Ridurre le emissioni dei gas serra e delle sostanze inquinanti e diminuire gli incidenti stradali. Sono le priorità del Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS) approvato oggi dal Consiglio comunale con 24 favorevoli, 3 astenuti, nessun contrario. Si tratta di un documento strategico che analizza la realtà torinese (dati aggiornati al 2008) per quanto riguarda i trasporti e ogni aspetto della mobilità (sosta, suolo pubblico, viabilità, ecc.) e la proietta nei prossimi 10-15 anni. A Torino, città con circa 900.000 abitanti e un territorio dei 130 Kmq, il tasso di motorizzazione è 0,62 (2 auto ogni 3 abitanti), uno dei più alti in Italia. L’area metropolitana (Torino + 31 Comuni) conta circa 1.530.000 abitanti per una superficie di 837 Kmq.
Gli spostamenti motorizzati giornalieri che interessano Torino, esclusi i ritorni a casa, sono 978.000 (dati 2008): 562.000 interni a Torino (il 62%, pari a 347.000, con l’auto; il 38%, pari a 215.000, con il trasporto pubblico); 276.000 in ingresso a Torino (il 71%, pari a 196.000, con l’auto; il 29%, pari a 80.000, con il trasporto pubblico); 140.000 in uscita a Torino (l’88%, pari a 124.000, con l’auto; il 12%, pari a 16.000, con il trasporto pubblico).
Per ridurre la congestione e migliorare l’accessibilità urbana, la strategia del PUMS è quella di riequilibrare la domanda di trasporto tra collettivo e individuale. Sono sette le linee di indirizzo del PUMS: garantire e migliorare l’accessibilità del territorio; garantire e migliorare l’accessibilità delle persone; migliorare la qualità dell’aria e dell’ambiente urbano; aumentare l’efficacia del trasporto pubblico; garantire efficienza e sicurezza al sistema della viabilità e dei trasporti; governare la mobilità attraverso tecnologie innovative e l’infomobilità; definire il sistema di governo del Piano, con il coinvolgimento partecipativo delle comunità locali, divulgando le scelte effettuate con campagne di informazione e monitorando il processo di attuazione del PUMS.
Il piano è stato studiato per essere sostenibile, in termini economici, sociali (per offrire trasporti senza ostacoli e barriere) e ambientali (per ridurre i gas serra, le emissioni inquinanti e l’incidentalità stradale), e per essere misurabile (e quindi verificabile e flessibile, cioè modificabile in corso d’opera). L’attuazione è comunque subordinata alle risorse disponibili nel bilancio e alle scelte politiche che verranno effettuate di anno in anno dal Consiglio comunale.
Insieme al PUMS è stata approvata anche una mozione (primo firmatario: Vincenzo Cugusi) che impegna Sindaco e Giunta comunale a verificare l'assoggettabilità del PUMS alle procedure della Valutazione Ambientale Strategica (V.A.S.), allegando un Rapporto Ambientale al fine anche di aprire una fase di consultazione pubblica sul Piano stesso.
Il PUMS era stato discusso nei mesi scorsi nelle Commissioni consiliari Urbanistica e Ambiente e in dieci assemblee pubbliche nelle Circoscrizioni. Tutte le Circoscrizioni hanno espresso parere favorevole in merito al Piano, tranne la 5 (non si è espressa) e la 10 (ha rinunciato a esprimerlo).
Prima della votazione i consiglieri hanno espresso le varie dichiarazioni di voto.
Mario Brescia (Lega Nord): Il PUMS non è stato presentato ufficialmente agli organi di stampa, con date puntuali per la possibilità di presentare osservazioni e suggerimenti da parte delle associazioni. E’ una scatola vuota che presenta diverse opere dei sogni. Grandissime opere che non avranno mai i finanziamenti per essere attuate. E si darà la colpa al Governo!
E’ la filosofia del Piano che non ci trova d’accordo: quella di Chiamparino di fare arrivare le auto in centro. Una scelta comprovata dalla progettazione di altri parcheggi nella zona centrale della città. Le opere basilari, abbiamo scoperto in questi giorni che non si faranno: il sottopasso Spezia, il prolungamento della Linea 1 della Metro, il sottopasso della rotonda Maroncelli, solo per fare alcuni esempi. Non ci sono nuove linee tranviarie e non si parla di filobus. Scarsa l’attenzione a pedoni e ciclisti.
Maurizio Bruno (Moderati): Non siamo di fronte ad un disastro come illustrato nell’intervento della Lega. Occorre ragionare sui dati positivi e sull’offerta della Città. La holding costituita recentemente con la Regione Piemonte garantisce lo sviluppo del sistema trasportistico, in particolare della metropolitana. E’ importante lavorare sulla cultura dei cittadini che utilizzano poco i mezzi di trasporto, pur di fronte ad una offerta considerevole. La Città deve garantire non lo spostamento in auto, ma la possibilità di trasferimento col mezzo pubblico da una parte all’altra della città. C’è un lavoro svolto in questi anni che non può essere “dissacrato” e, a chi si oppone al provvedimento, chiedo di contribuire a diffondere una cultura del mezzo pubblico, perché questa è la caratteristica dei cittadini del futuro.
Ferdinando Ventriglia (Forza Italia-PdL): L’amministrazione non è credibile né autorevole, perché importanti attori di questa città, dalle associazioni di impresa e di categoria, dall’Aci, al Politecnico e all’Università, non sono state consultate o non hanno neppure ritenuto di doversi pronunciare.
