Fassino: “Riorganizzare le nostre aziende per renderle più’ competitive e per ridurre il debito”
Dopo otto sedute di commissione, è approdato in Consiglio comunale, questo pomeriggio, il provvedimento relativo alla riorganizzazione della FCT Holding S.r.l (Finanziaria Città di Torino a totale controllo pubblico) sulla riorganizzazione di alcuni servizi pubblici.
Il provvedimento, in particolare, riguarda l’immissione sul mercato di quote della Città nelle società Gtt, Amiat e Trm.
Ad introdurre la discussione il Sindaco Piero Fassino che ha ricordato il significato politico e programmatico della delibera con la quale verranno riorganizzate le partecipazioni societarie della Città.
Il Sindaco ha illustrato il panorama con cui la Città è presente nelle società con partecipazioni in S.p.A come Sagat, in società quotate come Iren, a totale controllo del Comune ma che operano sul mercato come Gtt, in società a partecipazione di controllo del Comune che operano in house, come Amiat, oltre a una rete di partecipazioni in istituzioni e fondazioni culturali, e in società con Comuni in area metropolita (Trm).
In più il Comune gestisce un patrimonio immobiliare che può essere valorizzato o dismesso.
Il quadro di insieme è l’oggetto della riorganizzazione della Holding cui si intende trasferire tutte le partecipazioni e tutte le attività sia mobiliari sia immobiliari.
Fassino ha sottolineato come il provvedimento nasca da un lato dall’esigenza di ridurre l’indebitamento, dall’altro di rispettare il quadro normativo.
“L’indebitamento rilevante”, ha spiegato,
“non è dovuto a spesa corrente ma ad una politica di investimenti (passante ferroviario, metropolitana, Giochi olimpici, termovalorizzatore), scelta che ha cambiato la città ma ha aumentato l’esposizione debitoria”.
Ha ricordato come nei giorni scorsi, la maggioranza di Governo di centrodestra ha approvato un emendamento alla legge di stabilità che prevede che gli investimenti di Milano per Expo 2015 siano al di fuori del patto di stabilità. La stessa cosa è avvenuta oggi per Roma Capitale. Se Torino avesse beneficiato di analoghi provvedimenti, la nostra Città non avrebbe l’attuale indebitamento.
“Per questo”, ha affermato il Sindaco,
“è auspicabile che presto si apra un negoziato tra Governo ed Enti Locali per riscrivere il Patto di Stabilità ed evitare che dopo leggi ad personam ci siano adesso leggi ad urbem.
A ciò si aggiunga che, in ogni caso, le manovre adottate dal Governo Berlusconi, impongono ai Comuni di dismettere il 40% delle quote detenute dagli enti pubblici a partire dal il 31 marzo”.
“La riorganizzazione che presentiamo al Consiglio comunale, ha continuato Fassino,
“prevede che alla Holding, finanziaria del Comune, verrà conferito il 60% delle partecipazioni della Città. Il restante 40% sarà acquisito dalla Holding stessa, sulla base di un credito bancario”.
Nel momento in cui la società possiederà il 100% delle quote, procederà a mettere sul mercato il 40%, estinguendo il debito contratto per l’acquisizione.
“Questo, ha concluso Fassino,
“è un percorso che non solo libera risorse ma si pone come un progetto di politica industriale che dà valore alle società, dove la Città manterrà comunque la maggioranza delle quote, pari al 60%”.
F.D'A. - Ufficio stampa Consiglio comunale
Torino, 21 Novembre 2011