Il Sindaco Chiamparino ha scritto al Ministro Maroni in merito ad una recente circolare del Ministero degli Interni che esclude dalla dotazione delle Polizie Locali mazzette, sfollagente ed altri strumenti simili, in quanto considerate armi proprie non previste dal D.M. 145/87 “Norme concernenti l’armamento degli appartenenti alla polizia municipale…”.
Nella lettera si legge che “ritirare gli sfollagente già assegnati, come sembra doversi dedurre dalla circolare, oltre a determinare gravi problemi per la sicurezza operativa degli addetti di Polizia Locale, sempre più impegnati in servizi di presidio che richiedono più elevati livelli di difesa personale, creerebbe una grave contraddizione fra ciò che si chiede alle Polizie Locali per la sicurezza urbana e l’impossibilità di usare gli strumenti adeguati”.
Secondo Chiamparino “per la soluzione del problema e per consentire agli operatori di Polizia Locale di garantire i propri servizi per le città, almeno in termini di sicurezza giuridica e di responsabilità, occorrerebbe fissare una disciplina chiara circa le dotazioni strumentali di difesa che tenga conto dei cambiamenti di ruolo e di funzioni con una modifica del D.M. 145/87: questo in attesa di un’interpretazione univoca.
Attualmente molti corpi di Polizia Locale hanno in dotazione questi strumenti, e l’assegnazione è avvenuta dopo che nel 2005 il Ministro degli Interni aveva comunicato al Comune di Milano che lo sfollagente, di cui si stabilivano precise caratteristiche tecniche in merito a peso e lunghezza, non era da considerarsi “arma” ma semplice mezzo tecnico e presidio tattico di difesa.
In sintonia con quella determinazione ministeriale la Regione Piemonte, come anche altre (Lombardia, Veneto, Emilia Romagna ecc.) ne avevano deciso l’assegnazione alle Polizie Locali. (e.v.)
Torino, 3 Maggio 2011