“La sfida che attende nel futuro l’amministrazione comunale torinese è quella di essere interlocutore privilegiato con il mosaico di realtà innovative nei diversi campi delle tecnologie avanzate e lanciare da Torino messaggi significativi all’Italia e all’Europa”. A sostenerlo è Giuseppe De Rita, presidente del Censis, che questa mattina è intervenuto al Seminario della Giunta comunale.
Secondo De Rita, i grandi eventi (Olimpiadi invernali, ostensione della Sindone, celebrazioni per il centocinquantesimo dell’Unità d’Italia) hanno aiutato la città a modificare se stessa, contribuendo al suo cambiamento e portandola all’attenzione del mondo. Adesso ci sono le condizioni per ampliare il sistema di relazioni di Torino: con il mondo, con l’Europa, con il Nord dell’Italia. Al tempo stesso proseguire politiche che intensifichino relazioni nella città: tra centro e periferia, tra città e area metropolitana, tra ceti sociali, tra chi è nato qui e quel 15% di stranieri che oggi vive a Torino.
Gli architetti Augusto Cagnardi e Vittorio Gregotti hanno parlato del Piano Regolatore cittadino del 1995, di cui sono stati gli estensori, come di uno strumento aperto, che ha consentito le grandi trasformazioni della città e consente di conciliare via via le diverse esigenze dello sviluppo – produzione, lavoro, ambiente, mobilità - con attenzione all’area metropolitana.
Di cambiamento fondato sulla innovazione per contribuire allo sviluppo economico del Paese ha parlato il ministro Profumo, che ha posto l’accento sulla necessità di utilizzare la Pubblica Amministrazione e le sue procedure per favorire e promuovere l’innovazione. La PA vale il 17% del Pil italiano – ha ricordato il ministro all’Università e alla Ricerca - e una parte della sua spesa dovrebbe essere indirizzata proprio verso la promozione della competitività.
Il vicesindaco Tom Dealessandri ha ricordato come negli ultimi vent’anni la ricchezza prodotta dall’industria manifatturiera torinese sia scesa dal 70 al 30%, mentre di pari passo è cresciuto il fatturato del settore terziario. Nel proseguire il processo di trasformazione urbana – ha sottolineato Dealessandri – occorre attrarre investimenti e risorse produttive e, allo stesso tempo, favorire l’insediamento di centri di ricerca e sperimentazione, come avviene al Politecnico dove operano ormai più di cento laboratori di imprese dediti alla ricerca e all’innovazione. (mge)
Torino, 3 Dicembre 2011