Difendere la trasparenza dell’operato e l’onorabilità istituzionale del percorso amministrativo finora compiuto su via Riberi è la scelta con cui oggi Ilda Curti, a margine di Giunta, ha motivato la decisione del Comune di far ricorso al Tar (contro la seconda decisione della Soprintendenza per i Beni architettonici e Paesaggistici).
Con un provvedimento dell'8 luglio scorso, infatti, la Soprintendenza annullava d’ufficio un suo precedente parere positivo, emesso nell’agosto dell’anno prima (n.17094 del 04 agosto 2010), invalidando di fatto tutto il percorso compiuto e condiviso fra la Città, i titolari dell’area da edificare e la Soprintendenza stessa.
Il progetto del nuovo edificio è al centro di un acceso dibattito che si è aperto per volontà di un Comitato di cittadini, che proprio oggi, mentre la Giunta approvava la delibera di ricorso al Tar, portava al Diritto di Tribuna settimanale una petizione rivolta al Sindaco Fassino.
“Esprimo la mia assoluta e totale disponibilità al dialogo su tutta questa questione – ha detto Ilda Curti – e lo dimostra il fatto che uno dei primi impegni da neo assessore è stato proprio incontrare il Comitato dei cittadini. Ma il dialogo va costruito nelle sedi e nelle forme opportune, sgombrando il terreno da strumentalizzazioni. Difendo il principio della correttezza dell’iter da parte di chi mi ha preceduto: parliamo di un isolato indubbiamente storico, ma è sotto gli occhi di tutti che è da riqualificare”.
L’isolato intorno alla Mole Antonelliana, infatti, seppur di gran pregio storico, non è un’area sottoposta a vincoli particolari dal Prg vigente, e “non è detto che degli innesti di nuova architettura debbano essere aprioristicamente percepiti come ‘ecomostri’, quando invece li ammiriamo in altre città europee, come accade a Berlino” ha continuato l’assessore. “Inoltre, nessuno dice mai che nel piano terra del nuovo edificio la proprietà ha in progetto di aprire una galleria d’arte contemporanea, che avrebbe una ricaduta positiva sull’intero isolato circostante”.
Secondo l’assessore questo dimostra la bontà delle scelte finora operate, su cui sarà appunto il Tar a pronunciarsi. “Non abbiamo nessuna intenzione di ‘mettere le mani’ sulla città, anzi, siamo disponibili a dialogare e a farlo serenamente, posto che la volontà di dialogare ci sia da ambo le parti”.
No comment sulle iniziative di alcuni ex sindaci riportate oggi da un quotidiano cittadino; e sugli atti relativi all’equilibrio geologico dell’area, Ilda Curti ha ribadito: “non è vero che gli atti non ci sono, semplicemente saranno allegati all’atto di approvazione del progetto come di prassi”. Atto per ora sospeso, per motivi di opportunità, finché non sarà acquisita la sentenza del Tar. (ra)
Torino, 18 Ottobre 2011