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Approvata questo pomeriggio con 20 voti a favore, la mozione presentata da Lucia Centillo che chiede a sindaco e giunta di intervenire presso la Regione Piemonte per superare i termini della proposta di Piano sociosanitario regionale (PSSR) 2011-2015 nella versione del 25 ottobre 2011, pur prendendo atto delle proposte di modifica illustrate dall’assessore regionale alla sanità il 12 gennaio scorso.
All’esecutivo si chiede di potenziare gli strumenti di coordinamento delle politiche e delle azioni sanitarie e socio-sanitarie per la Città di Torino, per il pieno espletamento del ruolo di indirizzo e di controllo da parte della Città, e per la progettazione partecipata e di promuovere attraverso l'ANCI azioni per garantire a livello regionale e nazionale il diritto alla salute, le cure sanitarie, l'integrazione socio-sanitaria e l'individuazione di risorse certe per la sostenibilità del sistema. Inoltre sono da richiedere garanzie sul rispetto della normativa nazionale relativa alla compartecipazione degli assistiti alle prestazioni sanitarie.
Centillo ha evidenziato in fase di presentazione della mozione la necessità di un’articolazione sul territorio degli assetti delle aziende sanitarie, tale da dare risposte più calibrate a tipologie di bisogni differenziati, istituendo un organismo di coordinamento metropolitano, come previsto dalla legge. La relatrice ritiene inoltre fondamentale che l’Ospedale Mauriziano rimanga “all’interno del sistema Torino” e che vengano inserite le parti mancanti delle nuove proposte relativamente alla salute dei migranti e alle reti ostetrico-ginecologiche.
Nelle ultime settimane, in relazione al Pssr, Centillo, e la IV commissione servizi sociali, che presiede, hanno incontrato l’assessore ai servizi sociali Elide Tisi, le associazioni di tutela dei cittadini e i sindacati recependone le osservazioni critiche assieme a quelle dei presidenti delle circoscrizioni cittadine approvate in sede di Conferenza unificata sanitaria e socio-sanitaria.
Tra le preoccupazioni più diffuse in questi ambiti, la mancanza nel PSSR di impegni precisi per la disabilità, per i migranti, per la medicina penitenziaria, e la mancanza di risorse certe per garantire i Livelli essenziali di assistenza, compreso il finanziamento delle prestazioni socio-sanitarie. In particolare le carenze nell’assistenza domiciliare e nella cronicità, rendendo impossibile la tempestiva dimissione dei pazienti, concorrerebbero alla sovra-saturazione degli ospedali e in particolare dei Pronto soccorso. Elemento paradossale e drammatico della situazione è costituito dai posti inutilizzati nelle residenze per anziani (assai meno onerosi per gli enti pubblici dei posti letto in ospedale) e da una lunga lista di anziani, che le associazioni di tutela stimano in 11.000 persone, in attesa di occuparli.
S.L. - Ufficio stampa Consiglio comunale