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Nella seduta del Consiglio comunale di oggi, dopo l’intervento del sindaco Piero Fassino sui recenti episodi verificatosi a Torino e in Val di Susa, hanno preso la parola i consiglieri comunali:
Vittoria Bertola (5 Stelle): C’è un clima davvero preoccupante in città nella gestione delle forze dell’ordine. Non si comprendono le cariche della polizia avvenute sabato sera a Porta Nuova, dimostrate da video, filmati e dalla testimonianza di Cremaschi della Fiom. Non è chiara la legittimità dell’allargamento del cantiere della Tav in Val di Susa, o quanto accaduto sabato allo stadio con un tifoso portato via a forza. Occorre fare un passo indietro, non alimentare la tensione. La Magistratura faccia un’indagine serrata e approfondita. Ma riteniamo inopportuna la presenza del questore Mortola alla guida della polizia ferroviaria di Torino.
Roberto Carbonero (Lega Nord): Solidarietà alle vittime degli scontri di questi giorni e forte condanna delle azioni di violenza a cui si è assistito. Più che una pausa di riflessione ci vorrebbe un’azione definitiva. È legittimo manifestare pacificamente, ma non si è mai assistito a continui inserimenti di frange violente, nemmeno negli anni ’80. Non ho sentito nulla durante l’intervento del Sindaco in merito ad azioni dell’Amministrazione nei confronti dei responsabili delle aggressioni di venerdì pomeriggio a Palazzo Civico. Le lunghe pause di riflessione contribuiscono al proliferare di queste azioni violente.
Andrea Tronzano (PdL): Vorrei manifestare solidarietà a Massimo Numa, Marco Accossato e Gian Carlo Caselli. Dico al consigliere Curto che oggi non si può più coprire politicamente, anche se inconsapevolmente, e creare aspettative in persone che non sono pacifiche.
La nostra volontà è che la Tav si realizzi e che si proceda con gli espropri che, in ragione della pubblica utilità, sono previsti dalle nostre leggi.
E se da un lato è legittimo manifestare contro l’opera, dall’altro è legittimo che lo Stato attraverso i suoi organi controlli che l’opera venga realizzata.
Fabrizio Ricca (Lega Nord): Se le forze dell’ordine caricano, lo fanno sempre con un motivo. Da parte nostra c’è la piena fiducia al capo della Polizia ferroviaria di Torino.
Il clima è pesante, colpa anche in parte di questa Amministrazione che negli anni si è mossa con maniere “dolci”. Il movimento No Tav ha vinto la sua battaglia facendo modificare il progetto per abbassarne i costi. Il movimento pacifico deve dissociarsi dalle frange violente.
Michele Curto (SEL): Sono stupito dal tono del dibattito di oggi: è una giornata particolare. Questa mattina c’è stato un blitz delle forze dell’ordine per l’esproprio dei terreni. Le amministrazioni locali hanno ricevuto l’ordinanza alle ore 9.15, di fatto ad esproprio già avvenuto e il documento parlava solo del recintamento dell’area cantiere. A seguito di questo, un ragazzo di 37 anni è salito sul traliccio dell’alta tensione ed ora giace in fin di vita al CTO. Quando in un Paese democratico, per gestire l’ordine pubblico si arriva a mettere in pericolo la vita dei cittadini, credo sia necessario avviare una discussione pacifica evitando di mischiare avvenimenti diversi, come invece si sta facendo adesso. Abbiamo il dovere di chiedere a tutti una sospensione dei lavori della Tav. Il gruppo Sel, nella persona di Nichi Vendola, ne ha chiesto l’interruzione immediata.
Sabato la manifestazione è stata pacifica, popolare, partecipata, colorata nonostante le enormi pressioni scaricate sul corteo. I fatti di sabato sera rappresentano una controtendenza e si riconoscono due firme ben diverse nella gestione dell’ordine pubblico: di giorno, la Digos, di sera la Polizia Ferroviaria guidata da Spartaco Mortola, il mazziere violento della scuola Diaz durante il G8 di Genova.
Silvio Viale (Partito Democratico): Non si può accettare il lavoro dei media quando parlano di manifestazioni con grandi numeri e rifiutarlo quando esprimono critiche. Ho già fato notare come sia stato un errore fare cancellare le scritte su Caselli e non quelle su Massimo Numa. Faccio notare a Curto, che fa parte della mia stessa maggioranza, che abbiamo firmato un medesimo programma elettorale: io con convinzione lui per dovere d’ufficio. Derive e ambiguità, come quelle che consentono al leader No Tav Alberto Perino di dire che le scritte in via Roma non si dovevano fare, ma le pietre in Val di Susa si possono lanciare o che consentono ai cortei No Tav di accogliere striscioni come “siamo tutti black block”. Infine vorrei che alla nostra città si spiegasse chi ha deciso a Porta Nuova di controllare i biglietti decidendo di lanciare una prova di forza pur sapendo che in caso di manifestazioni questo non si fa mai.
(Ufficio stampa Consiglio comunale)