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Ufficio Stampa

COMUNICATI STAMPA 2010


“IO DONNA, VOGLIO UNA VITA SERENA E IN SALUTE”

La pubblicazione realizzata per le diciottenni torinesi

Presentata a Palazzo civico la pubblicazione realizzata dal Gruppo di lavoro Osservatorio salute donna della Consulta femminile comunale, dal titolo “Io, donna, voglio una vita serena e in salute”, che sarà inviata dalla Città alle 3500 giovani torinesi diventate maggiorenni nel 2010.
Alla Conferenza stampa sono intervenuti Maria Pia Pianta, presidente della Consulta femminile comunale, Ferdinando Ventriglia, vice presidente del Consiglio comunale, Marta Levi, assessore alle Pari Opportunità e Maria Rosa Giolito, Responsabile del Coordinamento dei Consultori familiari della Regione Piemonte.

Maria Pia Pianta ha illustrato il progetto: “Io, donna, voglio una vita serena e in salute e’ nato con l’intento di rispondere ordinatamente ad alcune delle domande che le donne e i giovani si pongono a partire dall’ adolescenza.
La finalità è quella di promuovere una maggiore sensibilità sui temi della salute e della procreazione responsabile e favorire i contatti con le Strutture pubbliche del territorio deputate alla prevenzione e alla cura.
Si rivolge alle Diciottenni del 2010 residenti a Torino. Alle cittadine maggiorenni sarà spedito a casa con il contributo della Federfarma-Torino. A queste donne, è richiesto di partecipare attivamente alla innovativa campagna informativa divulgando i contenuti dell’ Opuscolo.
La Consulta è in contatto con la Direzione Generale dell’Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte del Ministero dell’Istruzione per approfondire la possibilità di attuare, nel 2011, un modulo informativo presso alcuni Istituti Scolastici”.


Ferdinando Ventriglia, evidenziando la condivisione del progetto da parte del Consiglio comunale, ha sottolineato come, con questa pubblicazione, la Consulta femminile abbia dimostrato di saper guardare oltre i temi specifici istituzionali: “Questo, ha affermato – è uno strumento che oltre a diffondere informazioni utili per la tutela delle persone rappresenta anche un contenuto di valori”.

Marta Levi: “Le indagini svolte dalla Società Italiana Ginecologia ed Ostetricia sui comportamenti sessuali delle giovani e delle giovanissime ci offrono un panorama niente affatto confortante. Nel nostro paese, infatti, il 37% delle ragazze hanno il primo rapporto sessuale senza precauzioni.
Le ricerche comparate tra i vari paesi europei pongono l’Italia nelle ultime posizioni per quanto riguarda l’uso della contraccezione. Ben il 35% delle ragazze sotto i 19 anni dichiara di non usare attualmente alcun anticoncezionale.
E’ uno dei risultati della scarsissima consapevolezza sui temi della sessualità che affligge la maggioranza delle giovani (e dei giovani): secondo ginecologi e medici di famiglia soltanto lo 0,3% delle italiane con meno di 19 anni dispone di una buona educazione sessuale, il 26,5 sufficiente, ma ben il 72,9% del tutto insufficiente. Le giovani non sembrano quindi disporre di un’adeguata conoscenza delle malattie sessualmente trasmissibili, della prevenzione e dei metodi contraccettivi.
Per quanto riguarda le fonti di informazione preferite sui metodi di contraccezione, il 10% dichiara di mettere al primo posto la TV, percentuale superiore rispetto a tutti gli altri paesi europei e paragonabile a quella di insegnanti, fratelli e sorelle.
Se questo è il quadro delle “consapevolezze”, emerge chiaramente che uno dei compiti prioritari delle amministrazioni pubbliche consiste nell’offerta di una informazione corretta, chiara e soprattutto accessibile in tema di sessualità che metta le giovani donne, ma non solo, nella condizione di operare scelte consapevoli.
Non sta certo alla “cosa pubblica” decidere quali comportamenti in merito alla sessualità siano giusti o coerenti, ma è certo una responsabilità collettiva quella di offrire alle giovani gli strumenti per poter scegliere.
Per i motivi che ho richiamato qui molto brevemente l’iniziativa della Consulta Femminile, che è appoggiata senza esitazioni dalla Città di Torino, costituisce un esempio di come si possa svolgere una comunicazione utile e capillare, dal momento che coinvolgerà tutta la coorte delle 18enni torinesi.
Da questo punto di vista, rivolgo l’auspicio che l’opuscolo, con la preziosa informazione contenuta, possa “viaggiare” ed essere utilizzato da una più vasta platea di ragazze e di donne e – perché no? – arrivi più prima che poi a sensibilizzare anche i giovani e gli uomini affinché un tema così importante per la salute di tutti noi non venga lasciato, come di consueto, alla sola ed esclusiva attenzione del mondo femminile.

Maria Rosa Giolito ha sottolineato le caratteristiche e la funzione dei consultori quale entità di elevato profilo medico-sociale, determinante per lo sviluppo della cultura della prevenzione e della cura delle malattie e, non secondario, in particolare per le donne, per la tutela dei diritti acquisiti.
Ha spiegato come “il costante aggiornamento medico – scientifico dei protocolli, la diffusione dei programmi, l’attività degli operatori medici e paramedici dei consultori conferiscano adeguata assistenza a tutti i cittadini.
Ha concluso rimarcando “l’importanza della promozione della conoscenza e dell’accoglienza nel rispetto delle diversità culturali per la protezione della famiglia e della salute psicofisica per la crescita ordinata della società”.


F.D'A. - Ufficio stampa Consiglio comunale

Torino, 8 Ottobre 2010


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