Ore 18: L'intervento del sindaco
Il sindaco Piero Fassino è intervenuto in apertura della seduta odierna del Consiglio comunale per fare il punto sulla situazione dopo la sentenza del Tribunale sul ricorso della FIOM contro gli accordi di Pomigliano, nonché sulle prospettive del progetto di valorizzazione dell’area “TNE” di Mirafiori. Queste le dichiarazioni in aula del primo cittadino:
“La sentenza del Tribunale sul ricorso della FIOM in merito agli accordi per lo stabilimento FIAT di Pomigliano, è una sentenza equilibrata, riconosce la legittimità di quegli accordi ( e indirettamente anche per i successivi accordi sottoscritti a Mirafiori) e al tempo stesso ribadisce l’illegittimità del non riconoscimento della FIOM che gli accordi non li ha sottoscritti.
La mia valutazione, condivisa da esponenti del governo, di tutti i partiti e delle associazioni imprenditoriali, nonché da autorevoli dirigenti sindacali, è che alla luce di questa sentenza non vi siano ostacoli all’attuazione del programma di investimenti previsti da FIAt-Chrysler. Auspico quindi che l’azienda non metta in atto l’evocato congelamento di questi investimenti, perché l’esigibilità dell’applicazione degli accordi è stata confermata.
Del resto, due giorni prima della sentenza, Sergio Marchionne e John Elkann mi avevano confermato la determinazione a dar corso al piano previsto per gli investimenti su Torino, per i quali ritengo vi siano tutte le condizioni.
In ogni caso, questa amministrazione, per la parte che le compete, metterà in atto tutti gli strumenti necessari per favorire la realizzazione di quegli investimenti.
Per quanto riguarda la questione TNE, ricordo che nel 2005 l’intervento degli Enti Locali per sostenere FIAT in un momento difficile venne condiviso da tutte le forze politiche. Dopo la realizzazione del Centro Design, il progetto prevede il trasferimento in quella sede dei corsi di laurea di Ingegneria dell’auto del Politecnico. Sono inoltre in corso contatti per la localizzazione di altre attività produttive o di ricerca legate al settore automobilistico, oltre che di residenze e servizi previsti dal piano di riassetto dell’area.
In corso d’opera si sono verificate variazioni al progetto iniziale che la FIAT ha ritenuto non congrue, facendo ricorso al TAR. Sono in corso contatti con l’azienda per risolvere il contenzioso e proseguire col programma previsto. La Regione, intanto, deve risolvere gli interrogativi che ha sollevato a sua volta sulle procedure di bonifica dei terreni”.
L'audio delle comunicazioni di Piero Fassino
Ore 18,30: Gli interventi in Sala Rossa dei consiglieri, seguenti le comunicazioni del sindaco
Maurizio Marrone (PdL): Le dichiarazioni dei vertici Fiat del congelamento degli investimenti su Fabbrica Italia comporta il fallimento dell’incontro avvenuto con il sindaco la settimana scorsa.
Un impegno preso è stato tradito. In questi anni l’Amministrazione ha dato solo regali alla Fiat (operazione campo volo o Tne) che non hanno portato nessuna assunzione di doveri per garantire livelli occupazionali nella città di Torino.
Questi ultimi eventi hanno reso evidente la debolezza della Città nel trattare con Fiat, per questo annuncio fin d’ora un ordine del giorno perché sia il Consiglio comunale a definire linee guida per un patto da fissare con Fiat in cui l’azienda si assuma impegni precisi verso la città.
Michele Coppola (PdL): Speravo in più coraggio e determinazione da parte del sindaco. Mi fa specie che non abbia affrontato con i vertici Fiat la questione relativa al ricorso al Tar presentato contro la delibera comunale.
Non ho sentito nulla in merito alle voci di investimenti per un miliardo di dollari in Russia e produrre 120 mila auto. Sarebbe interessante comprendere qual è il dividendo sociale che intende distribuire su questo territorio perché questo territorio di investimenti ne ha fatti tantissimi.
Il Pd ha stravolto i tempi classici dell’approvazione amministrativa della variante in un Consiglio comunale straordinario, dicendo che sarebbe stata a supporto all’attività produttiva di Fiat a Torino.Evidentemente non è così, chi tra Dealessandri e Lo Russo ha sbagliato?
Domenico Mangone (PD): Sono d’accordo nel considerare questa sentenza un punto d’equilibrio, ma vorrei ricordare un’intervista di Marchionne di qualche mese fa dove si poneva il nodo della questione: la competitività dell’industria italiana nei mercati internazionali. C’è stato poi il referendum di Pomigliano, da cui è risultato un sì dettato da necessari sacrifici.
