“Una inevitabile conseguenza del declassamento che qualche giorno fa ha subito il rating dell’Italia”. Non deve destare stupore - secondo l’assessore al Bilancio della Città di Torino, Gianguido Passoni - la decisione assunta d’ufficio da Standard & Poor’s di rivedere da stabile a negativo l’outlook di Torino (ai Comuni di Milano, Bologna e Genova, alle Province di Roma e Mantova, alle Regioni Sicilia, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Liguria e Umbria è stato anche abbassato il rating).
“La generale incertezza economica, finanziaria e politica che caratterizza l’attuale momento del nostro Paese e che, appena una settima fa, avevano fortemente influenzato il giudizio sul nostro sistema Paese, hanno portato Standard & Poor’s – sottolinea Passoni - a rivedere d’ufficio anche il giudizio sulle prospettive future della Città di Torino, confermando comunque al capoluogo piemontese, a differenza degli altri enti locali, il rating del debito a lungo termine, che resta “A””.
Valutazione, quella di Standard’s & Poor’s, condizionata anche e molto dalla pesantissima situazione generata dai tagli ai trasferimenti statali portati negli ultimi mesi da ben tre manovre governative e, non ultima tra le cause della revisione di rating e outlook, dalle rigidità imposte ai bilanci delle amministrazioni locali che restringono sempre più i margini entro cui la fiscalità locale può oggi reperire risorse”.
“Vincoli che – evidenzia il responsabile delle politiche finanziarie di Palazzo civico – limitano fortemente l'autonomia sul fronte delle entrate e che – aggiunge Passoni - non si può ancora pensare di superare attraverso l'attuazione di un federalismo fiscale che, a tutt’oggi, appare ancora carico di tantissime incognite ”. (mge)
Torino, 26 Settembre 2011