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Il Consiglio comunale di Torino ha approvato questa sera alcune modifiche allo Statuto di Gtt S.p.A. relative alla governance della società. Sono stati 26 i voti favorevoli (Sindaco, PD, Moderati, SEL, IDV, Gruppo Misto Maggioranza Diritti e Libertà, Torino Libera), 9 contrari (5 Stelle, Lega Nord e PdL), 3 astenuti (Andrea Tronzano del PdL, FLI, Gruppo Misto Minoranza Progett’Azione).
In particolare, le nuove norme prevedono che per le votazioni all’interno del Consiglio di Amministrazione non basti più una maggioranza semplice (3 voti su 5), ma sia necessaria una maggioranza qualificata (4 voti su 5). Viene inoltre aumentato il plafond di spesa dell’Amministratore Delegato (passa da 1,5 a 5 milioni di euro) e vengono modificati i poteri di Presidente e A.D.
Le modifiche allo Statuto Gtt, spiega la delibera, emendata dalla Giunta Comunale, si ritengono opportune “per meglio permettere a FCT Holdind Srl di adempiere agli obblighi assunti nei confronti della Città di Torino (dismettere il 49% di Gtt, così come previsto dalla delibera approvata dal Consiglio comunale il 18 giugno 2012, ndr), garantendone gli equilibri finanziari, nonché a contribuire al rientro nel Patto di Stabilità”.
La cessione delle azioni Gtt – specifica il documento – non comporta affidamento al nuovo partner industriale dei servizi pubblici attualmente affidati in concessione a Gtt S.p.A.
Prima della votazione, alcuni consiglieri hanno effettuato le loro dichiarazioni di voto:
Fabrizio Ricca (Lega Nord): È una delibera sbagliata nei modi, nell’impostazione e nella scrittura. Non diamo fiducia a questa maggioranza che dimostra una pessima gestione delle aziende partecipate. Si poteva gestire senza fretta tutta questa operazione di cessione quote di Gtt.
Il nostro voto sarà dunque negativo. E invito il Sindaco, se non riuscirà a perfezionare la programmata operazione di vendita delle quote delle aziende partecipate, a dimettersi immediatamente senza aspettare la fine dell’anno.
Gabriele Moretti (Moderati): Ribadisco che la cessione di Gtt è corretta e ribadiamo anche quanto detto a giugno sulla validità del provvedimento che vede la Pubblica Amministrazione concentrarsi sul controllo del servizio.
Spero che questa delibera insegni, su alcune scelte così strategiche, ad avere più coraggio.
Giovanni Porcino (Misto Maggioranza - Diritti e Libertà): Questa delibera è l’ultimo atto di un processo difficoltoso, date anche le diverse sensibilità presenti nella maggioranza, che è stata in grado di sintetizzare le posizioni di ognuno. C’è stato un lavoro fruttuoso in Commissione e mi ritengo soddisfatto. Con queste motivazioni il mio voto sarà favorevole.
Federica Scanderebech (FLI): Dichiaro il mio disappunto sulla “visione di insieme” che il PD non ha avuto. Ritengo che la delibera sia arrivata in aula in un modo da me inaspettato, con aspetti che andavano tralasciati e senza modifiche così radicali.
Io mi asterrò dal voto. La mia paura è che questa possa non essere la soluzione per rientrare nel Patto di Stabilità.
Vittorio Bertola (5 Stelle): Ci siamo tenuti lontani dall’ostruzionismo e dalle polemiche. Abbiamo proposto un’alternativa legittima attraverso la presentazione di una gara perché ci sembra possano mancare i presupposti di legittimità nella decisione di procedere a trattativa privata. Il nostro voto sarà contrario.
Ferdinando Berthier (Torino Libera): È stato fatto tutto troppo in fretta, in tempi adeguati si sarebbe potuto fare meglio per questa Città. Il mio voto sarà comunque favorevole.
(Ufficio stampa Consiglio comunale)