È un piano maturato tra le quattro stanze dell’assessorato e per i compromessi scaturiti dalle riunioni di maggioranza.
Una città futuribile, una lanterna magica, un documento velleitario, pretestuoso e politicamente irrilevante; e quel che è peggio, quest’amministrazione ha anche voluto mettere un’ipoteca con nulla libertà di scelta nella prossima consiliatura, e quindi dei cittadini che la eleggeranno tra due mesi.
Giuseppe Lonero (La Destra): Abbiamo presentato tre proposte per migliorare il PUMS e per fare in modo che non sia solamente un provvedimento che serve a fare cassa, ma anche un modo per migliorare realmente il trasporto pubblico e, di riflesso, la qualità dell’aria. In primo luogo chiediamo che gli allievi che si recano nelle scuole dentro la ZTL non paghino il biglietto del pullman. Ma chiediamo anche un ulteriore sconto sul costo dell’abbonamento studenti. Proposte per aumentare davvero l’uso dei mezzi pubblici. Vorremmo poi un aumento delle piste ciclabili, non solo in centro; prolungare l’orario della metropolitana (che oggi manca in orario notturno). Tutto questo per consentire ai torinesi di utilizzare veramente mezzi di trasporto alternativi all’auto.
Salvatore Cutuli (PD-L’Ulivo): Questo Piano è una traccia importante e di prospettiva per i prossimi anni. Noi abbiamo intenzione di portare avanti il buon lavoro svolto sia da questa amministrazione, sia da quelle che l’hanno preceduta. Scelte, condivise anche da un’opposizione responsabile, che porteranno, ad esempio, la linea 1 della Metro ad arrivare al Lingotto entro marzo o alla creazione di ulteriori piste ciclabili. Torino si è trasformata negli anni da città prevalentemente industriale in città, anche di servizi.
E’ allora necessario ridisegnare in tal senso il trasporto pubblico in prospettiva di mobilità sostenibile. Inoltre, gli investimenti su trasporto rotabile e sui bus a basso impatto ambientale ci permettono di raggiungere gli obiettivi, in parte già raggiunti, che si trovano all’interno del programma elettorale del Centrosinistra sottoscritto dai candidati sindaci.
Maria Teresa Silvestrini (Rifondazione Comunista): Il nostro gruppo è soddisfatto per l’emendamento proposto dalla Giunta che riprende una nostra proposta per cambiare il percorso del Piano, facendo diventare quella odierna un’adozione al fine di sottoporre il Piano stesso alla VAS, la valutazione ambientale strategica.
Sul potenziamento del sistema di trasporto pubblico locale vorremmo ricordare che con il nuovo piano di GTT si tagliano alcune linee, alcuni percorsi notturni e viene diminuito il personale viaggiante. Non mi sembra si vada nella direzione di favorire il mezzo pubblico rispetto all’uso dell’auto e della diminuzione dell’inquinamento atmosferico. Anche il progetto di passante ferroviario non è convincente.
Valter Boero (UDC): Tutte le attività previste dal PUMS prevedono un notevole impegno economico, ma un progetto senza copertura finanziaria diventa debole.
È difficile anche cimentarsi con le abitudini radicate dei cittadini e fare in modo che lascino l’auto in favore dei mezzi pubblici. C’è anche da dire che con l’allargamento della ZTL, per diverse persone i tempi di percorrenza casa-lavoro sono raddoppiati e forse il beneficio ambientale non è stato così evidente.
Come gruppo UDC esprimiamo riserve sul PUMS.
Vincenzo Cugusi (SEL): il Pums è una sorta di piano regolatore del traffico. La mozione di accompagnamento alla delibera, considerando il Piano come “work in progress”, contiene il richiamo ad un coinvolgimento fra i soggetti interessati attraverso consultazioni pubbliche.
Marco Grimaldi (SEL): il Pums ha il pregio di far chiarezza. La città ha alle spalle diciotto anni in cui la città è cambiata grazie a sforzi che non erano stati fatti negli anni precedenti. Oggi possiamo dire che l’auto è “in minoranza”, i dati dicono che più della metà dei cittadini ne fa a meno. Chiediamo un’evoluzione rispetto alle nuove esigenze di mobilità, con le bici, con il metrò. In certi borghi della città, ad esempio, è importante che le biciclette possano convivere con gli altri mezzi di trasporto, quindi è importante l’estensione della Zona 30.
Siamo stati i primi in Italia ad attuare e sperimentare i mezzi di trasporto notturni.
L’assessora Maria Grazia Sestero ha concluso gli interventi con una breve replica: Le linee di indirizzo approvate dal Consiglio comunale nel 2008 sono state poste all’attenzione di tutti i soggetti sociali, economici, ecc., perché esprimessero le loro osservazioni e pareri. La delibera della giunta del giugno 2010 raccoglie ed individua le 81 variazioni che corrispondono alle linee di indirizzo.
Il PUMS deriva da una legge, è un piano di programmazione per l’arco del decennio successivo. La legge prevedeva l’emanazione di un regolamento con le procedure di approvazione, regolamento che invece non è mai stato prodotto e di conseguenza le città hanno operato nelle maniere più diverse.
Con l’emendamento approvato questa è una “adozione” che comporta la VAS e le procedure regolate di pubblicazione equiparate alle procedure urbanistiche e ci permette di dire che questa amministrazione consegna alla prossima un documento ancora aperto su cui potrà intervenire.
Ufficio stampa Consiglio comunale
Torino, 7 Febbraio 2011