Con la delibera approvata oggi con
24 voti favorevoli (Partito Democratico, Moderati, Italia dei Valori, Sinistra Ecologia Libertà, Nuova Sinistra per Torino, Alleanza per l’Italia, Futuro e Libertà) e
5 consiglieri contrari (Rifondazione Comunista e La Destra), il Consiglio Comunale ha deciso di avviare il processo di recupero del complesso della Cavallerizza Reale.
A seguito della cessione da parte dello Stato, dal 2007 il complesso compreso tra Via Verdi, via Rossini e i Giardini Reali, detto la Cavallerizza Reale di Casa Savoia, appartiene alla Città di Torino.
Vi sono compresi edifici settecenteschi e ottocenteschi, collegati da cortili, giardini e piazzette, maneggi, scuderie, abitazioni destinate ai corpi di Cavalleria.
Si prevede ora la creazione di aree museali, espositive, culturali, universitarie, residenziali, ricettive, terziarie e attrezzature di interesse comune eventualmente integrate da attività di servizio alle persone e alle imprese.
L’assessore Mario Viano scrive nel provvedimento che “questo singolare spazio costruito nel corso del tempo ha perso il suo ruolo, la sua immagine e, soprattutto, la connessione con il contesto urbano, nonostante la posizione assolutamente centrale, pur mantenendo un'indubbia valenza storica e simbolica”.
Un importante tassello legato alla riqualificazione del complesso immobiliare – prosegue la delibera – è costituito anche dal sistema di parcheggi pertinenziali interrati. Il nuovo utilizzo pedonale dell'intera zona esclude invece la possibilità di parcheggi a raso.
Saranno ripristinati i collegamenti pedonali della vietta Roma con la via Rossini e con i Giardini Reali e verrà realizzata la connessione pedonale attraverso il sistema dei cortili tra piazzetta Mollino e via Rossini.
Per i Giardini Reali è prevista la riqualificazione finalizzata a ristabilire la continuità e la percorribilità dell'intero sistema dei giardini collegando, attraverso il percorso sui bastioni, la Cavallerizza a piazza Castello e all'area delle Porte Palatine.
Nell'ambito della complessiva riorganizzazione funzionale, gli interventi attuativi potranno prevedere la realizzazione di parcheggi interrati sia all'interno del complesso sia all'esterno, lungo via Rossini, in corrispondenza di piazzetta Rossaro, per la quale dovrà essere prevista una sistemazione superficiale a piazza pedonale con adeguati elementi di arredo urbano.
Un solo nuovo edifico a un piano fuori terra potrà essere costruito dove era l'originaria manica del complesso, tra via Verdi e il retro del Teatro Regio.
Gli interventi, secondo quanto previsto dalle Sopraintendenze ai beni architettonici e archeologici, dovranno avere carattere conservativo, salvo che sugli edifici ottocenteschi che potranno essere ristrutturati.
Insieme alla delibera, sono state approvate
due mozioni di accompagnamento.
Una mozione (prima firmataria:
Piera Levi-Montalcini) chiede che, durante i lavori di riqualificazione, vengano salvaguardati i cortili interni del complesso della Cavallerizza, realizzati con acciottolati fluviali, tipici dell’edilizia piemontese dell’epoca.
La seconda mozione (primo firmatario:
Giuseppe Lonero) impegna Sindaco e Giunta comunale a reperire alloggi di edilizia residenziale pubblica da assegnare ai residenti sfrattati dalla Cavallerizza.
Prima della votazione, si è svolto il dibattito in Sala Rossa. A illustrare i contenuti della delibera è intervenuto l’
assessore all’Urbanistica Mario Viano: “
Il provvedimento urbanistico riguarda la riqualificazione e ri-funzionalizzazione del Complesso della Cavallerizza Reale, uno dei più vasti e importanti tasselli della città storica.
Gli interventi di ri-funzionalizzazione sono guidati da una specifica scheda urbanistica che determina le modalità delle trasformazioni, introducendo al contempo elementi di tutela.
La trasformazione garantirà la salvaguardia degli immobili storici e dell’elevato interesse culturale del complesso, oggi in stato di sostanziale degrado e sottoutilizzo.
La normativa prevede per il Maneggio Chiablese, la Rotonda e la Cavallerizza Reale la localizzazione di servizi pubblici di carattere didattico e culturale, mentre per gli altri immobili è ammesso l’intervento da parte di privati per ospitare attività artigianali, uffici, negozi e funzioni residenziali fino a un massimo del 50% della superficie lorda di pavimento (SLP)”.
Dopo l’intervento dell’assessore all’Urbanistica, hanno preso la parola i
consiglieri comunali.
Maria Teresa Silvestrini (Rifondazione Comunista): Ribadisco le perplessità sulla regolarità della procedura, con la quale il complesso è stato “sdemanializzato” e ceduto al Comune. Tali modalità prospetterebbero una possibile nullità di quella procedura, perfezionata dal solo Ministero dei Beni culturali, attraverso i suoi uffici regionali, senza l’intervento dell’Agenzia del demanio. Critico inoltre la scelta di alienare a favore di privati il bene attraverso una “cartolarizzazione”, definendo l’intera operazione una svendita di immobili prestigiosi e centrali, accatastati in modo anomalo in categoria popolare A3, e corredata da modifiche al piano regolatore che, prive di benefici per la Città, consentiranno di ottimizzare l’operazione economica a esclusivo vantaggio dei privati acquirenti.
