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Comunicato stampa

SIGILLO CIVICO A PRIMA NATA STRANIERA 2012: IL DIBATTITO IN AULA

L’approvazione della mozione per il conferimento del sigillo civico alla prima bambina straniera nata a Torino nel 2012 (vedi comunicato precedente) è stata preceduta dal dibattito in aula consiliare. Di seguito, la sintesi degli interventi.


Roberto Tricarico (PD)

Il Capo dello Stato ha lanciato un forte appello in favore della cittadinanza ai bambini stranieri nati in Italia. La nostra è una proposta fortemente simbolica che rappresenta la città alla quale aspiriamo. Molti di noi sanno cosa significhi essere immigrati a Torino, cosa significhino le distanze tra chi c’era già e chi è arrivato: oggi dobbiamo misurare la nostra capacità di ridurre la distanza tra i cittadini. I bambini stranieri nati a Torino crescono insieme ai nostri figli e si sentono torinesi, dunque italiani.

Fabrizio Ricca (Lega Nord)

La Regione Piemonte ha dato un sostegno tangibile alle famiglie di tutti i neonati residenti, italiani o stranieri. Questo è un gesto concreto che afferma i diritti di ogni bambino. Dare un riconoscimento come il Sigillo civico a una persona che ancora non si è distinta per nulla se non per il fatto di essere nata. è sbagliato e svilisce un’onorificenza importante.


Maurizio Marrone (PdL)

Vorrei esprimere lo scetticismo del mio gruppo per questa iniziativa. Vogliamo sottolineare, inoltre, che il Sigillo civico non sia dato solo perché si è appena nati. Il Sigillo della Città va conferito a quelle persone che si sono distinte nei loro settori.
Sappiamo bene che l’integrazione avviene con un percorso di crescita. La bambina, a cui si va a conferire il Sigillo, non sappiamo se si integrerà, rispettando le tradizioni. E ricordo che ogni bambino torinese che nasce ha già 5.700 Euro di debito pro-capite.



Vittorio Bertola (5 Stelle)

Vorrei spiegare perché non votiamo questa mozione. Deriva dall’analisi del significato del Sigillo civico. Secondo lo Statuto cittadino questo riconoscimento va dato a persone che si sono distinte per le loro capacità o per le loro azioni meritevoli.
In questo caso non vedo il merito di questa persona, perché è appena nata.Questa è un’operazione puramente strumentale, sia dalla maggioranza che dall’opposizione, proprio quando ci sono ancora i lavoratori dello Csea che aspettano altre discussioni.


Silvio Viale (PD)

L’argomento ha un forte valore simbolico. È un atto di responsabilità: basti pensare che nel 2011 il 25% dei bambini nati all’ospedale Sant’Anna sono figli di madri straniere. Questa è solo una delle proposte che il Comune poteva fare. Io ho anche proposto di modificare lo Statuto della Città per consentire di approvare l’atto in seconda votazione con la maggioranza semplice dei consiglieri. Con questa modifica verrebbe anche istituito un albo delle cittadinanze onorarie per i bambini stranieri nati a Torino che frequentano la scuola dell’obbligo.



Marta Levi (PD)

Non capisco gli interventi dell’opposizione. È un atto fortemente simbolico, giusto e doveroso, non un atto strumentale, che fa seguito alla mozione sullo ius soli. Vogliamo che ai bambini nati nel nostro Paese sia riconosciuta la cittadinanza onoraria. In Italia fino a 18 anni un bambino nato da genitori stranieri è fortemente difeso, garantito dallo Stato. Al compimento dei 18 anni sembra invece che lo Stato debba difendersi da quella stessa persona. La cittadinanza serve a combattere il senso di smarrimento e di assenza di futuro che provano tanti stranieri nati a Torino.



Ferdinando Berthier (Torino Libera)

Sottolineo che la mia precedenza interpellanza sui rifugiati non ha nulla a che vedere con quanto stiamo discutendo in questo momento. Non sono stato coinvolto in una campagna di acquisti e mi accingo a votare favorevolmente con serenità. Credo che questo atto simbolico non turbi in nessun modo l’opinione pubblica



Federica Scanderebech (FLI)

La sfida dell’integrazione deve essere vinta in Italia e in Europa. Votare simbolicamente per conferire un riconoscimento a una bambina straniera i cui genitori sono a Torino da tanti anni è un segnale forte. A Torino c’è un modello di integrazione importante rappresentato dal Sermig, dove non ci sono divisioni né ghetti.



Roberto Carbonero (Lega Nord)

Invito a riflettere su questo gesto che definite “simbolico”, state per marchiare una persona, nata da poco, che non è cosciente di quello che sta ricevendo e che per tutta la sua vita sarà contrassegnata da questa vostra decisione.



Michele Curto (SEL)

Stiamo per decidere, votando per l’attribuzione del sigillo civico, un fatto simbolico. I simboli sono una cosa potente ma anche una cosa pericolosa se sono vuoti. Non è questo il caso. Meglio di questa bambina per l’assegnazione del sigillo civico, solo Suad Omar, la mediatrice culturale vittima l’anno scorso di un’aggressione a sfondo razzista su un autobus torinese. Mi domando però se saremmo stati capaci di farlo.
Visto che questo Consiglio deve tracciare l’orizzonte della città, credo sia giustissima l’assegnazione del sigillo civico di questa sera



Piero Fassino (Sindaco)

Vorrei che ci riconducessimo alla ragione per cui stiamo decidendo un atto simbolico così forte. Ed essa è che in Italia è aperto il dibattito su un nodo che sta diventando sempre più critico: con quale legge della cittadinanza gestire la dinamica demografica nel nostro paese.
A lungo paese di emigranti, da vent’anni siamo sempre più paese di immigrazione. Vivono oggi in Italia cinque milioni di cittadini di origine straniera: circa l’8% della popolazione che nelle regioni del nord raggiungono concentrazioni del 15% e Torino sta esattamente in questa dimensione. A Brescia questi cittadini rappresentano il 20% della popolazione, a Torino sono 150.000 su una popolazione di 900.000 abitanti. Tra certe categorie di lavoratori, come badanti, edili, operai agricoli i cittadini di origine straniera superano la percentuale del 50%. La loro è una presenza strutturale e non certo congiunturale. Sciocco pensare di “fare argine”, quando sono parte integrante della nostra vita.
In questo scenario c’è un’evidente contraddizione se i numerosissimi bambini figli di genitori stranieri che nascono qui, crescono qui ma non sono riconosciuti.
Il conferimento del Sigillo onorario ad una bambina nata a torino da genitori stranieri stabilmente residenti nella nostra città è uno stimolo per il Parlamento a legiferare su questa materia ed è un atto di valore morale e culturale che mi auguro trovi sostegno.

(Ufficio stampa del Consiglio comunale)





Pubblicato il 5 Marzo 2012

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