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Un nuovo rapporto tra agricoltura e città: è ciò che propone il progetto Torino Città da coltivare (Tocc) illustrato oggi dall’assessore all’Ambiente Enzo Lavolta alla Giunta comunale. Il progetto intende promuovere lo sviluppo dell’agricoltura nel territorio urbano: coltivazioni sostenibili e indirizzate al concetto di “catena corta”, agricoltura sociale, orticoltura individuale o collettiva, agriturismo, forestazione urbana.
Da alcuni anni si assiste a un ritorno alla richiesta di orti urbani, non più soltanto nella tradizionale forma individuale, ma soprattutto in forma associata: i cosiddetti “orti condivisi o collettivi”, con risvolti interessanti per quanto riguarda la gestione delle parti comuni.
Recentemente sono state cedute alla Città vaste aree occupate da attività agricole in cambio di diritti edificatori. È un’occasione per ripensare al ruolo dell’attività agricola in città e per pensare a un nuovo modello di gestione di tale attività.
Il progetto Tocc avvierà un’analisi delle aree verdi a uso agricolo esistenti, con un censimento dei fabbricati esistenti, delle concessioni in essere e in scadenza e delle superfici, sia quelle di proprietà comunale (due milioni di metri quadrati circa) sia i terreni di proprietà privata. Una volta completato il quadro, l’amministrazione individuerà le forme più idonee per la promozione di forme di agricoltura e forestazione urbana multifunzionale. Si tratta di incentivare una gestione che riconosca le valenze alimentari ma anche sociali, ambientali e di tutela del suolo dell’attività agricola, valenze già riconosciute a livello europeo dalla Politica Agricola Comunitaria.
“Il punto di arrivo di questo progetto è la realizzazione di un nuovo modello per un vivere cittadino maggiormente legato al contatto con la terra e con la natura, che abbia ricadute positive economiche per chi abita in città, come aiuto rispetto ai problemi alimentari ed ecologici, e per il Comune, che può in questo modo ridurre i costi di gestione del patrimonio del verde urbano. Le ricadute sono poi anche di tipo sociale, con la realizzazione di percorsi riabilitativi e di integrazione lavorativa per soggetti svantaggiati, educativo, con i percorsi didattici per scuole e famiglie e di presidio del territorio”, spiega Lavolta.
L’approvazione della delibera quadro afferma questa linea di indirizzo e avvia l’istituzione di un tavolo multidisciplinare per l’attuazione del progetto. “Si avvia un percorso articolato che non può prescindere dal confronto con i portatori d’interesse locali –prosegue l’assessore - in primis le circoscrizioni e le associazioni. La sfida è quella di progettare insieme una città naturale più intelligente che prenda in considerazione i vari aspetti del vivere cittadino quali l’approvvigionamento locale, il paesaggio, le funzioni sociali, la gestione ambientale”.
Ora la delibera sarà discussa in Consiglio comunale per la definitiva approvazione.
(mm)