Città di Torino > Ufficio Stampa > Comunicati stampa 2012 > NOVEMBRE
Approvate, nella tarda serata di ieri, dal Consiglio comunale, le modifiche allo statuto della Fondazione per le attività musicali, nata nel 2008, con 23 voti favorevoli e 9 contrari.
Dopo la riduzione dei consiglieri nel 2011, così come richiesto dalla Legge 122/2010, oggi si apportano variazioni allo statuto.
La Fondazione che diventa onlus, ha lo scopo di organizzare, raccogliere contributi da aziende e anche forme di mecenatismo individuale.
La sede sarà in via San Francesco da Paola, 3 (l’indirizzo precedente era piazza Castello, 29).
La Fondazione promuove e realizza non solo spettacoli musicali ma anche allestimenti teatrali, danza, mostre, rassegne e sensibilizzazione sociale, rafforzando la ricerca di partnership con i soggetti privati.
Il Consiglio direttivo sarà formato da 3 consiglieri espressi direttamente dalla città e potrà contare su un Comitato dei partecipanti che formulerà proposte e iniziative per le attività della Fondazione.
Prima della votazione l’assessore Maurizio Braccialarghe ha illustrato la delibera. Ne è seguito il dibattito in aula che si riporta di seguito, al quale lo stesso assessore ha poi replicato.
Chiara Appendino – Movimento 5 stelle
Siamo chiamati, apparentemente, ad approvare semplici modifiche allo Statuto di una Fondazione già esistente da anni: la Fondazione per le Attività Musicali che organizza ogni anno MiTo-Settembre Musica. Con sua scelta consapevole, Assessore Braccialarghe, la FAM di cui voi oggi volete che quest'aula modifichi lo Statuto, ha speso soldi per iniziative della Città di Torino, creando di fatto una contabilità parallela e separata. Dagli organi di stampa abbiamo appreso che per il Festival Jazz, evento voluto da questa Amministrazione e non da quelle precedenti, è stata incaricata la ormai celebre “Punto Rec” per la registrazione dei concerti, pagata con quei fondi che per sua scelta non sono passati dalle casse comunali. Queste risorse non sono state cercate dalla FAM ma da Lei, Assessore, ed erano destinate alla Città di Torino. Non sono in grado di dire se i fatti descritti costituiscano illecito: lo farà chi di dovere. Quello che è certo - però - è che dopo le dimissioni di Anna Martina, non solo io, ma tutti i Torinesi si sarebbero aspettati un segno di discontinuità sulla gestione dei soldi pubblici. E invece, come se nulla fosse, continuate a passo spedito sulla vostra strada, dove la parola trasparenza sembra solo un lontano miraggio.
Luca Cassiani – PD
Anche questa delibera, come quella precedente sulla Continassa, arriva in aula dopo un lungo iter di discussioni, iniziato ad aprile di quest’anno. C’è stata la volontà comune di dare una serie di strumenti per modificare la delibera e lo Statuto della Fondazione. Dopo lunghe dibattiti e grazie agli emendamenti di Giunta e Consiglieri, la Fondazione diventerà una casa di cristallo, completamente trasparente. In qualsiasi momento i consiglieri potranno chiedere ogni documento e informazione e intervenire in sede di bilancio preventivo e consuntivo: non c’è un riscontro simile di trasparenza in tutta l’Amministrazione.
Michele Paolino – PD
Questa delibera è molto diversa dalla prima, preventiva, presentata in commissione. Un testo che è stato modificato per dare soprattutto trasparenza a uno strumento, la fondazione, e adeguamento alle normative.
Tre le integrazioni. Il Consiglio comunale mantiene la funzione di indirizzo e definisce le attività culturali con la Giunta da realizzarsi con la nuova Fondazione.
Le altre due norme riguardavano le assunzioni e cioè verificare prima la disponibilità di risorse interne al Comune oppure assunzioni con atti di evidenza pubblica, e le forniture di beni e servizi che devono seguire le stesse procedure di quelle seguite dall’amministrazione comunale.
