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Il bilancio dell’anno scorso chiude con un avanzo di amministrazione pari a poco più di 9 milioni di euro. Gli investimenti in opere pubbliche hanno sfiorato i 250 milioni, mentre il debito della Città si è ridotto di 32 milioni circa. In sintesi, le entrate complessive hanno raggiunto la cifra di 1332 milioni, dei quali soltanto 110 provenienti da Stato, Regione ed altri enti. Consiste in 746 milioni il totale delle entrate tributarie, con varie voci tra le quali spiccano il Fondo sperimentale di riequilibrio (256 milioni), la Tarsu (175), l’Ici (155), l’addizionale comunale sull’Irpef (65) e la compartecipazione all’Iva (53). Le entrate di natura extratributaria, invece, ammontano a 394 milioni, dei quali 244 da proventi di servizi pubblici e beni comunali: gli utili delle aziende di proprietà comunale hanno totalizzato i 35 milioni, mentre una cifra di poco superiore, 37 milioni, è rappresentata dall’utilizzo dell’avanzo del bilancio relativo al 2010. Per quanto riguarda le spese, il personale è costato 426 milioni di euro, l’acquisto di beni e servizi 238 milioni. Interessi sui mutui e rimborsi quote dei capitali sono costati 243 milioni, altri 293 sono stati i milioni pagati per i servizi erogati dalle aziende di proprietà comunale.
Nella relazione introduttiva, l’assessore al Bilancio Gianguido Passoni ha posto l’accento in particolare sulle difficili condizioni del quadro economico nazionale e sulla capacità della Città di attivare politiche rigorose di risparmio senza intaccare il sistema del welfare. “Nel 2011 è cambiato il quadro generale - ha sottolineato Passoni - come dimostrano le tre manovre finanziarie varate dai governi che si sono succeduti alla guida del Paese e che hanno pesantemente ridimensionato, nel corso dell’anno, il trasferimento delle risorse governative verso gli enti locali. Nonostante questo - ha ricordato Passoni - già recependo nel 2011 le indicazioni suggerite dalla Corte dei Conti, il complessivo valore dei residui attivi si è ridotto del 30% fra il 2006 e il 2011 e le entrate non ricorrenti, come plus valore, nello stesso periodo si sono dimezzate”. “E’ importante sottolineare - ha continuato l’assessore al Bilancio - come nel 2011 siamo riusciti ad avviare la fase di rientro del debito grazie ad un risparmio di 40 milioni di euro. Trend che contiamo di continuare nel 2012, prevedendo un risparmio di 120 milioni”. “Altra sfida importante cui siamo attesi è la riprogettazione dei servizi che costituiscono il welfare - ha concluso Passoni - anche se finora la Città ha dimostrato la capacità di trovare il giusto equilibrio fra la gestione delle risorse dettata dalla necessità del risparmio e la volontà di mantenere l’offerta dei servizi ai cittadini”.
All’intervento dell’assessore Passoni ha fatto seguito il dibattito in Sala Rossa.
Roberto Carbonero (Lega Nord): Il risultato economico dell’esercizio è negativo per oltre 258 milioni di euro. Cifre da capogiro che in qualsiasi azienda privata porterebbero a prendere decisioni gravissime quali portare i ‘libri in Tribunale’. E’ stato un errore uscire dal Patto di stabilità, una scelta che avrà conseguenze gravi in sede di predisposizione del Bilancio di previsione per l’anno 2012. Infine, la massa dei crediti del Comune che sono maturati, ma non ancora riscossi, ha superato a fine 2011 la cifra di 1.500 milioni di euro: difficile il loro recupero, probabile che diventino ulteriori perdite per la Città.
Federica Scanderebech (Fli): Si è arrivati a questa discussione in un momento di forte crisi economica. A Torino i disoccupati sono 9465 e nei primi mesi del 2012 già 4179 persone risultano essere iscritte nei centri d’impiego. Poi il problema delle case popolari. Nel periodo 2007-2011 ci sono state 14.479 richieste d’alloggio a fronte di 2.831 assegnazioni. Abbiamo visto delibere che hanno aumentato il biglietto per i trasporti pubblici, il pedaggio per la sosta e saranno privatizzati una buona parte di asili. Il debito scende di 40 milioni, nel 2011, ma cosa sono di fronte a 5 miliardi di debito complessivo? Mi aspettavo di più da questa Giunta. Dal rendiconto 2011 non si vedono diminuzioni nelle spese per gli amministratori, dirigenti, consiglieri e assessori. Le famiglie sono in forte difficoltà e il Comune non riesce a far fronte a questo. Mi aspetto dall’assessore che il debito diminuisca, e non solo di 40 milioni, nel prossimo bilancio.
Andrea Tronzano (PdL): Non siamo contenti di questo bilancio per tre motivi. La rottura del rapporto di fiducia e leale collaborazione fra la Giunta ed il Consiglio comunale; l’uscita dal Patto di stabilità, scommessa persa da Fassino; la gragnuola di tasse senza aver prima verificato la riorganizzazione e senza che queste nuove tasse siano servite. Ora però bisogna pensare al futuro. Fra le priorità credo vi sia la necessità di vendere le società partecipate dalla Città, rivedere i contratti di servizio e le utenze, diminuire i premi per i dirigenti del Comune senza toccare gli stipendi del personale nelle fasce economiche più basse, investire sul welfare e sulle aziende.
