La variante 255 modifica parzialmente la vigente normativa per le attività economiche insediate prima del Prg in aree destinate a Parchi urbani e fluviali.
La proposta di adozione, avanzata questa mattina in Giunta dall’assessore Viano, parte da un caso concreto: quello della Rockwood Italia spa di via Reiss Romoli, in un’area di circa 50mila mq. in prossimità della sponda destra della Stura Lazio.
L’azienda nasce 75 anni fa a Mondovì come SILO (Società Italiana Lavorazione Ocre), scavando cave di terre naturali da cui ricavare quei pigmenti dai colori tenui caratteristici delle facciate delle città. All’inizio degli Anni Trenta si sposta a Torino, in Lungodora Savona all’angolo con corso Regio Parco, e la produzione si incentra sugli ossidi di ferro. Subisce una distruzione pressoché totale nel corso dell’ultima guerra, viene ricostruita e nel 1972 si trasferisce nell’attuale sede alla periferia nord della Città. Dopo l’incorporazione nel gruppo inglese Laporte, uno dei colossi mondiali del settore, negli anni ’90 la produzione di ossidi di ferro rossi, gialli, e neri della SILO trova uno sbocco nell’esportazione in Francia, Germania e Spagna. Oltre all’edilizia, le pigmentazioni trovano impiego nelle pitture murali, nella colorazione di carta e laminati plastici, nonché nella pavimentazione del “Pall Mall”, la pavimentazione del viale di Buckingham Palace.
Oggi si chiama Rockwood, e nell’ultimo decennio il processo produttivo dei pigmenti inorganici si è evoluto con una massiccia innovazione tecnologica, per garantire elevati standard di sicurezza e affidabilità e per ridurre le implicazioni ambientali legate alla produzione. Ma le potenzialità di sviluppo (in particolare, nel campo della ricerca, in collaborazione con il Politecnico) sono condizionate negativamente dai vincoli della specifica destinazione urbanistica, che, di fatto, limitano l’Azienda al mantenimento della situazione esistente.
All’Amministrazione non sfugge l’interesse pubblico del mantenimento in Città dell’Azienda, a condizione che gli interventi concessi, sanciti da un Protocollo d’Intesa, diventino occasione di riqualificazione ambientale e paesaggistica.
Con la variante 255 si persegue così un duplice obiettivo: da un lato, il pubblico interesse per l’attività dell’Azienda, attualmente indirizzata allo sviluppo tecnologico e alla sperimentazione di sistemi innovativi competitivi (la produzione si starebbe orientando sulla pigmentazione dei prodotti medicinali). Dall’altro, la graduale e concreta riduzione degli impatti sul territorio, e la tutela della qualità ambientale grazie alla riduzione dei consumi delle risorse naturali.
(ra)
Torino, 15 Febbraio 2011