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Il suggestivo Presepe e il fiabesco Calendario dell’Avvento, entrambi realizzati con i personaggi creati dalla fantasia di Emanuele Luzzati e allestiti in piazza Castello rimarranno visibili ancora fino a domenica.
Le figure del Presepe, 90 sagome di straordinario impatto, dipinte su legno, sono state affiancate da quelle del Calendario, novità assoluta dell’edizione 2011 che, con le tradizionali 25 finestre animate, ha scandito il conto alla rovescia fino alla notte della vigilia di Natale. Ogni sera, a partire dal 1° dicembre, un vigile del fuoco aprendo la casella dedicata, di fronte a gruppi di bambini, ha rinnovato la magia dell’attesa e la felicità della sorpresa.
I lavori di disallestimento delle due opere scenografiche ammirate da un pubblico giorno per giorno sempre più numeroso, cominceranno il 15 gennaio, giorno in cui prenderanno il via anche quelli di stoccaggio delle Luci d’Artista.
Nella quattordicesima edizione del museo luminoso, iniziata il 1° novembre, il cielo torinese, oltre che dalle diciannove installazioni della collezione di Luci d’Artista, è stato illuminato anche da due opere ospiti: Flamingo di Pitaya Design, collocata in via Buozzi e via Amendola, evocazioni luminose di uccelli stilizzati, in prestito dalla “Fête de Lumières” di Lione e la luce itinerante “E adesso usciremo a rivedere le stelle”, simbolo del progetto europeo ‘Caravan. Artists on the Road’, lunghissime, curveiformi e bianche scale si proiettano dal tetto di un caravan verso il cielo.
Lo smontaggio sarà progressivo, Torino infatti quest’anno saluterà le Luci gradualmente. In via del tutto eccezionale, mentre alcune opere avranno già raggiunto il deposito, altre si riaccenderanno solo per il fine settimana successivo, nei giorni 19, 20 e 21 gennaio (avvio con la pubblica e spegnimento all’1.00). Si tratta delle installazioni Volo su di Felice Casorati in via Po, L'energia che unisce si espande nel blu di Mario Gastini in Galleria Subalpina, Piccoli Spiriti Blu di Rebecca Horn al Monte dei Cappuccini, Il volo dei numeri di Mario Merz sulla Mole Antonelliana, Palomar di Giulio Paolini in via Roma e Noi di Luigi Stoisa in via Carlo Alberto. (lc)