Città di Torino > Ufficio Stampa > Comunicati stampa 2012 > GENNAIO
La messa in sicurezza della sponda del Po in zona Fioccardo potrebbe essere completata entro il 2014, se saranno disponibili i fondi necessari. Lo hanno prospettato i tecnici del Comune in occasione di un sopralluogo effettuato stamattina dalla commissione Ambiente, presieduta da Marco Grimaldi.
Il Fioccardo, nella sua parte a valle di corso Moncalieri, è una delle tre aree abitate di Torino a rischio di allagamento, con una parte della zona di via Pianezza e il Borgo Dora. Ancora nel novembre scorso, diverse decine di famiglie erano state evacuate dalla Protezione civile in via precauzionale.
Come spiegato, dai tecnici, la zona è a rischio per una concomitanza di fattori: la presenza del Po (con una quota altimetrica bassa rispetto al letto del fiume), del suo affluente rio Sappone, che scende dalla collina e può gonfiarsi rapidamente in caso di intense precipitazioni, oltre che delle infiltrazioni dal fiume al terreno, in gran parte di riporto e molto permeabile.
La normativa vigente impedisce la costruzione di argini in cemento sul Po. Il progetto di messa in sicurezza, pertanto, prevede sostanzialmente l’innalzamento a terrapieno, fino a un massimo di 1,5 metri, del tratto della sponda (percorsa da una pista ciclopedonale) in prossimità della passerella sul rio Sappone e la realizzazione sul tratto finale di quest’ultimo di un muretto di contenimento in massi e calcestruzzo. Questo, secondo quanto illustrato nel corso del sopralluogo, al quale hanno partecipato anche esponenti di un comitato dei residenti, consentirà di contenere i fenomeni di piena, compresa la “piena duecentennale” (evento di intensità tale da ripetersi statisticamente soltanto ogni due secoli).
Il problema è rappresentato dai costi, oltre 600mila euro, in una situazione di difficoltà per le casse comunali e nell’impossibilità di contrarre nuovi mutui.
Se il progetto verrà finanziato nel 2013, i lavori potrebbero partire entro l’estate del 2014, per concludersi nel giro di sei mesi. Il presidente della commissione Ambiente ha proposto di “verificare la possibilità che i 600mila euro possano essere messi a bilancio già quest’anno, eventualmente ricavandoli da qualche entrata straordinaria legata a una dismissione patrimoniale. Fermo restando – ha aggiunto Grimaldi – che i fondi per opere di messa in sicurezza delle sponde del Po dovrebbero essere forniti dalla Regione Piemonte e dall’AIPO (Agenzia interregionale Fiume Po)”. Al termine del sopralluogo, il presidente ha annunciato di voler chiedere all’assessore alla Polizia Municipale e Protezione civile di far predisporre un piano di allertamento ed evacuazione dei residenti nella zona potenzialmente a rischio.
C.R. - Ufficio stampa del Consiglio comunale