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Il 25 marzo 1944 venne arrestato dalle SS il giovane Emanuele Artom, seviziato e tradotto alle Carceri Nuove di Torino, dove morì in seguito alla atroci torture subite. La Città di Torino, insieme alla Comunità Ebraica e alla Comunità di Sant’Egidio ricorda oggi con una marcia silenziosa uno dei più efferati delitti compiuti dalla persecuzione nazista, un delitto che fu ed è il simbolo della sanguinosa persecuzione razzista e antisemita che costo la vita a Torino ad oltre cittadini ebrei.
“Un delitto orrendo i cui germi non sono ancora sepolti- ha dichiarato il Sindaco Piero Fassino che oggi prenderà parte alla marcia- nutrito da un’idea di odio e di intolleranza antisemita che dobbiamo sempre respingere e rifiutare e contro cui è ancora necessario opporsi. Una radice velenosa quella dell’intolleranza che non è mai morta, e che solo pochi giorni fa ha condotto ad altre morti strazianti, a Tolosa. E’ anche pensando a quella città, alla sua comunità ebraica e alle vittime innocenti di questi giorni che oggi sfileremo per le vie di Torino.
La marcia di domani, con partenza alle ore 17,30 da via Sacchi 58, è una proposta a tutta la città, rivolta soprattutto alle giovani generazioni, perché non dimentichino la tragedia della violenza antisemita.
Un “pellegrinaggio della memoria” che percorrerà la strada dalla casa della famiglia Artom, sosterà presso la Scuola Ebraica e giungerà infine al Tempio in piazzetta Primo Levi.(cpm)
Torino, 24 marzo