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Domenica 25 marzo alle ore 17.30 si avvierà da via Sacchi 58 una marcia silenziosa per ricordare Emanuele Artom, partigiano ebreo torinese, morto per le atroci torture subite nelle carceri Le Nuove il 7 aprile 1944.
Il “pellegrinaggio della memoria”, dall’abitazione della famiglia Artom si snoderà in via Nizza, sosterà vicino alla Scuola Ebraica in via Sant’Anselmo e si concluderà davanti alla Sinagoga in piazzetta Primo Levi. Quel percorso Emanuele lo aveva compiuto per anni, dopo la promulgazione delle leggi razziali fasciste del 1938.
Nel carcere torinese, simbolo della persecuzione razzista e antisemita che ha distrutto la comunità ebraica cittadina, Artom fu trasportato dalle SS il 25 marzo dopo atroci sevizie. Il corpo del giovane intellettuale, non fu restituito e non fu mai ritrovato.
“Nessuno e nulla deve essere dimenticato – ha sottolineato Piero Fassino, Sindaco della Citta -. Vanno ricordate le vittime, le colpe dei carnefici, l’eroismo di chi decise di battersi e resistere, i meriti di quelle persone che, in Italia e altrove, soccorsero gli ebrei perseguitati”.
La Città, insieme alla Comunità di Sant’Egidio alla Comunità Ebraica di Torino e alla Circoscrizione 8, attraverso la figura di Artom - fu commissario politico prima nelle formazioni Garibaldine e poi in quelle di Giustizia e Libertà – rinnova il ricordo per la tragedia della violenza antisemita, della guerra, della deportazione e della Shoah “che ha inghiottito la vita di milioni di ebrei e ha ferito profondamente la nostra città” ricordano gli organizzatori.
Una memoria significativa della vita della nostra città condivisa con i rappresentanti della Provincia di Torino e della Regione Piemonte.
Alla cerimonia prenderanno la parola Piero Fassino, Rav Eliahu Birnbaum, Rabbino Capo di Torino, Ugo Sacerdote, Presidente del Comitato di Coordinamento delle associazioni della Resistenza in Piemonte, Giuseppe Segre, Presidente della Comunità Ebraica di Torino, Daniela Sironi, responsabile regionale della Comunità di Sant’Egidio Piemonte. (ma.co.)