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Ufficio Stampa

COMUNICATI STAMPA 2011


RINNOVATO L’ACCORDO DI LO.CA.RE. METROPOLITANO

E’ stato approvato dalla Giunta comunale, su proposta dell’Assessore alle Politiche Sociali ed Abitative Elide Tisi, il secondo rinnovo dell’Accordo per la costituzione di “Lo.CA.Re. Metropolitano”, l’Immobiliare sociale intercomunale per il contrasto all’emergenza abitativa (delib. n. 2011 03686/104).
Il protocollo d’intesa, che coinvolge i Comuni di Collegno, Druento, Grugliasco, Moncalieri, Nichelino, Orbassano, Pianezza, Rivoli, Settimo, Venaria Reale ed ora anche Alpignano e Borgaro Torinese, con Torino capofila, ha dato vita già dal 2007 ad una collaborazione sempre più ampia per rispondere, in modo omogeneo, al fabbisogno abitativo.
“Il crescente bisogno di edilizia pubblica in rapporto alle disponibilità e di abitazioni a costi contenuti – spiega l’Assessore Tisi - rende ormai sempre più necessaria l’espansione ulteriore di nuove politiche per la casa, orientate anche al mercato privato e realizzate attraverso una mediazione pubblica tra gli interessi degli inquilini e quelli dei proprietari di alloggi. Sulla base dell’esperienza nata e sviluppatasi nel Comune di Torino, Lo.CA.Re. conferma la sua dimensione metropolitana – prosegue l’Assessore -, con l’obiettivo, condiviso tra i Comuni dell’area metropolitana, di rafforzare la collaborazione tra i medesimi, attraverso un approccio integrato e trasversale ai problemi del territorio, l’unico possibile per far fronte con responsabilità al problema dell’emergenza abitativa”.
Significativa è stata in questi anni l’assunzione da parte delle Amministrazioni locali del partenariato metropolitano del ruolo di “mediatori” tra chi cerca casa ed il mondo della proprietà privata, permettendo di rendere fruibile il patrimonio delle abitazioni private. L’esperienza di Lo.C.A.Re. Metropolitano si pone come iniziativa pubblica innovativa, alternativa e complementare ai pur indispensabili interventi classici delle case di edilizia popolare.
“Un accordo - ha concluso Tisi - che si rivolge a quelle fasce di famiglie che, pur se generalmente non considerate al di sotto della soglia di povertà, si trovano tuttavia in condizioni di alta vulnerabilità sociale e che, anche quando versano in condizioni socio-economiche migliori di quelle previste per l’accesso all’edilizia pubblica, non sono tuttavia in grado, senza aiuto, di accedere o permanere sul mercato privato della locazione”.

mc

Torino, 30 Giugno 2011


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