Maurizio Marrone - PDL
Una casa di vetro rimane trasparente solo si tengono i vetri ben puliti. Qui in realtà si tratta di un’operazione di esternalizzazione: si renderanno i finanziamenti culturali meno accessibili al controllo di chi è stato eletto dai cittadini. I controlli preventivi e successivi non verranno mai messi in pratica: già ora nelle Commissioni ci arrivano dagli Enti sempre programmi già confezionati a scatola chiusa, se non già presentati in conferenze stampa. Non è pensabile affermare di voler favorire trasparenza, controllo e partecipazione facendo uscire dal Comune le attività della FAM. E a quel punto poi a cosa servirebbe l’Assessorato alla Cultura? La vicepresidente della Commissione Bilancio Appendino ha fatto accuse gravi e precise: o verranno smentite, magari in sede legale, oppure manterrò le mie forti preoccupazioni sul profilo contabile.
Marco Grimaldi – SEL
Non ho condiviso il senso di questa fondazione fin dalla nascita perchè è nata ad hoc per un solo evento culturale.
Chiedo formalmente di verificare nella Commissione Controllo di gestione, se ci sono state negligenze in questo ente.
La nuova Fondazione dovrà raccogliere risorse private non solo per iniziative o per i grandi eventi-vetrina. Per dirla in una battuta non abbiamo bisogno di sostenere solo il palinsesto del sabato e della prima serata. E’ la cultura diffusa che ha bisogno di più sostegno, dal lunedì alla domenica.
Giuseppe Sbriglio – IDV
Non sono mai stato entusiasta per i contenuti di questa delibera di modifica alla Fondazione. L’atto, tuttavia, è stato ampiamente discusso in Commissione e migliorato in certi punti.
Vi sono ancora alcuni elementi da chiarire, e gli emendamenti alla delibera contenuti nelle mozioni cercano di farlo. In particolare, l’impiego – attraverso un bando - dei dipendenti comunali nel personale nei futuri organici della Fondazione; la certezza di accesso agli atti della FAM da parte dei Consiglieri comunali nella formula più ampia possibile; l’evidenza pubblica negli appalti con il riconoscimento dell’amministrazione comunale quale stazione appaltante.
Fabrizio Ricca – Lega Nord
Per queste modifiche alla natura della Fondazione per le Attività musicali sarà fondamentale il ruolo della Commissione Controllo di Gestione. Per capire e approfondire tutti gli aspetti più critici è questo il luogo giusto.
Chiedo quindi che vi siano delle garanzie sui controlli del Consiglio comunale. Al proposito sarà importante l’esito degli emendamenti a questa delibera.
Maurizio Braccialarghe – assessore Cultura
La Fondazione si occupa di Mi.To, che ha sempre avuto dei partner finanziari, oltre alle dotazioni del Comune, e quei partner hanno versato i loro finanziamenti per Mi.To. alla FAM. La Fondazione per le attività musicali attuale svolge questo ruolo per Settembre Musica ma anche per altre manifestazioni (come Lodi Paschalis) ed è stato ente organizzatore di Europa Cantat, il festival dei cori europei . Al momento di fare il Festival Jazz abbiamo ritenuto che FAM ne avesse la competenza. Gli sponsor hanno dato soldi non “al Comune” o “all’assessore” ma per il progetto specifico, versandoli alla FAM.
Tutti gli atti relativi e sono disponibile a fare chiarezza in ogni sede, sono stati firmati dal presidente della FAM, il notaio Chianale. Se aveva qualcosa da eccepire (è stata diffusa una sua lettera) non capisco perché non l’abbia manifestato nel momento in cui la Città gli conferiva incarichi previsti dallo statuto attuale della FAM.
