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La condivisione delle regole dell’agire della Pubblica Amministrazione, la conoscenza e la trasparenza delle regole che presiedono agli snodi giuridici che regolano le azioni comuni rafforzano la consapevolezza e il riconoscimento del ruolo della giustizia amministrativa quale garanzia della legittimità dell’azione pubblica e sono garanzia di partecipazione.
Principi che sono stati il motore di un’evoluzione normativa capace di cambiare il rapporto tra Pubblica amministrazione e cittadino.
Se ne discuterà venerdì 18 maggio all’Ex Curia Maxima, nella Sala Norberto Bobbio, per iniziativa congiunta dell’Avvocatura del Comune di Torino, della sezione piemontese della “Società Italiana degli Avvocati Amministrativisti” e del Tar Piemonte.
Al confronto prenderanno parte giudici del Tribunale amministrativo regionale, docenti di diritto amministrativo e avvocati.
Dalle 9.15 in via Corte d’Appello 16, dopo l’intervento iniziale del Sindaco Piero Fassino e il saluto del Direttore dell’Avvocatura comunale, Donatella Spinelli, – sotto la presidenza del Dott. Lanfranco Balucani, Presidente del Tar Piemonte, e dell’Avv. Riccardo Ludogoroff, Presidente della Sezione Locale degli Avvocati Amministrativisti - saranno esaminati in particolare due specifici istituti del processo amministrativo: quello del procedimento cautelare e quello del giudizio di ottemperanza.
Il procedimento cautelare costituisce una fase, incidentale, iniziale di un processo, mentre il giudizio di ottemperanza è un’azione eventuale per garantire la concreta esecuzione di una pronuncia giurisdizionale: “Si tratta di profili processuali di rilevante interesse – spiegano gli organizzatori - poiché entrambi concorrono ad assicurare la pienezza e l’effettività della tutela giurisdizionale amministrativa, principio contenuto nell’articolo 1 del ‘Codice del processo amministrativo’ e che risponde anche alla necessità di garantire un rapido e sicuro perseguimento dell’interesse generale”.