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“Siamo di fronte a una vera e propria emergenza democratica”. Ha esordito così oggi pomeriggio Bruno Geraci, presidente del Corecom Piemonte, riferendosi all’attuale situazione delle emittenti televisive locali torinesi, in occasione dell’audizione nella seduta congiunta della Conferenza dei Capigruppo del Consiglio comunale (presieduta da Giovanni Maria Ferraris) e della Commissione Lavoro (presieduta da Domenico Mangone).
Geraci ha dichiarato che metà delle emittenti torinesi è a rischio di chiusura. Sono infatti in difficoltà finanziarie – ha spiegato – Quintarete, Grp, Telestudio, Videogruppo e Telesubalpina (quest’ultima potrebbe chiudere già alla metà di quest’anno). Due le cause principali: i massicci investimenti economici per passare dall’analogico al digitale terrestre (in media, 1 milione di euro per ogni tv, secondo Geraci) e la crisi economica che ha fatto diminuire drasticamente gli investimenti pubblicitari.
“Spegnere le voci delle tv locali – ha detto il presidente Corecom – impoverirà il territorio: è necessario aprire il prima possibile un tavolo di crisi”.
Geraci ha quindi sottolineato anche le difficoltà della Rai: 600-700mila piemontesi non ricevono le trasmissioni regionali della Rai. Si tratta in particolare di utenti delle province di Novara, del Verbano-Cusio-Ossola, di Vercelli, di una parte dell’alessandrino, di alcune zone collinari dell’astigiano e di parte della zona collinare torinese. Il problema è dovuto – ha spiegato – al fatto che sul canale 22 che lancia il segnale della Rai Piemonte coesiste anche il segnale di Tele Libertà, tv locale che serve la Lombardia.
Al dibattito in Commissione è intervenuto il presidente del Consiglio comunale Giovanni Maria Ferraris: “Siamo favorevoli ad intervenire nella vicenda per quanto di nostra competenza per garantire il pluralismo dell’informazione a Torino e in Piemonte. Proporrò un documento, da condividere con tutto il Consiglio comunale, per trovare risposte utili a risolvere la situazione”.
Sono quindi intervenuti il consigliere Andrea Tronzano (“Diamo al Corecom il potere di controllare l’effettiva sussistenza dei requisiti delle tv che ricevono finanziamenti pubblici, per garantire trasparenza nel rispetto di chi opera secondo le leggi”), Domenico Mangone, Roberto Tricarico (“Siamo preoccupati per l’emergenza occupazionale: anche la Regione Piemonte dovrebbe intervenire”) e Roberto Carbonero (“Il problema riguarda anche il Comune di Torino, che deve attivarsi per aprire subito un tavolo di crisi”).
Ha quindi concluso la riunione il vicesindaco Tom Dealessandri: “Siamo senza dubbio in una situazione di sofferenza. Si può aprire un tavolo sull’argomento con Regione Piemonte, Provincia di Torino e Comune di Torino e rappresentanze sindacali”.
(M.Q.) - Ufficio stampa Consiglio comunale