Trovo che la politica non si sia occupata fino ad ora di come l’industria italiana possa essere più competitiva, mentre se ne dovrebbe occupare, anche a livello nazionale.
E’ stata fatta confusione tra la questione Tne e la questione Pomigliano, che vanno a mio avviso separate. Approfondiremo il tema Tne in Commissione il 28 luglio. Trovo però sia una novità assoluta che Fiat faccia ricorso su un atto deliberato da questo Consiglio, mi auguro si tratti di un caso isolato.
Roberto Carbonero (Lega Nord): Nell’esporre la questione Fiat il Sindaco ha fatto più volte ricorso a auspici e speranze. E’ dal 2005 che sulla questione Tne “si pensa” e “si spera”. Credo che per una programmazione attiva servano invece operazioni concrete. Il sindaco ha parlato di istituzioni, come il ministro Romani e il ministro Sacconi, ma è da Marchionne che servono concretezza e risposte definitive.
Ore 18,50: Altri interventi in Sala Rossa dei consiglieri
Stefano Lo Russo (PD): Il nostro gruppo si trova assolutamente in linea con quanto dichiarato nel suo intervento dal Sindaco Fassino. Vorrei peraltro ricordare all’opposizione che la deliberazione riguardante TNE fu votata, proprio in quest’aula, anche dal gruppo consiliare PdL. Non ci aspettiamo proposte risolutive da parte della minoranza, sia perché non rientra nel loro compito, sia perché dubito saprebbero avanzare idee concrete, ci aspettiamo, però, dell’onestà intellettuale. Sta a noi l’onere della questione, e a loro la possibilità di tenere un atteggiamento costruttivo in merito ad un caso delicato come questo.
Vittorio Bertola (5 Stelle): Intendo sottolineare come la questione che stiamo trattando sia importante e delicata, mi rattrista vedere che essa sia intesa principalmente come pretesto per “tiri ad effetto” tra centro-destra e centro-sinistra. La nostra posizione rimane centrata sulla volontà di sapere dove ha intenzione di spostarsi Fiat e quale sia il suo piano industriale. La politica ha tenuto a questo riguardo un atteggiamento defilato, interessandosi di temi quali il diritto del lavoro e la condizione dei lavoratori invece che del piano industriale; a noi sembra evidente che a Torino Fiat non abbia volontà di costruire. Invitiamo la politica a non tenere un ruolo “sdraiato” sulla questione, e non accettare senza troppe riserve quanto proposto dai dirigenti Fiat, legittimamente interessati alla massimizzazione dei profitti, e chiediamo al Sindaco un atteggiamento di maggior peso politico in merito al delicato tema Fiat.
Marco Grimaldi (SEL): Siamo preoccupati quanto la settimana scorsa. Allora ci chiedevamo se la Città non fosse a conoscenza del ripensamento di Fiat sull’area di Mirafiori. Oggi possiamo dire che la distanza tra Fiat e TNE sembra incolmabile. Non bastano disegno industriale e ingegneria dell’auto a costruire la futura cittadella della mobilità sostenibile. Chiediamo che le Commissioni Consiliari interessate, Lavoro, Urbanistica e Istruzione, si occupino di chiarire quali siano le intenzioni di Fiat su TNE; anche in merito ai lotti B e C (ad oggi ancora deserti).
Ore 19,10: Gli ultimi interventi dei consiglieri
Michele Curto (SEL): Dobbiamo tenere alta l’attenzione, far diventare questo dibattito costruttivo. Sostengo la linea del sindaco. Bisogna riportare la politica al centro di ogni attività. La Fiat deve farci sapere dove e come investirà e quale sia il suo Piano industriale.
Mario Carossa (Lega Nord): Il sindaco Fassino mi ha deluso. Mi aspetto dal sindaco della mia città che intervenga con autorevolezza, cosa che non c’è stata. Non possiamo pensare che ogni sindaco di questa città sia subalterno alla Fiat. Mi aspetterei che il sindaco si muovesse verso i sindacati. Non possiamo più permettere di andare avanti in questo modo.
Ferdinando Berthier (Torino Libera): Il prossimo 28 luglio ci sarà un tavolo qui a Palazzo civico sulla Fiat, nessuno ha pensato di poter invitare Marchionne? Magari con tutti i suoi impegni non sarebbe potuto venire, però non invitarlo può creargli un alibi.
(Ufficio stampa Consiglio comunale)
Torino, 18 Luglio 2011