Per riscaldare i 767 edifici di proprietà comunale (edifici sportivi, culturali, abitazioni, uffici, case di riposo), la Città spende 21.867.029 euro.
Ma se non fossero stati introdotti, dal 1996 ad oggi, programmi di metanizzazione e di teleriscaldamento, avrebbe speso circa 9 milioni in più.
Lo ha dichiarato l’ingegner Gianpaolo Roscio di Iren, intervenuto nel corso della riunione congiunta tra le commissioni Ambiente e Bilancio, presiedute rispettivamente da Marco Grimaldi e Alessandro Altamura.
Nel 1995, gli stabili erano riscaldati quasi completamente a gasolio, combustibile, oggi, quasi interamente sostituito dal metano (48%) e dal teleriscaldamento e, in minima quantità, da energie rinnovabili (complessivamente 50%).
Al risparmio economico corrisponde una riduzione dell’inquinamento: sono quasi completamente eliminate le emissioni di ossidi di zolfo (derivanti dalla combustione di gasolio), considerevolmente ridotte le emissioni di ossidi di azoto e di anidride carbonica (solo il 2% derivano dalle emissioni da riscaldamento mentre l’entità maggiore deriva dal traffico).
Roscio ha aggiunto che già dall’imminente stagione invernale entrerà in funzione la centrale di cogenerazione delle Vallette che servirà edifici comunali per complessivi 620.936 metri cubi.
F.D'A. - Ufficio stampa Consiglio comunale
Torino, 28 Settembre 2011