Per questo ribadisco l’esigenza di avere un atteggiamento trasparente. Organizzare le iniziative culturali significa anche attività di programmazione e di marketing verso le aziende potenzialmente interessate e questo richiede una struttura adeguata che se ne occupi.
Come ultimo aspetto, una delle cose che mi auguro che la nuova Fondazione possa strutturalmente fare è l’aiutare le associazioni culturali a concorrere per i bandi europei. Dobbiamo studiare tutte le modalità che ci consentono di fare buone iniziative culturali ma di finanziarle, oltre che con il denaro pubblico, con altre forme di sovvenzione. Altrimenti non saremo in grado di proseguire sulla strada seguita finora.
In conclusione di dibattito è intervenuto il sindaco Piero Fassino.
“Sono consapevole che il ruolo del Consiglio comunale non sia solo quello di indirizzo, ha affermato, ma anche quello di controllo degli atti e quindi è giusto che chieda conto alla Giunta delle sue scelte”.
“Ma, ha puntualizzato, non si possono far credere cose che non hanno fondamento ricorrendo ad espressioni che sono offensive dell’onorabilità e dell’onestà delle persone”.
“Non sono disponibile a farmi dire che ho distratto fondi, ha detto rivolgendosi alla consigliera del Movimento 5 Stelle, Chiara Appendino, (che ha successivamente precisato di non aver utilizzato questa espressione).
Ricordando il successo degli eventi degli ultimi mesi, da Mito ad Artissima, al Salone del Gusto all’esposizione di Degas, ha osservato come la Città proponga un’offerta culturale che non ha pari in nessuna città d’Italia.
Fassino ha sottolineato come Torino sia una grande capitale di cultura e riconosciuta come tale. “La cultura, ha affermato, non è più una delle tante attività, ma sta diventando una cifra dell’identità della città, riconosciuta internazionalmente”.
Ed ha anticipato che il Museo d’Orsay ha annunciato altre esposizioni, visto il successo dell’esposizione di Degas. Il Festival internazionale di musica di Salisburgo ha scelto di promuovere la prossima edizione in alcune città: New York, Berlino, Londra, Parigi, Tokyo, Abudabi, Katar e Torino.
“Occorre cogliere queste potenzialità straordinarie, ha invitato ricordando come ci sia ormai un’economia che ruota intorno alla cultura ed il turismo”.
“Da questi dati, ha detto, siamo partiti pensando di trasformare la Fam in una fondazione per la cultura che si occupi non solo di musica, perché la cultura è un motore di sviluppo di questa città”.
“Se vogliamo che questo motore non si inceppi, ha sostenuto, “dobbiamo alimentarlo con risorse adeguate, considerando che le risorse pubbliche da sole non sono sufficienti”.
Quello che è stato realizzato, ha rimarcato, lo si deve alla scelta di aver allargato il perimetro delle risorse finanziarie disponibili aggiungendo risorse private di banche, fondazioni, imprese che hanno consentito di reggere un’offerta alta.
“Ma per fare questo, ha sottolineato il sindaco, dobbiamo dotarci di strumenti adeguati. Quasi i tutti i soggetti con cui interloquiamo chiedono di poter concorrere al sostegno delle attività culturali attraverso strumenti di fondazioni culturali. La fondazione è costituita dalla Città e serve a finanziare iniziative della Città.
Su questa strada si stanno mettendo tutte le Città italiane, ma anche nel resto del mondo l’organizzazione della cultura passa attraverso questo strumento che consente maggiore elasticità con soggetti privati con i quali si vuole interloquire.
“Naturalmente, ha concluso Fassino, “il tutto deve avvenire nella assoluta trasparenza, delle finalità, delle attività, delle procedure, degli strumenti di cui si avvale.
La delibera ci consente di avere uno strumento per gestire meglio un forte investimento culturale. Facciamolo definendo con chiarezza tutti gli elementi di procedura che assicurino trasparenza e il controllo da parte del Consiglio, ma liberandoci da sospetti infondati che non hanno ragione di esistere”.