Oltre a Tronzano, per il PdL sono intervenuti nel dibattito, con toni critici, anche i consiglieri: Paolo Greco Lucchina che ha posto l’accento sull’esigibilità del debito contratto, Enzo Liardo, puntualizzando i presunti troppi sprechi dell’amministrazione, Maurizio Marrone ha sottolineato la criticità dell’indice di rigidità della spesa corrente e Angelo D’amico che ha chiesto per il bilancio preventivo un maggiore confronto della Giunta con le opposizioni.
Vittorio Bertola (5 Stelle): Il bilancio consuntivo 2011 presentato dall'amministrazione è negativo in maniera drammatica: 260 milioni di euro di passivo di gestione, 4.5 miliardi di euro di debiti, il fondo di tesoreria passato da 158 milioni a soli 2.700 euro al 31/12. Soltanto dal rendiconto al Bilancio apprendiamo che la Città ha sforato il patto di stabilità non di 320 milioni di euro, come disse Fassino a gennaio, ma di ben 480 mln; un errore di calcolo di "soli" 160 milioni di euro che fa venire seri dubbi su quanto la giunta abbia davvero sotto controllo le finanze della Città. Nonostante questo, continuano le spese pazze, a partire da alcuni stipendi d'oro che denunciamo da mesi, e dagli sprechi nelle partecipate. Ma la vera questione è: dopo aver ridotto a costo di grandi sacrifici il debito da 4.5 a 4.35 miliardi di euro, di meno del 5%, cambierà qualcosa? Le finanze cittadine sono in un'agonia che a nostro parere è irreversibile se non cambia la politica finanziaria nazionale, mettendo la sopravvivenza dei cittadini e dei servizi essenziali davanti al pagamento del debito. Questa scelta però richiederebbe una politica coraggiosa e innovativa, e invece oggi il sindaco Fassino non si è nemmeno presentato in aula; la sua sedia vuota rappresentava bene l'idea di una città alla deriva.
Giulio Cesare Rattazzi (PD): va messo in risalto il superamento delle difficoltà innestate dai tagli dei trasferimenti Statali, raggiungendo il pareggio di bilancio con un equilibrio tra costrizioni Normative ed esigenze sociali, che vengono tenute nella massima considerazione. Mentre un’iniziativa utile è risultato l’avvio del bilancio consolidato tra Comune e Aziende Partecipate. Va osservato come i rilievi della Corte dei Conti siano troppo minuziosi, anche se viene affrontato il vecchio problema dell’utilizzazione di entrate straordinarie per coprire spese ordinarie, al quale l’Amministrazione aveva già dedicato la sua attenzione.
Fabrizio Ricca (Lega Nord): Bentornato sindaco! Finalmente ha trovato del tempo da dedicare alla propria città. Questo bilancio è desolante come la sua poltrona lasciata vuota durante il Consiglio e le commissioni dove aveva competenza. Un bilancio con ombre e voragini che non ci fa ben sperare per il futuro di questa città.
Stefano Lo Russo (PD): Annuncio il voto favorevole del PD, ringraziando l’assessore Passoni, gli uffici e il presidente della commissione Bilancio, Altamura. Siamo ampiamente disponibili al confronto con la minoranza se questa sarà disposta ad assumere un atteggiamento costruttivo, con proposte concrete e non ostruzionistiche.
Ferdinando Berthier (Torino Libera): Esprimo il mio voto contrario, perché l’assessore Passoni ha fatto un gran lavoro però non ci ha dato chiarezza. Sono molto preoccupato per il futuro perché, considerando il retaggio che ci si porta dietro, non può essere migliore.
Ha concluso la serie degli interventi il Sindaco Piero Fassino: La crisi è un dato nazionale, i provvedimenti sulla finanza pubblica italiana incidono sulla finanza locale. All’opposizione, dico che non possiamo essere tutti solidali nel sostenere il governo Monti, basato su un’ampia coalizione, poi far venire meno questo in sede locale. Le manovre degli ultimi mesi hanno determinato un calo dei trasferimenti dallo stato al nostro comune pari a 110 milioni di euro, che incidono pesantemente sul nostro bilancio. Per quanto concerne la nostra scelta dell’anno scorso di uscire dal Patto di stabilità, voglio sottolineare che oggi c’è una proposta dei sindaci delle principali città di non rispettare il Patto nel 2012. Per quanto riguarda il Bilancio di previsione del 2012, sul quale vogliamo avere un ampio confronto, riassumo tre obiettivi. Primo, ridurre l’indebitamento, il quale, va ricordato, è dovuto principalmente a investimenti effettuati. Già nel 2011, per la prima volta dalla fine degli anni Novanta, abbiamo registrato una pur lieve di munizione del debito. In secondo luogo, vogliamo mantenere l’offerta di servizi finora garantiti ai cittadini. Non solo nel 2011, ma anche fino ad oggi non è stata effettuata nessuna sostanziale riduzione dei servizi. Terzo, effettueremo una spending review approfondita, unitamente alla riorganizzazione della macchina comunale, sempre improntate a garantire i servizi.
Il bilancio consuntivo per il 2011 è stato approvato con 24 voti a favore e 12 contrari. Si sono espressi a favore del documento PD, Moderati, SEL, IDV e Misto di maggioranza, oltre al sindaco Fassino. Hanno votato contro PdL, Lega Nord, 5 Stelle, FLi e Torino Libera.
Ufficio stampa Consiglio comunale