Dopo le comunicazioni del sindaco Piero Fassino sul tema dell’assalto al campo Rom della Continassa (vedi comunicato precedente), in Sala Rossa si è aperto il dibattito. Di seguito gli interventi dei consiglieri.
Enzo Liardo (Pdl): Esprimo totale condanna per l’episodio. Ho partecipato al corteo rimanendo con la frazione che non ha operato violenze e posso dire che contrariamente a quanto certa stampa ha voluto far credere non si è trattato di un’iniziativa di pochi ma di metà del corteo che ha proceduto direttamente verso la Continassa. Nel condannare i fatti bisogna capire la gente che da 40 anni convive con i campi che in zona nascono spontaneamente. Anche gli esperimenti di integrazione negli alloggi popolari di cui Vallette e pioniere, hanno dato risultati disastrosi e il disagio che vive quel quartiere non è riconducibile al razzismo.
Il Comune avrebbe potuto negli anni fare di più e invece di investire su quella cattedrale nel deserto che è l’Arena rock avrebbe potuto intervenire per il superamento di quel luogo disumano che è la Continassa.
Michele Curto (SEL): Per capire questo gravissimo fatto bisogna abbandonare il linguaggio dei giornali, che molte responsabilità hanno nella creazione del clima in cui si è verificato e guardarlo da fuori, considerandolo, proprio come la stampa estera, un pogrom. Molti elementi indicano che si è strumentalizzata la rabbia di una parte del quartiere: il volantino di convocazione della manifestazione parlava due linguaggi rivolgendosi con “ripuliamo il quartiere” ad un gruppo preciso di persone, le forze dell’ordine non erano in numero adeguato eppure già si sapeva che la manifestazione sarebbe finita drammaticamente. In tempi in cui i bisogni aumentano e il welfare si restringe, il conflitto tra gli ultimi e i penultimi diventa un pericolo reale. Per parlare di città più sicure bisogna lavorare per città più giuste.
Silvio Viale (PD): Un italiano esce di casa a Firenze entra in due mercati, spara e uccide due senegalesi. Tutti i quotidiani ne danno notizia in prima pagina meno la Padania, che la relega a pagina 9. Noi che facciamo politica possiamo discutere anche aspramente, litigare, ma dobbiamo evitare con tutte le nostre forze che l’odio diventi una costante fissa della nostra società.
A Torino, è bastato parlare di due persone che puzzavano quali ipotetici responsabili di un presunto stupro perché si scatenasse l’odio. Dobbiamo assumerci la responsabilità collettiva affinché l’odio razziale non prevalga mai.
Michele Paolino (PD): Ringrazio il Sindaco per le parole sagge e responsabili, nelle quali ci riconosciamo pienamente. Vorrei aggiungere quattro considerazioni. Innanzitutto, non sono più accettabili le condizioni in cui vivono le persone della comunità rom: chiediamo non soltanto interventi straordinari ed emergenziali, ma che vengano attuate politiche che coinvolgano Governo ed Enti locali. In secondo luogo, riconosciamo e rispettiamo il disagio dei torinesi di fronte a situazioni di difficile convivenza. Terzo, riteniamo un dovere delle istituzioni territoriali essere presenti e mediare tra le paure, i sentimenti e le difficoltà di chi vive nelle periferie, nelle quali l’Amministrazioni ha investito molto e dove abitano persone straordinarie. Infine, al termine dell’istruttoria della Magistratura, chiediamo che il Comune di Torino si costituisca parte civile nel processo contro i responsabili del raid punitivo e a sfondo razzista al campo rom della Continassa.
Fabrizio Ricca (Lega Nord): Secondo il Consiglio di Stato non esiste un’emergenza nomadi. E a Torino si tratta di popolazioni stanziali. Io ho fatto più traslochi di città di loro. Condanniamo gli atti inaccettabili, causati da una situazione degenerata per colpa di alcuni violenti: non si tratta di un quartiere intero. Alla manifestazione che ha preceduto le violenze c’era però la Città, con la presidente della Circoscrizione 5. Se ci fosse stato un consigliere della Lega, cosa sarebbe successo? Sicuramente, sarebbe stato accusato di razzismo. Adesso bisogna valutare cosa è successo negli ultimi 20 anni, con campi abusivi che si sono ingranditi, che sono stati costruiti lungo il fiume, con grande pericolo in caso di alluvioni, dove ci sono persone che vivono nel degrado e nei rifiuti e bambini in condizioni di vera e propria schiavitù, costretti all’accattonaggio. Chiediamo una ‘soluzione forte’ per togliere subito i bambini da queste brutte situazioni.
Maurizio Marrone (PdL): Trovo improprio parlare, come qualcuno ha fatto, di pogrom, che venivano messi in atto su pregiudizi del tutto infondati. Qui, oggi, dobbiamo considerare che l’irruzione nel campo Rom della Continassa nasce da problemi oggettivi di convivenza. La sopresa dei giornali di fronte alla violenza dei cittadini del quartiere delle Vallette, nasce dalla sottovalutazione del problema della sicurezza. E’ ora che anche la maggioranza che governa questa città, si renda conto che il problema della delinquenza nelle nostre periferie, non è solo un fissa di certa destra becera.
Vittorio Bertola (5 Stelle): Vorrei esprimere domande e non certezze. Che tipo di educazione sessuale diamo ai ragazzi in questo Paese? Com’è possibile che un corteo annunciato da tre giorni, finisca nel modo che sappiamo senza che le forze dell’ordine si rendano conto del potenziale rischio? Perché i giornali hanno pubblicato la notizia senza accertarsi che fosse fondata, dando per immediatamente verosimile la versione dello stupro da parte di due Rom?
Per parte loro, le istituzioni hanno sottovalutato il problema incolpando di razzismo gli abitanti dei quartieri che lamentavano problemi di convivenza, che sono reali. L’integrazione può funzionare ed è necessario sfatare scorrette leggende metropolitane sui Rom, ma credo sia necessario confrontarsi e, magari, trovare il tempo e il modo di farlo in una commissione consiliare convocata su questo tema.
Andrea Tronzano (PdL): Concordo con quella parte dell’analisi del Sindaco che mette in evidenza nel caso della menzogna sulla violenza subita, un clima di difficoltà nei rapporti tra generazioni. Peraltro chi conosce il quartiere sa che in quel luogo a quell’ora un tale fatto è pressoché impossibile, mentre la stampa ha rilanciato in modo imprudente le accuse, pur se giustificata dalle dichiarazioni della ragazza. Tuttavia da torinese io so che questa città non è razzista. I torinesi hanno solo bisogno di potersi sentire a casa propria e che perciò dalle parole delle autorità si passi ai fatti. L’amministrazione ascolti finalmente le parole dell’opposizione sulla questione nomadi, cosa che finora non è avvenuta. Chi conosce i nomadi sa che non sempre hanno voglia di integrarsi quindi in questo campo bisogna operare con realismo.
Marco Grimaldi (SEL): Menzogne come quelle di chi dice che i Rom si prendono le nostre case popolari concorrono a generare la violenza. Vorrei che il Sindaco chiedesse a Prefetto, questura e Polizia perché abbiano sottovalutato la questione sicurezza in occasione del corteo
Non cadiamo nella trappola della notizia falsa che crea l’incidente. Il problema è la violenza che circola tra noi, anche nelle parole con cui ci confrontiamo qui.
Ufficio stampa Consiglio comunale
Torino, 14 Dicembre 2011