione diretta: si tratta di 83 scuole materne, 54 asili nido e 20 strutture di supporto, quali le ludoteche. Su 10mila dipendenti comunali ben 1600 sono addetti al sistema educativo”.
In una situazione nella quale “sono minori le risorse pubbliche e sono bloccate la assunzioni” ha aggiunto Fassino, “o si riduce il servizio – e questa Giunta non intende farlo - o lo si mantiene allo stesso livello riorganizzandolo in modo adeguato. Le nove strutture date in concessione consentiranno di mantenere tutti i posti attualmente disponibili. E in ogni caso, dopo questa operazione, il 90% delle strutture educative resteranno in gestione diretta della Città”.
La qualità del servizio sarà garantita, ha sottolineato il primo cittadino, ricordando che “nei servizi socio-assistenziali già oggi 498 delle 527 strutture operanti sono date in concessione, con una qualità alta e riconosciuta come tale. Peraltro, anche per i nove nidi dati in concessione gli indirizzi didattici verranno assicurati dal Comune e tutti gli standard qualitativi saranno monitorati affinché restino analoghi a quelli comunali”.
Fassino ha poi ribadito che “la deliberazione e il relativo capitolato d’appalto contengono indicazioni precise sull’utilizzo del personale che ha prestato servizio per la Città, oltre che sull’applicazione del contratto di lavoro Federcultura, più favorevole rispetto a quello delle cooperative di servizi.
Sul medio periodo dovremo studiare un nuovo assetto dei servizi alfine di mantenerne l’erogazione e la qualità. Da anni si sostiene la necessità di innovare la pubblica amministrazione: questa delibera va nel senso dell’innovazione, e lo fa garantendo comunque la continuità dei servizi ai cittadini”, ha concluso il sindaco.
C.R. - Ufficio stampa del Consiglio comunale