Da sabato scorso manifestano davanti al Municipio di Torino. Da oggi, cinque di loro hanno iniziato uno sciopero della fame. Sono i lavoratori dello CSEA, consorzio per la formazione professionale di cui il Comune di Torino ha il 20% delle quote, che da giugno non percepiscono lo stipendio.
Dopo la trattazione di un’interpellanza sull’argomento presentata in Sala Rossa dal consigliere Michele Curto, a cui ha risposto il vicesindaco Tom Dealessandri, sindacalisti e lavoratori dello CSEA sono stati ricevuti dalla Conferenza dei Capigruppo del Consiglio comunale, presieduta da Giovanni Maria Ferraris.
“Siamo alla fase terminale di un’esasperazione lasciata crescere a dismisura – hanno detto i sindacati CIGL, CISL e UIL dell’azienda –. Da tre anni ci sono carenza di liquidità e diminuzione delle entrate aziendali (il fatturato è sceso da 18 a 14 milioni di euro), che hanno portato alla cassa integrazione. Ora dovrebbero arrivare gli anticipi dei corsi di formazione 2011-2012, ma tra pochi mesi saremo di nuovo in difficoltà, se non si interviene in maniera strutturale, anche rinnovando la dirigenza del consorzio”.
“Questa situazione – ha dichiarato Claudio, uno dei lavoratori CSEA – ci fa soffrire sia dal punto di vista economico che emotivo. In azienda ci trattano male, le nostre professionalità non vengono valorizzate e non conosciamo la situazione reale del consorzio, né a quanto ammonti il suo indebitamento”.
La conferenza dei Capigruppo si è conclusa con l’impegno dei consiglieri a convocare quanto prima in Commissione Lavoro i lavoratori e i vertici dell’azienda e i rappresentanti di Provincia di Torino e Regione Piemonte, per arrivare a una soddisfacente conclusione della vicenda.
“Faremo la nostra parte” – ha dichiarato il presidente del Consiglio comunale Ferraris ai lavoratori intervenuti.
(M.Q.) - Ufficio stampa Consiglio comunale
Torino, 19 Settembre 2011