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Ufficio Stampa

COMUNICATI STAMPA 2010


UNA VARIANTE PER LA MANICA OVEST DELL’EX INCET. CAMBIA LA DESTINAZIONE D’USO E PARTIRA' UN BANDO PUBBLICO.

La variante 229 al Piano Regolatore, approvata questa mattina dalla Giunta, riguarda l’area compresa tra corso Vigevano e le via Cigna, Cervino e Banfo. L’area è classificata come “Ambito 5.12 Incet”, dal nome del complesso industriale nato nell’ultimo decennio del 1800 ad ovest dell’antica Barriera daziaria di Milano (ora piazza Crispi).
Il complesso Incet (Industria Nazionale Cavi Elettrici Torino) ospitava la sede della fabbrica di cavi elettrici, di proprietà della Società anonima Ing.Virginio Tedeschi, denominata ‘Incet’ nel 1938 a seguito delle leggi razziali.
Nel secondo dopoguerra la Pirelli assorbì l’azienda conservandone il nome fino al 1968, anno in cui abbandonò lo stabilimento che divenne proprietà della Provincia e in seguito del Comune di Torino.

Il complesso è rientrato nel programma integrato di sviluppo locale (Pils) sottoscritto nel 2007, che prevedeva di insediare nel comprensorio funzioni diversificate: una caserma dei carabinieri (in corso di realizzazione); un asilo e una scuola materna (sono già state eseguite le demolizioni per liberare lo spazio necessario alla costruzione);spazi per l’associazionismo locale, un centro multiconfessionale, spazi pubblici coperti e all’aperto, e una cineteca del Museo del Cinema (che avrebbe dovuto occupare l’intera manica ovest del grande capannone, dove per circa 10 anni ha avuto sede la depositeria di auto ora in via Basse di Stura).

Tuttavia le specificità tipologiche e dimensionali di questa parte dell’edificio, che comportano ingenti costi di riqualificazione, hanno portato a valutare nuove ipotesi di intervento, fra cui la rilocalizzazione della cineteca e il recupero da parte di privati, per insediare funzioni di tipo commerciale/aspi, e in parte, residenziale, che andrebbero ad arricchire il mix funzionale complessivo.

Interesse per l’operazione è stato manifestato dalla Società Facit Spa, adiacente l’edificio, ma la Città perseguirà comunque la via del bando pubblico, una volta approvata la variante. (ra)



Torino, 28 Settembre 2010


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