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Ufficio Stampa

COMUNICATI STAMPA 2011


EX INCET: 10 MILIONI DI EURO PER IL LOTTO 2, DOVE NASCERA’ IL CENTRO POLIFUNZIONALE. IL SINDACO: “E’ UN INTERVENTO SU LARGA SCALA, CHE CONFERMA LA VOLONTA’ DI CONSIDERARE LA ZONA NORD COME PRIORITARIA”

Da ‘vuoto urbano’, così lo ha definito l’Assessore Ilda Curti a margine della Giunta di oggi, l’area ex Incet tra le vie Banfo, Cervino, Cigna e corso Vigevano si appresta ad ospitare il maggior polo di servizi per la collettività del quartiere di Barriera di Milano- come previsto dagli interventi di trasformazione fisica del programma Urban Barriera di Milano.

Qui sta per nascere la nuova caserma dei carabinieri, che conserverà parti della facciata storica degli edifici lungo via Banfo, (2.400 mq. ripartiti su tre piani, con le residenze ai piani superiori) e il Centro polifunzionale - 4.500 mq. di spazi di incontro, per le associazioni del territorio, e per chi a Torino, professa religioni minoritarie. Il centro comprende anche una scuola per l’infanzia, che però sarà collocata in un edificio costruito ex novo tra via Banfo e via Cervino.

Il complesso ex Incet (Industria Nazionale Cavi Elettrici Torino) deve il suo nome alla fabbrica di cavi elettrici fondata a fine Ottocento dall’ing. Virginio Tedeschi, ad ovest dell’antica Barriera daziaria di Milano (ora piazza Crispi). Nel secondo dopoguerra la Pirelli assorbì l’azienda conservandone il nome fino al 1968, anno in cui abbandonò lo stabilimento, che divenne proprietà della Provincia e in seguito del Comune di Torino.

La riconversione attuale dell’area - su cui insistono complessivamente 17mila mq. di edifici dismessi tra il 1969 e il 1970 - da funzioni di tipo produttivo a spazio pubblico, comporta un processo graduale (comprensivo delle bonifiche dei terreni e del consolidamento delle strutture)diviso in lotti.

Il primo, attualmente in corso, prevede la realizzazione della nuova caserma per ospitare la sede zonale del Comando dei Carabinieri, che sarà ultimata entro i primi mesi del 2012, e interventi di bonifica e consolidamento degli edifici.

Il secondo, di cui è stato approvato il progetto definitivo questa mattina, per un importo di 10.100mila euro, interessa il completamento delle ristrutturazioni di due delle tre maniche dei capannoni (est e centrale, poiché quella ovest, oggetto di una variante al Prg, ospiterà funzioni private) da destinarsi al Centro polifunzionale.

In particolare, si tratta di 4.500 m. di spazi su tre piani (terreno, ammezzato, e primo) suddivisi sulle due maniche, il cui perno sarà una grande piazza pubblica di collegamento (nel grande corridoio interno). Al piano terreno saranno ospitate le confessioni religiose minoritarie, individuate tramite un bando pubblico, mentre al piano primo ci saranno spazi polifunzionali per la collettività.

“Pensiamo agli interventi sul territorio con un approccio organico – ha affermato l’assessore – per esempio, per destinare uno spazio del Centro polifunzionale alle associazioni, alle realtà culturali e sociali del territorio e alle religioni minoritarie siamo partiti già qualche anno fa, con un’importante azione di concertazione e discussione con tutte le realtà presenti e interessate. E non vogliamo nemmeno creare strutture senza servizi intorno: il programma Urban si occupa anche degli undicimila mq. all’esterno del centro. Aree verdi, nuovi posteggi a raso, ulteriori spazi di connessione fra le diverse realtà dell’ex Incet e la connessione ciclo-pedonale tra Barriera di Milano e il nuovo quartiere di Spina4. Non vogliamo – ha concluso Ilda Curti – creare cattedrali nel deserto ma anzi investire nel tessuto sociale e urbano del quartiere”.

I lavori per questo secondo lotto partiranno all'inizio del prossimo anno, con scadenza 630 giorni. La spesa, di 10 milioni di euro, sarà finanziata con l’impiego prevalente di fondi strutturali del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR).(ra)



Torino, 5 Luglio 2011


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