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Standard & Poor’s conferma il rating di lungo termine del Comune di Torino a BBB+ e rimuove il "CreditWatch" negativo, rivedendo così la valutazione sulla liquidità del Comune. Il Rating della città è limitato a BBB+ poichè, secondo i criteri di S&P, la valutazione del rating di un ente locale non può essere superiore a quella dello stato sovrano. L'agenzia stima, tuttavia, il merito di credito indicativo del Comune ad A-.
La valutazione resa nota da Standard & Poor's è stata accolta con soddisfazione dall’assessore al Bilancio, Gianguido Passoni, “perché, nei fatti, sono state giudicate idonee le politiche di bilancio che l’Amministrazione comunale sta adottando per fronteggiare una situazione difficile nel peggiore dei contesti possibili, ovvero nel bel mezzo di una crisi che ha avuto effetti pesanti e negativi sull’economia del Paese e che, negli ultimi diciotto mesi, è stata accompagnata da ripetuti interventi governativi che hanno considerevolmente ridotto i trasferimenti da Stato e Regione.”
Senza il vincolo costituito dal “tetto” del rating italiano, il giudizio di Standard & Poor’s sarebbe potuto essere migliore. “In base ai nostri criteri, applicabili all’analisi degli enti territoriali e ai rispettivi enti sovrani, limitiamo il rating del Comune di Torino - si legge nella relazione dell'agenzia - allo stesso livello di quello della Repubblica italiana (BBB+/negative). Stimiamo, tuttavia, che il merito di credito indicativo (che esprime una combinazione tra profilo creditizio individuale dell’ente e assetto istituzionale entro cui opera) sia pari ad “A-“. Non equivale a un rating – precisano da S&P – ma è uno strumento per valutare il profilo creditizio intrinseco di un ente territoriale, non considerando il "tetto" determinato dal rating del Paese".
Per quanto riguarda il futuro a breve e medio termine, Standard & Poor’s si attende dal Comune di Torino un miglioramento della “performance di bilancio sul periodo di previsione 2012-2013”, da raggiungere anche grazie ai limiti più stringenti posti dal patto di stabilità, alla regolamentazione nazionale che proibisce di accendere nuovi mutui quando il rapporto tra spesa per interessi ed entrate correnti supera un certa soglia, allo sblocco della possibilità di incrementare le aliquote fiscali e al ripristino della tassazione sull’abitazione principale.
Palazzo civico – prevedono gli analisti – “beneficerà di una flessibilità delle entrate aggiuntive che aiuterà a compensare i tagli ai trasferimenti del Governo centrale e, di conseguenza, a preservare i saldi di bilancio”.
“Di fronte agli enti locali italiani – sottolinea Gianguido Passoni - restano le difficoltà e le incognite di un sistema che continua a chiedere sforzi pesanti e ripetuti per contribuire a ridurre il debito pubblico. Per Torino – ricorda l’assessore al Bilancio - il presente è rappresentato dai tagli sui trasferimenti statali e regionali non ancora determinabili per il 2012, ma sicuramente più consistenti rispetto al 2011. Una forte privazione di risorse finanziarie che per il 2012 rende una vera sfida l’approvazione del bilancio in pareggio salvaguardando servizi e welfare”. (mge)