Nell’isolato tra corso Novara, via Perugia, via Padova e via Pedrotti c’è il complesso edilizio dove aveva sede la Ditta Pastore, conosciuta per i suoi manufatti metallici (serrande e portoni).
Il primo fabbricato del complesso fu costruito prima dell’ultima guerra: ospitava le lavorazioni di compensati e legnami per la proprietà Fautrero. Parzialmente distrutto durante i bombardamenti, l’edificio fu ricostruito e assunse l’attuale configurazione, con un importante corpo centrale e due maniche laterali (una lungo via Perugia, l’altra lungo via Padova).
Oggi il complesso (che occupa 18.400 mq. di superficie) è di proprietà della Società MAG.MA Srl, ed è adibito alla lavorazione di componentistica elettrica e ad uffici. In vista delle grandi trasformazioni che la variante 200 porterà lungo tutto l’altro lato di corso Novara, la proprietà ha proposto alla Città un progetto di riconversione a prevalente uso residenziale (80%) e in residua parte a terziario (20%). L’interesse pubblico si configura con la cessione gratuita alla Città di locali per attività terziarie, che dovranno essere individuate e definite prima dell’approvazione da parte del Consiglio comunale del permesso di costruire.
Le attività terziarie saranno collocate soltanto al piano terra, mentre le nuove unità abitative - costituite da moduli in acciaio, legno e vetro - verranno ‘inserite’ nella rigorosa maglia strutturale esistente, che sarà mantenuta intatta. Questo reticolo permetterà la formazione di ampie strutture a patio a servizio delle abitazioni, in modo da consentire un’alternanza fra queste ultime e spazi non costruiti utilizzabili come terrazzi, logge, o semplici luoghi-di-connessione.
Le maniche esistenti sulle vie Perugia e Padova (lunghe rispettivamente 21 e 26 metri) verranno parzialmente ‘svuotate’ per formare nuove unità abitative dotate di ampi terrazzi, mentre una nuova manica - con un ampio portale di ingresso - sarà realizzata sul corso Novara. Servirà a ricucire il fronte degli edifici, e a ricollocare 3mila mq. circa di superficie derivati dalle demolizioni dei corpi di fabbrica interni al cortile, dove saranno realizzate le autorimesse private (completamente fuori terra e distribuite su più livelli).
Per mitigare l’impatto visivo, il progetto prevede di raccordare la copertura (a giardini pensili) con movimenti di terra digradanti verso la quota campagna. La formazione del parco privato interno permetterà invece la piantumazione di alberi ad alto fusto e migliorerà la qualità ambientale del lotto.(ra)
Torino, 9 Marzo 2011