Ricordo la sentenza del Tar avverso i residenti attuali nel complesso. La sentenza definisce la Cavallerizza “bene indisponibile” per il Comune, che invece si prepara a disporne.
Sarebbe invece opportuno che l’unitarietà urbanistica e storica con Palazzo Reale non fosse persa. La Città avrebbe dovuto, con una riqualificazione, aprire l’area ai cittadini e ai visitatori, facendola diventare un polo di attrazione per la conoscenza di una parte importante della storia della città.
Ferdinando Ventriglia (Forza Italia - PdL): Ho degli interrogativi anch’io su questa operazione, in particolare per gli abitanti della Cavallerizza. Il Comune ha fatto una forzatura in questo caso. Ma più in generale fanno pensare le oltre duecento varianti al Piano Regolatore Generale approvate dalla Giunta in questi anni: per le tante operazioni di cassa e di sviluppo residenziale condotte dal Comune. Concordo con le mozioni presentate da Levi-Montalcini e Lonero, in particolare per l’introduzione di un Regolamento nell’apertura dei cantieri.
Antonello Angeleri (Lega Nord): Parto da una riflessione di carattere generale: sono troppe le 217 varianti al Piano Regolatore approvate dal Consiglio comunale. Si è esagerato. Non possiamo certo rinunciare agli investimenti edili privati, ma verificheremo la coerenza della Giunta rispetto al Piano Casa (in approvazione in Regione), e se questi provvedimenti argineranno la crisi occupazionale del settore. A questo intervento sulla Cavallerizza non siamo contrari in modo pregiudiziale, ma ci ripromettiamo di vederne i futuri sviluppi.
Mario Carossa (Lega Nord): Con questa delibera continua l'esclusione dei ceti medio-bassi dal centro storico. Questa maggioranza si definisce di centro-sinistra e poi, mentre avvia progetti di social housing nelle periferie, svuota il centro dai meno abbienti. L'operazione Cavallerizza è inoltre decisamente poco remunerativa per la Città: ancora una volta si cerca di tamponare l'enorme debito accumulato in 9 anni dalle giunte Chiamparino, facendo ricorso a operazioni sbagliate anche dal punto di vista urbanistico.
Maurizio Bruno (Moderati): Vorrei ricordare la figura di Federico Caprilli, capitano di cavalleria e maestro di equitazione alla Cavallerizza Reale di Torino e a Pinerolo che ha fatto scuola in tutto il mondo. Dispiace però che un bene storico di tale importanza non possa essere completamente tutelato dalla Città e debba intervenire un investitore privato.
Gioacchino Cuntrò (Partito Democratico): Sono stupito dal dibattito, mi aspettavo che l’attenzione verso l’immagine storica della Cavallerizza si fosse manifestata prima, quando la Città curava l’immobile pur essendo ancora di proprietà dello Stato. Ora lo Stato se ne è liberato lasciando alla Città l’onere e l’onore di recuperare un immobile, testimonianza della storia di Torino. Ogni occasione è buona per ricordare i debiti della Città, ma desidero sottolineare come questi nascano dagli investimenti fatti in questi anni. Non ci stiamo liberando della Cavallerizza, ma stiamo investendo per riportare lo stabile all’originario splendore e all’uso pubblico.
Raffaele Petrarulo (Italia dei Valori): Le modifiche apportate dalla Giunta possono essere considerate soddisfacenti nel quadro della delibera attuale. Si potrà e si dovrà fare di più in sede attuativa.
Monica Cerutti (Sinistra Ecologia Libertà): Riconosciamo come la Giunta abbia recepito le migliorie proposte da alcuni Gruppi consiliari. Ribadisco come il nostro Gruppo abbia fatto un’opposizione di merito sulla delibera.
Infine, al termine del dibattito, c’è stata la replica dell’assessore Viano: “
Si sostiene che si svende. Nulla di più infondato. La base d’asta è definita con una perizia tecnica e il risultato di gara sarà totalmente a beneficio della pubblica amministrazione.
Per quanto riguarda i residenti nella Cavallerizza, già tre anni fa abbiamo loro comunicato che la radicale ristrutturazione, per garantire unitarietà al cantiere, non rendeva possibile la loro permanenza. Abbiamo loro offerto alternative sia di edilizia pubblica che privata. Non possiamo accettare che si dica che sono stati espulsi con un atteggiamento di puro immobiliarismo”.
Alcune immagini del complesso della Cavallerizza Reale sono disponibili sul
fotoblog di cittAgorà.
(M.Q. - S.L. - R.T. - C.R. - F.D'A. - T.D.N.) - Ufficio stampa Consiglio comunale
Torino, 4 Novembre 2010