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Ufficio Stampa

COMUNICATI STAMPA 2011


TAV: IL DIBATTITO IN CONSIGLIO COMUNALE

L’assessore Claudio Lubatti è intervenuto oggi in aula per rispondere alla richiesta di comunicazioni avanzata dalla consigliera Scanderebech in relazione alle vicende della Val di Susa legate alla realizzazione del TAV. L’assessore, premessa la solidarietà con le forze dell’ordine, ha ricordato l’importanza dell’opera anche per la città di Torino. “Anche se soltanto sei chilometri di galleria percorreranno direttamente il territorio comunale “ ha spiegato l’assessore “Torino deve essere capofila degli interessi di tutto il territorio interessato dai lavori”.
Particolarmente rilevante il ruolo che assumerà lo snodo di Orbassano, che potrebbe diventare il secondo in Europa per quantità di merci movimentate in un anno, mentre le ricadute in termini di posti di lavoro saranno pari a 8000 unità all’anno per dieci anni.
La linea ad Alta capacità sarà una risorsa importante per Torino e il Piemonte, anche se, ha sottolineato l’assessore, la riduzione dal 5 al 2% della quota sul totale del costo dell’opera destinata alle compensazioni, prevista dall’ultima manovra finanziaria del governo, potrebbe creare problemi nella strategia di sviluppo del territorio.
Michele Coppola (Pdl): Il tema della Tav evidentemente non è strategico per questa Amministrazione, visto che non risponde per primo il sindaco ma un assessore che non ha la delega alla Tav. Vorrei che si esprimesse con più forza il plauso alle forze dell’ordine, che si esprimesse solidarietà agli agenti feriti e che venisse riconosciuto il merito al Governo nazionale che ha permesso l’avvio dei lavori. Vorrei che si affermasse con forza che non c’è la volontà di incontrare i manifestanti davanti a Palazzo civico, molti dei quali probabilmente hanno legami con chi nella notte ha compiuto atti vandalici contro il Palazzo di Città e con chi ha costituito il presidio dell’illegalità in Val di Susa. Mi spiace che la Fiom abbia scelto ancora una volta il passato: è assurdo vedere operai oggetto della sassaiola dei manifestanti.Vorrei conoscere quali implicazioni ci sono sul piano politico visto che l’Italia dei Valori si è dichiarata contraria a quanto avvenuto oggi. In democrazia si discute ma poi si decide, soprattutto si attuano le decisioni. Quindi si metta fuori dalla maggioranza chi non condivide questo percorso. Vorrei chiaramente sentire dire dal sindaco che indietro non si torna.
Maurizio Marrone (Pdl): Sono convinto che ci sono molte ambiguità nel centrosinistra torinese. Vorrei che si prendessero le distanze dalle violenze. Le perquisizioni effettuate presso stabili dell’amministrazione comunale occupate dai centri sociali hanno dimostrato il legame tra molti degli occupanti e le violenze che ci sono state recentemente in Val di Susa. La Città deve prendere le distanze da queste persone.
Andrea Tronzano (Pdl): Sottolineo la grande professionalità del Prefetto e delle forze dell’ordine che hanno consegnato il cantiere senza far male a nessuno. Preoccupa l’idea dell’assessore che ci sia ancora tempo per il dialogo. Si pensi che i ritardi sulle grandi opere, sono calcolati fra il 2009 e il 2024, in 384 miliardi di euro. Vogliamo parole inequivocabili dal sindaco.
