Trovare lavoro, per quanti hanno lasciato Paesi lontani nella speranza di un sostentamento meno instabile non è semplice. Procurarsi in primis i mezzi per assicurare una esistenza dignitosa a sé e alla propria famiglia è passaggio essenziale, imprescindibile per aspirare al diritto di cittadinanza. Cercare un impiego alle volte assume contorni complicati o implicazioni non lineari. Entrano in gioco le difficoltà di comprensione, le ambiguità, il pericolo di incontrare imprenditori privi di scrupoli e ostacoli contrattuali, il rischio di prestare la propria opera in ambienti insalubri con norme di sicurezza non rispettate. Nei contesti migratori, in particolare per le donne e i minori, si pone l'esigenza di assicurare il diritto a non subire discriminazioni né violazioni dei valori inerenti alla persona umana. La sicurezza, che comporta inderogabilità delle norme di tutela, in una prospettiva interculturale può generare conflitto con tradizioni che comportano una percezione differenziata del rischio.
Un convegno, che si svolge al Teatro Carignano lunedì 9 maggio (dalle 9 alle 18) organizzato dal Centro Interculturale della Città - in collaborazione con gli Ordini di Avvocati e Notai, l'Associazione Nazionale Magistrati-Sezione del Piemonte e Valle d'Aosta, l’Università di Torino – Facoltà di Giurisprudenza, la Fondazione dell'Avvocatura Torinese Fulvio Croce, l'International Training Center of the ILO, l'Associazione Save the Children e - ha l’obiettivo di fare luce sul rapporto tra emigrazione e lavoro.
Al confronto,dal titolo “Migrazione e lavoro. Il diritto, i diritti, le culture” partecipano magistrati, giuslavoristi, docenti universitari, sindacalisti, esperti di agenzie interinali e osservatori dell’evoluzione dei costumi sociali, in modo particolare della famiglia.
I diversi temi saranno affrontati nella forma del dialogo già sperimentato nell’aprile dello scorso anno durante il convegno "Il nostro diritto e le culture degli altri. Una convivenza possibile".
La giornata sarà aperta dal professor Edoardo Greppi, docente di diritto internazionale dell'Università degli Studi di Torino. Seguiranno sul palco i diversi approfondimenti: il focus Domanda di lavoro sarà coordinato dall'avvocato Lorenzo Trucco, presidente dell'ASGI (Associazione per gli studi Giuridici sull'immigrazione) mentre quello sull’Offerta di lavoro sarà coordinato dall'avvocato Marco Rossi, esperto di diritto del lavoro.
Gli approfondimenti riprenderanno dopo il break con il dibattito su Famiglia e lavoro coordinato dalla professoressa Roberta Aluffi, docente di diritto privato comparato presso l’Ateneo torinese, mentre la discussione su Sicurezza e salute sarà coordinata dalla dottoressa Rita Sanlorenzo, giudice della Sezione Lavoro della Corte d'Appello di Torino.
Le conclusioni, al termine della giornata, saranno curate da Carlo Peyron, già presidente della Sezione Lavoro della Corte d'Appello di Torino.
Il lavoro contribuisce a modellare i rapporti, realizza doveri di solidarietà familiare e rappresenta, nel caso di stranieri il veicolo dell’integrazione sociale. La prospettiva interculturale passa necessariamente dalla conoscenza delle diverse modalità con le quali l'offerta di lavoro incontra la domanda. Ma mezzi e linguaggi devono essere compresi superando le barriere delle interpretazioni, filtrate dalle culture di provenienza e da ostacoli culturali non sempre facili da identificare. Di qui sorge la necessità di comunicare in maniera comprensibile ed efficace i precetti dell'ordinamento, nella prospettiva dell'accettazione e condivisione da parte delle culture diverse dalla nostra.
L’ingresso al convegno è libero fino all’esaurimento dei posti. È prevista l'attribuzione di crediti formativi per avvocati e notai.
Informazioni:
Centro Interculturale della Città di Torino 011 442 9704/40/60 centroic.formazione@comune.torino.it | www.comune.torino.it/intercultura
(gf)
Torino, 3 Maggio 2011