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Comune e Provincia di Torino si costituiranno parte civile nel processo Minotauro.
Lo hanno annunciato oggi, nella seduta della Commissione speciale di promozione della cultura della legalità e del contrasto dei fenomeni mafiosi, presieduta da Roberto Tricarico, il vicesindaco Tom Dealessandri e il presidente del Consiglio provinciale di Torino Sergio Bisacca.
I due Enti hanno dato mandato alle rispettive Avvocature di valutare i tempi e le modalità più opportune.
Nell’esprimere soddisfazione per la decisione presa, il presidente Tricarico ha dichiarato che “la volontà espressa oggi dalla Giunta municipale conferma un’intenzione che era già stata manifestata all’unanimità da parte di tutte le forze politiche presenti nella Commissione”.
Nella seduta odierna della Commissione Antimafia comunale è intervenuto anche l’on. Luciano Violante, già presidente della Commissione parlamentare Antimafia. “Oggi – ha ricordato Violante – c’è un forte trasferimento della Mafia dalle aree tradizionali del Sud Italia e c’è un tentativo di scambio con la politica. Occorre garantire serenità al tessuto produttivo della città e fare formazione alla legalità. Ormai dal 1994 in media in Italia vengono arrestati 4 importanti boss ogni mese, ma c’è una grande capacità di ricambio dei quadri dirigenziali. È quindi indispensabile riprendere il tema della fiducia dei cittadini in una società retta da regole ed educare gli studenti alla cittadinanza”.
Durante la riunione della Commissione, il presidente del Consiglio provinciale di Torino Sergio Bisacca ha confermato che anche la Provincia di Torino si costituirà parte civile nel processo Minotauro. “Proprio questa mattina – ha detto Bisacca – durante la seduta di Giunta il presidente della Provincia Antonio Saitta ha dato mandato all’ufficio legale di approfondire gli aspetti tecnici della costituzione di parte civile: una scelta politica che va nella direzione di sottolineare l'esigenza di tenere alta la guardia contro questi fenomeni”. “La Provincia, con l’adesione all'associazione Avviso pubblico da anni si dedica all'animazione sui territori, dedicando attenzione alla formazione degli amministratori locali sul tema – ha sottolineato ancora Bisacca – e resta la necessità di verificare con attenzione le regole della gestione amministrativa, in particolare per quanto riguarda gli appalti. Occorre una reazione forte di tutte le Amministrazioni per evitare che lo scioglimento di alcuni Consigli comunali per infiltrazioni mafiose infanghi tutta la politica”.
Per la Regione Piemonte, ha partecipato ai lavori della Commissione il consigliere Tullio Ponso, delegato all’Osservaio Usura regionale: “Esprimo vivo apprezzamento per l’istituzione di questa Commissione, proprio per le difficoltà che emergono nel nostro territorio e nelle Amministrazioni locali. Dobbiamo fare lavoro di squadra per dare risposte di legalità e trasparenza a chi ci ha eletto: i cittadini”.
Il presidente del Collegio Costruttori Edili Ance di Torino Alessandro Cherio ha ribadito che “il terreno degli appalti pubblici è terreno fertile per le infiltrazioni della malavita organizzata”. “Chiediamo una sollecitazione forte – ha detto Cherio – nel verificare la regolarità dei contratti di lavoro e le metodologie di gara. La logica degli appalti al massimo ribasso è perversa, soprattutto quando si va al ribasso sulla manodopera. Altro problema grave è il ritardo dei pagamenti da parte delle Pubbliche Amministrazioni, che favoriscono così le imprese che operano nell’illegalità e hanno liquidità provenienti da attività illecite”.
Tra i partecipanti ai lavori della Commissione comunale, c’era anche Pino Masciari, imprenditore, testimone di giustizia e cittadino torinese onorario: “Per tanti anni è stata trascurata la Mafia come fenomeno culturale. Al Sud la Mafia è una cultura che si tramanda di padre in figlio e che oggi si è radicata anche al Nord. Gli imprenditori oggi sono molto vulnerabili per le difficoltà economiche e perché le Amministrazioni ritardano enormemente i pagamenti. Dobbiamo riconquistare i valori persi, recuperare il senso dello Stato e l’amore per l’Italia e il Tricolore. Si può morire per il senso dello Stato e il senso del dovere, non per il senso del potere”.
Per l’associazione Libera, è intervenuta la referente regionale Maria Josè Fava: “C’è un grande bisogno di questa Commissione per spezzare i legami tra mafie e politica. Oggi infatti non si parla più di infiltrazioni mafiose al Nord, ma di rapporti radicali. È quindi importante educare alle responsabilità e coinvolgere i giovani già a scuola. È anche fondamentale stare accanto agli imprenditori che sfidano le mafie: per questo gli Enti locali devono costituirsi parte civile nel processo Minotauro. L’associazione Libera lo farà”.
Per l’Università degli Studi di Torino ha partecipato il prof. Rocco Sciarrone: “C’è un deficit di sapere sul tema: il mio mandato è trasmettere conoscenza. Dobbiamo poi lavorare a una serie di indicatori per individuare fattori di rischio e di resistenza per un monitoraggio preventivo”.
Per il sistema delle cooperative, ha preso la parola Gianni Gallo: “Il problema del massimo ribasso negli appalti e i pagamenti ritardati sono molto sentiti nelle cooperative. C’è però anche una necessità culturale: bisogna mandare messaggi al corpo sociale e condividere le informazioni”.
Per l’Unione Industriale di Torino sono intervenuti Roberto Vinchi e il vicedirettore Riccardo Rosi, che ha dichiarato: “Siamo disponibili a condividere le esperienze e il lavoro svolto. Abbiamo recentemente adottato in modo volontario la delibera di Confindustria che sancisce la sospensione o l’espulsione di associati coinvolti in fenomeni di criminalità organizzata. Stiamo collaborando con la Prefettura per renderla operativa e abbiamo già attivato un punto di ascolto anonimo per aprire con le aziende un dialogo sul fenomeno”.
Hanno inoltre partecipato alla riunione di oggi anche rappresentanti di CNA-Confartigianato (Dino De Santis, presidente Confartigianato Imprese Torino), dell’Ascom (Emanuele Lajolo di Cossano) e dei sindacati (Pierino Crema per la Cgil, Lorenzo Cestari per la Uil, Luca Pantanella per l’Ugl).
(M.Q.) - Ufficio stampa Consiglio comunale