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Ufficio Stampa

COMUNICATI STAMPA 2011


IL SINDACO PARLA DELLA CRISI CSEA IN SALA ROSSA - Dibattito in aula sulla difficile situazione del Consorzio

Dibattito in Consiglio comunale sulla crisi CSEA e sulle possibili soluzioni, a seguito di una richiesta di comunicazioni in merito da parte del sindaco, avanzata dai consiglieri Vittorio Bertola (5Stelle), Michele Curto (SEL) ed Enzo Liardo (PDL).
Dalle tribune del pubblico, ha assistito alla discussione in aula una delegazione dei lavoratori CSEA.
Di seguito, la relazione del sindaco, gli interventi dei consiglieri e la replica del primo cittadino.

Sindaco Piero Fassino: Quella dello CSEA è una crisi che si protrae da tempo – nell’ambito di una più generale crisi della formazione professionale - in una situazione resa più complessa dal fatto che l’assetto societario del Consorzio vede una pluralità di soggetti pubblici e privati, alcuni dei quali negli ultimi tempi si sono sottratti alle loro responsabilità.
A nome dell’Amministrazione comunale, il vicesindaco Tom Dealessandri ha seguito quotidianamente questa vicenda in rapporto permanente con le organizzazioni sindacali e le altre istituzioni, a partire dalla Regione Piemonte.
Nelle ultime settimane la nostra iniziativa si è concentrata su tre priorità. La prima, una lettera di patronage alle banche in modo che il sistema bancario fosse in condizione di erogare le risorse per il pagamento degli stipendi (giugno e luglio sono stati saldati).
In secondo luogo, lavoriamo per dare allo CSEA un Consiglio di amministrazione in grado di superarne la situazione di paralisi. Abbiamo già individuato tre nuovi rappresentanti della Città, che saranno nominati nelle prossime ore e si attiveranno immediatamente in seno al Consiglio d’amministrazione, pur sapendo che, come già ricordato, l’assetto societario è complesso e non tutti i soci si stanno attivando come ha fatto la Città di Torino.
Infine, è stato aperto un tavolo con la Regione e gli altri Enti locali per definire una strategia comune verso una soluzione di questa complessa vicenda.
Siamo consapevoli che in gioco c’è il futuro di tanti lavoratori e delle loro famiglie. E, al tempo stesso, vogliamo evitare di compromettere in modo irrimediabile lo CSEA, che in questi anni ha svolto una funzione importante nel campo della formazione, ruolo che più che mai è importante ritrovi in questi tempi di crisi.

Enzo Liardo (PdL): Mi spiace che il Sindaco non abbia partecipato al dibattito su Csea in Commissione, dove tutti i gruppi consiliari hanno chiesto le dimissioni del Consiglio di Amministrazione, mentre il vicesindaco ha detto che non possiamo interferire sulle attività del CDA. A questo punto, chiedo invece una Commissione d’inchiesta, soprattutto se non verrà sostituito il CDA. Anche perché la formazione professionale non è un settore in crisi e andrebbe incrementata, con un CDA nuovo. Anche la Regione Piemonte vuole il cambiamento dei vertici di Csea, il Consiglio comunale di Torino, invece, sembra di no.

Roberto Carbonero (Lega Nord): In questa vicenda travagliata l’intervento del Sindaco è stato chiarificatore solo in parte. A fronte dell’impegno che il Comune si assume inviando una lettera di patronage alle banche, manca infatti la volontà di un totale rinnovamento del management dello Csea.
Una vicenda come questa non dovrà più ripetersi per il futuro

Michele Curto (Sinistra Ecologia Libertà): La vicenda Csea racconta 20 anni di cattive gestioni. E’ una vicenda che vive sulla pelle di 350 lavoratori senza stipendio dallo scorso maggio, sono stati pagati solo le metà di giugno e luglio. C’è stato uno sforzo in commissione Lavoro, dove si sono incontrati Comune, Regione e Provincia.
Csea è una società consortile, senza scopo di lucro e doveva essere il modello nel quale il pubblico e privato si incontravano per la gestione della formazione professionale.
Per questo si crea un problema di credibilità dei vertici Csea (più dell’amministratore delegato che del presidente).
Chiedo alla maggioranza di avere coraggio e di avere una posizione chiara sulla sfiducia dei vertici Csea.

Vittorio Bertola (Movimento 5 Stelle): Siamo arrivati in Consiglio aspettandoci che il Sindaco dicesse ai rappresentanti della Città di richiedere una nuova dirigenza, con nuovi vertici. Non vogliamo ora indagare sulla cattiva gestione degli ultimi anni, ma se un amministratore delegato dice che è stato avviato un piano di recupero e poi non paga stipendi per tre mesi, allora qualcosa non va. Non riteniamo sensato che l’amministrazione pubblica metta altri soldi in una “scatola” che non si capisce com’è gestita. Vogliamo che venga fatta una due diligence esterna e che si liquidino i soci privati cercandone dei nuovi.

Mario Carossa (Lega Nord): Togliamo l’incarico alle persone che nel dirigere il consorzio hanno sbagliato, agito con incapacità e lavorato con leggerezza. Tutto il resto sono parole al vento.

Lucia Centillo (PD): La fiducia dei lavoratori dello Csea nei confronti del sindaco e dei vertici cittadini è un fatto importante. Per risolvere la questione occorre in primis un piano industriale (lo Csea sta continuando a produrre deficit) e la nomina dei rappresentatnti della città nel Consiglio di Amministrazione del consorzio. Chiediamo un approfondimento; serve un mandato per riuscire a dare ai lavoratori quanto ancora spetta loro.
E confermo la richiesta di azzeramento dei vertici, anche dopo lo svolgimento della Commissione dov è stata palesata la sfiducia nei confronti dell’amministratore delegato.

E’ seguita quindi la replica del sindaco Fassino.
In conclusione, nessuno sottovaluta la gravità della situazione. Puntiamo a tre obiettivi: fare in modo che siano pagati gli stipendi, consentire la ripresa dell’attività formativa dello CSEA riprenda e la predisposizione di un piano di rilancio del Consorzio. I nostri rappresentanti nel CdA hanno il mandato di assumere tutte le iniziative utili a questi obiettivi, compresa la facoltà di chiedere laddove necessario il cambio dell’amministratore delegato. Ai consiglieri intervenuti ribadisco che la Giunta è impegnata per una soluzione positiva di questa vicenda.

(Ufficio stampa del Consiglio comunale)

Torino, 17 Ottobre 2011


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