Federica Scanderebech (UDC): Siamo in un periodo di crisi economica e sociale, in cui c’è un forte senso di precarietà. I giovani hanno paura del futuro e non hanno fiducia nella politica; si sente la forte necessità di infrastrutture moderne che favoriscano occupazione e posti di lavoro. Ritengo sia indispensabile la creazione di questo corridoio di collegamento con l’Europa Occidentale, che sia in grado di creare occupazione e ritengo che questo debba avvenire nel rispetto della legalità e della compatibilità ambientale. Reputo siano in pochi a opporsi a queste iniziative, pochi a dire no. Condanno ogni atto violento contro le istituzioni. La Costituzione italiana sancisce il diritto a manifestare liberamente la propria opinione, ma sempre nella legalità. Esprimo la mia solidarietà verso i trenta agenti feriti e verso i lavoratori dell’autostrada Torino-Bardonecchia.
Mario Carossa (Lega nord - Bossi): Vorrei innanzitutto porgere un encomio alle forze dell’ordine per il lavoro svolto in modo serio e professionale. Se il movimento NO TAV è stato condotto sulla strada della violenza è “merito” dei centri sociali. Radio Blackout ha istigato alla violenza, facendo la radiocronaca di ciò che accadeva in Val Susa. Vorrei ricordare che radio BlackOut si trova in uno stabile comunale di Torino e che il centro sociale Askatasuna ha sede in un locale della Città. Ricordo inoltre che l’ex sindaco Sergio Chiamparino affermò che se il Consiglio comunale avesse firmato un provvedimento per lo sgombero di questi locali lui avrebbe provveduto. Invito il nuovo sindaco a fare lo stesso.
Roberto Carbonero (Lega Nord - Bossi): Volevo sottolineare che le persone che sono qui sotto sono sempre le solite 50 – 100 persone che creano problemi e tafferugli. Oggi sul web circolavano offese pesanti contro le forze dell’ordine che sono li per difendere la libertà dei lavoratori. Le grandi opere servono allo sviluppo del Paese
Giovanni Porcino (Italia dei Valori): Il Governo si è mostrato incapace di far fronte al problema. Idv lo ha avversato più di ogni altra forza politica. Il nostro presidente, Di Pietro, ha sempre detto che la TAV è necessaria ma deve essere realizzata nel rispetto delle persone che vivono sul territorio. Idv sostiene lealmente questa maggioranza e non spetta all’opposizione cercare di dividerla.
Vittorio Bertola (Movimento 5 Stelle): La TAV è un’opera costosa e inutile, che fa gola alla mafia, mentre l’attuale linea ferroviaria è sottoutilizzata. Stamattina, in valle, come amministratori locali abbiamo cercato di evitare gli scontri ma le forze dell’ordine hanno rifiutato ogni dialogo e attaccato i manifestanti con i lacrimogeni. Ho visto molte persone ferite o intossicate. In Valle di Susa, molti non si sentono più cittadini italiani. E’ questa la democrazia?
Alberto Musy (Alleanza per la Città): Lo Stato ha il potere ultimo delle decisioni del Paese, ha il dovere di tutelare le minoranze ma ha anche il potere dell’esecuzione forzata delle scelte politiche attuate dal Governo. È naturale che quando si realizzano grandi opere i residenti siano contrariati. Non possiamo pensare che esistano lembi di Paese esenti dal controllo dello Stato. Il problema di quest’opera è stata la comunicazione postuma sul come e quando sarebbe stata realizzata, è necessario invece dare informazione positiva ai cittadini. Regione, Provincia e Comune dovrebbero istituire un ufficio informazioni che, in tempo reale, fornisca tutti i dati sugli sviluppi del progetto.

