Città di Torino > Ufficio Stampa > Comunicati stampa 2012 > GENNAIO
La Città di Torino, il cui patrimonio arboreo pubblico è di entità molto rilevante (oltre 160.000 esemplari tra viali alberati e piante in parchi e giardini pubblici), dalla metà degli anni ‘90, sottopone le piante del territorio cittadino a periodici controlli dello stato di salute, con l’utilizzo - a partire dall’ultimo decennio - della metodologia V.T.A. (Visual Tree Assessment), grazie alla quale viene valutata la resistenza del legno e di conseguenza la possibilità di schianto. I controlli di stabilità effettuati con tale metodologia consentono di ridurre il rischio derivante dalla caduta di alberi, rimuovendo o mettendo in sicurezza piante potenzialmente pericolose.
I controlli di stabilità sono affidati ad operatori esterni specializzati, che vengono selezionati attraverso appalti specifici e le attività sono sottoposte al coordinamento ed alla supervisione dei tecnici comunali; ogni 3 mesi gli appaltatori consegnano alla città le risultanze delle indagini del patrimonio arboreo analizzato in tale periodo.
Le piante classificate in classe D sono da abbattere. Le piante in classe C/D solo in alcuni casi possono essere ricondotte a condizioni di sicurezza con specifiche tecniche di potatura che riducono soprattutto il peso della chioma per ripristinare la condizione di stabilità; negli altri casi non rimane che procedere con la rimozione dell’albero.
Il nuovo appalto é operativo da gennaio 2011 e nei primi nove mesi sono stati controllati oltre 42.000 alberi. Di questi 665 (corrispondenti al 1,58% delle piante monitorate) sono stati ritenuti potenzialmente pericolosi e pertanto sono stati, nei mesi passati, o oggetto di potature di messa in sicurezza, o abbattuti.
Nella tranche di controlli effettuata negli ultimi 3 mesi del 2011 e la cui consegna è in corso in questi giorni erano inclusi gli ambiti di Corso Torino (il viale che conduce verso la Palazzina di Caccia di Stupinigi) e di lungo Po Antonelli.
L’indagine sul viale di Stupinigi ha riguardato oltre 650 piante e su 80 alberi (prevalentemente pioppi cipressini) si dovrà intervenire con l’abbattimento in quanto manifestano problemi statici irreversibili che potrebbero mettere a rischio l’incolumità pubblica. Il dato percentuale è decisamente superiore agli standard, ma è legato alla specie (pioppo) che raggiunta la maturità si altera velocemente.
Le operazioni avranno inizio, salvo condizioni climatiche avverse, domani mercoledi’ 18 gennaio, e dureranno almeno 5-6 giorni lavorativi. Su altre 40 piante del medesimo ambito sono in corso degli approfondimenti, finalizzati a valutarne la possibilità di mantenimento.
Gli uffici tecnici valuteranno l’opportunità di programmare il ripristino delle piante mancanti, non escludendo la possibilità di un cambio di specie arborea.
Per quanto riguarda Lungo Po Antonelli, gli alberi controllati sono stati un centinaio, dei quali sono risultati da abbattere 6 esemplari di Celtis Australis, colpiti da funghi agenti di carie. Viste le dimensioni degli alberi, l’intervento, che è iniziato oggi martedi’ 17 gennaio, durerà circa 2-3 giorni.
I cantieri per gli abbattimenti saranno realizzati da imprese specializzate in lavori di arboricoltura e in modo tale da intralciare il meno possibile il traffico veicolare; tuttavia, per Corso Torino – Stupinigi sarà necessaria la chiusura della pista ciclabile per i soli tratti di volta in volta interessati, e in alcuni casi sarà necessario occupare parte della carreggiata stradale.
APPROFONDIMENTI:
VTA
L’analisi di stabilità con la tecnica V.T.A. comporta un’attenta analisi visiva dell’albero e successivi approfondimenti con strumenti particolari (martello elettronico, resistograph, frattometro) che permettono di individuare un’eventuale degenerazione dei tessuti legnosi. Al momento il V.T.A è la tecnica di analisi che garantisce maggiore affidabilità e migliore facilità di applicazione consentendo di individuare situazioni di rischio potenziale non visibili esternamente.
Lo schianto di alberi, al di là di eventi eccezionali, è prevalentemente causato da fenomeni di degradazione del legno che sono attribuibili alla presenza di marciumi derivati da funghi agenti di carie. Poiché non è possibile curare la pianta, le uniche strade percorribili per evitare la diffusione dei marciumi del legno sono la prevenzione (gestione corretta degli alberi e tutela da danni per scavi e cantieri), un costante monitoraggio dello stato di salute degli alberi e qualora ci siano situazioni di decadimento avanzato, l’intervento tempestivo con potature di messa in sicurezza o abbattimenti.