Intesa San Paolo finanzia la costruzione di armi di distruzione di massa? La questione posta dal Consiglio comunale, con un ordine del giorno approvato in aula nel 2010, attende ancora una risposta. E infatti la seduta odierna dell’assemblea elettiva di Palazzo Civico ha votato (26 a favore, 1 astenuto) un documento che invita il sindaco a rapportarsi con i vertici della banca facendosi interprete delle istanze del Consiglio comunale, per chiedere delucidazioni sulla veridicità e consistenza di quanto sostenuto da varie organizzazioni europee (tra le quali Pax Christi e il Gruppo Abele) sulla presenza del gruppo bancario tra i finanziatori delle aziende produttrici di cacciabombardieri F35 e di cluster bombs, le micidiali bombe a grappolo.
Ordigni esplosivi, questi ultimi, già messi al bando dal 2008 tramite una convenzione internazionale alla quale il nostro Paese ha aderito. Parti essenziali degli aerei da combattimento F35, tra l’altro, verrebbero costruite a Cameri, in provincia di Novara. La Commissione Giustizia e Pace della diocesi novarese ha sollevato un richiamo sul “conflitto tra economia ed etica che risulta evidente nel caso del sostegno per il finanziamento e produzione di armi”. Anche la Banca d’Italia, nel maggio del 2009, aveva invitato gli istituti di credito a vigilare per evitare la proliferazione delle armi di distruzione di massa.
Occorre, aveva già sostenuto il Consiglio nel suo pronunciamento del 2010, “riportare pienamente l’importante istituto di credito nell’alveo della sensibilità civile e sociale che per varie finalità ed altre occasioni ha voluto concretamente dimostrare a favore del territorio”
L’ordine del giorno approvato in aula è stato presentato da Giulio Cesare Rattazzi (PD) e da altri 17 consiglieri di tutti gli schieramenti (PD, 5stelle, PdL, Moderati, SEL, Torino Libera, Lega Nord, UDC, IDV).
C.R. - Ufficio stampa del Consiglio comunale
Torino, 3 Ottobre 2011