Gabriele Moretti (Moderati): Già all’inizio dello scorso mandato amministrativo la TAV era un’urgenza. Si dicevano le stesse cose con gli stessi argomenti. E come cinque anni fa il nostro gruppo dice di Sì alla grande opera. Occorre rispettare la volontà della maggioranza ed evitare tutte le strumentalizzazioni.

Michele Curto (SEL): Stamani ero alla Maddalena, al fianco delle istituzioni valsusine per garantire il diritto di agibilità democratica eviatndo il rischio di violenze.
La mia è una cultura pasoliniana, e vedere 1000 manifestanti e 1.500 poliziotti loro malgrado costretti a confrontarsi al limite della violenza mi rattrista e solo la responsabilità delle parti ha evitato che la situazione degenerasse. Ora è tempo che la politica faccia la sua parte.

Enzo Liardo (Pdl): Fin dai primi momenti ho visto un atteggiamento prevaricatorio da parte di Sel. E’ una mancanza di rispetto verso gli altri partiti. Un atteggiamento che non comprendo.

Stefano Lo Russo (Pd): Esprimiamo la nostra solidarietà alle forze dell’ordine e siamo vicini a tutti i feriti di stamani alla Maddalena. Come noto siamo favorevoli alla Tav. Stiamo parlando di un’opera fondamentale per il futuro del Piemonte.
E’ opportuno che, in uno stato di diritto, si possa procedere con le azioni deliberate legittimamente dalla maggioranza, anche a tutela della minoranza stessa.
La contestazione di questi anni non è stata inutile perché ha consentito di migliorare il tracciato. Ma non è più in discussione se fare o meno l’opera.

Fabrizio Ricca (Lega Nord – Bossi): Esprimo ringraziamento al ministro Maroni per come sono state condotte le operazioni dalle forze dell’ordine. Sottolineo come il Pd non sia così unito, viste le differenti posizioni sulla Tav espresse dal presidente della Comunità montana, esponente di quel partito. All’assessore Lubatti faccio notare come l’occupazione di un Comune (Chiomonte) non rappresenti un metodo di confronto. Invito il sindaco a riflettere sulle attività dei centri sociali e di Radio Black out verso i quali occorrerebbe una mano più ferma.
In conclusione di dibattito è intervenuto il sindaco Piero Fassino. Prefetto, questore e forze dell’ordine hanno agito in modo responsabile. Sono solidale con quanti sono stati oggetto di intimidazioni e violenze, che vanno sempre stigmatizzate. Apprezzo anche quanti, nel fronte NO TAV, si sono adoperati per evitare l’aggravamento della situazione. Mi auguro che si possano superare rapidamente le tensioni.
Su cos’è la TAV e cosa significa occorre chiarezza. Non è una ferrovia locale, fa parte del Corridoio 5, un asse di comunicazione paneuropeo – non solo ferroviario – che attraversa l’Europa da Lisbona a Kiev percorrendo il Nord Italia. La griglia dei 30 Corridoi previsti è il perno dello sviluppo europeo nei prossimi decenni.
Il Corridoio 5 si farà comunque: ci sono percorsi alternativi già progettati e se non si farà attraversando la Valsusa, se sarà dirottato su altre direttrici, Torino e il Piemonte saranno marginalizzati dallo sviluppo futuro.
Si discute da 6 anni, il progetto iniziale è stato modificato, grazie al lavoro dell’Osservatorio sulla TAV di Mario Virano, accogliendo le istanze della Valsusa. Nella bassa valle si utilizzerà al massimo il tracciato preesistente ma da Bussoleno verso la Francia sarà inevitabile, per via delle pendenze da superare, un nuovo percorso in tunnel. L’investimento in Valle è anche l’occasione per sistemarne l’assetto idrogeologico, con risorse aggiuntive rispetto al costo dell’opera ferroviaria, che però temo possano essere messe in discussione dalla prossima manovra finanziario del governo.
Non possiamo continuare a considerare ogni grande opera un rischio. Non posso pensare che millenni di accumulazione intellettuale su questo pianeta non ci consentano di realizzare una ferrovia ad alta velocità che sia anche sicura. Dobbiamo spostare la discussione sul “come” realizzare l’opera, basta discutere sul “se”. Queste considerazioni fanno parte del nostro programma che il Consiglio comunale esaminerà e voterà nei prossimi giorni. Propongo che la Commissione Urbanistica che sta per insediarsi organizzi un incontro con Virano per una presentazione del progetto.

Ufficio stampa Consiglio comunale

Torino, 27 Giugno 2011


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