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Ufficio Stampa

COMUNICATI STAMPA 2010


CAMPI NOMADI: IL DIBATTITO IN SALA ROSSA DOPO L’INTERVENTO DEL SINDACO

Alla relazione del sindaco, illustrata nel precedente comunicato, sono seguiti gli interventi dei consiglieri:

Agostino Ghiglia (AN-PdL): “Sono incredulo ed esterrefatto. Sono stupito che il sindaco chieda 5 milioni al Governo, per una situazione che si trascina da dieci anni tra la sua indifferenza, degli assessori ai vigili urbani. Dovrebbe essere il Governo a chiedere i soldi al sindaco. Prima l’Amministrazione ha negato il problema, poi è stata indifferente e ora chiede i soldi. E ora vuole anche trovare una casa non per migliaia di persone il lista di attesa, ma per sistemare i nomadi gratuitamente per loro, a spese dei cittadini”.

Domenico Gallo (Nuova sinistra): “Su questo tema occorre sgombrare il terreno dai pregiudizi della politica e dalle questioni elettorali. Non si può essere considerati antipopolari se si tentano soluzioni, come quella attuata in via Germagnano, che esprime un’idea di integrazione. La situazione è complessa, lo stesso centro destra, se dovesse prendere il governo della città dovrebbe affrontarlo. Dal centrodestra non è mai venuta una proposta, se non quella dell’allontanamento della popolazione nomade.
La soluzione di creare piccoli nuclei, sistemati in vecchi edifici non utilizzati è equilibrata ed innovativa sul piano dell’integrazione e non discriminante nei confronti dei cittadini italiani”.

Giuseppe Lonero (La Destra): “Sono in imbarazzo quando si parla di questioni che non rientrano nell’ambito della legalità. Se cittadini italiani realizzassero campi abusivi, verrebbero immediatamente sgomberati. Per i campi Rom si aspetta dieci anni e si cerca una soluzione a vantaggio di queste persone. Quando si parla di principi di interesse generale bisogna far riferimento anche al controllo del territorio, alla sicurezza, al rispetto delle regole in materia di igiene e sanità. I cinque milioni del Governo dovrebbero essere spesi per altre funzioni sociali, come asili nido e case di riposo. Il metodo dell’Amministrazione nell’affrontare il problema è discriminante al contrario verso gli italiani.

Andrea Tronzano (FI- PdL): “Non polemizziamo dando sempre la colpa al Governo. In questo ultimo decennio il problema dei campi nomadi si è aggravato e molti hanno fatto finta di non vedere. Noi del PdL qualcosa abbiamo fatto, denunciando l’abbandono dei rifiuti alla Procura lo scorso 28 luglio. Ora dobbiamo intervenire con forza per lo smantellamento dei campi abusivi. Il nucleo nomadi della Polizia Municipale è uno dei migliori d’Italia, ma dovrebbe operare anche di notte e in coordinamento con le forze di sicurezza, per fare pressione su chi vuole delinquere. E mi auguro che il nuovo corso del rigore non sia solo di facciata”.

Maurizio Bruno (Moderati): “Vorrei ringraziare il sindaco perché dimostra di conoscere i problemi, il che è un primo passo verso la loro soluzione. La mia paura è che ci si dimentichi la storia. Dire che non si può dare una casa a rom o sinti perché poi sgozzano gli agnelli nei cortili è come dire che non sono “omologabili”, proprio come si diceva nel 1938, prima che qualcuno decidesse di eliminarli. Non si risolve nulla spostandoli né considerandoli tutti ladri, bisogna invece metterli alla prova perché dimostrino di essere in grado di vivere assieme a noi”.

Carossa (Lega Nord): “Siamo d’accordo sul grande lavoro compiuto dal nucleo Nomadi: stanno lavorando bene e auspico si incentivi la loro opera fornendo loro più personale, degli incentivi, e la possibilità di estendere il servizio anche in notturna.
Ma sul resto la situazione non funziona: in Lungo Stura Lazio due anni e mezzo fa c’erano duecento nomadi, oggi sono quasi 500. Occorre intervenire tutte le volte che giungono dei nuovi arrivi, in concordia con la Questura, ed evitare gli assembramenti che vediamo oggi”.

Monica Cerutti (SEL): “Ringrazio il sindaco per il giusto taglio dato a questo dibattito: pragmatico senza cedere alla tentazione del paradigma sicuritario che ha molta presa sui media. Il tema della loro integrazione, in alternativa alle politiche di espulsioni come quelle praticate in Francia, viene affrontato con superficialità. A fronte del fatto che la parola “nomade” non significa nulla, constatiamo una proposta di schedatura dei nomadi, da parte della Regione, attraverso una tessera. Sottolineiamo positivamente invece l’azione di bonifica, il progetto di integrazione, l’opera di “Terra del fuoco” in Lungo Stura Lazio. Riteniamo che si debba operare per isolare l’illegalità e per superare i campi, progetto di recupero di edifici dismessi il cui costo è minore al mantenimento dei campi”.

Gavino Olmeo (Alleanza per l’Italia): “Ancora oggi attendiamo lo stanziamento di 5 milioni da parte del Governo. Il Centro destra ripete che la vicenda dei Rom è una questione di ordine pubblico: allora la competenza è governativa, non comunale. Il Commissario di Governo ha competenze per tutto il Piemonte e auspico cerchi soluzioni su tutto il territorio regionale. Ma è necessario che il Governo gli metta a disposizione le risorse come ha già fatto da due anni con Roma e Milano”.

Andrea Giorgis (Partito Democratico): “Il Governo nazionale sta continuando a praticare un federalismo sui generis, erogando risorse a seconda dell’indirizzo politico delle Amministrazioni. Sulla questione dei campi nomadi è troppo facile cercare un facile consenso riducendo il problema solo a un problema di ordine pubblico. L’Amministrazione della Città, oltre al rispetto della legalità, vuole invece cercare di garantire a tutti, compresi bambini e anziani, condizioni di vita dignitose. Percorrere strade diverse da quelle del Governo francese e del Sindaco di Roma e di Milano è possibile”.

Ennio Galassio (UDC): “Approvo questo ritorno alla cultura della bonifica e del controllo della legalità e auspico che il resto della Nazione prenda esempio da Torino”.

Raffaele Petrarulo (IDV): “Con questa amministrazione si è cominciato ad agire concretamente. Non si può pensare che la Città possa farsi carico da sola della questione nomadi, che va gestita a livello di area metropolitana. Il governo finora non ha fatto tutto ciò che gli competeva, occorrono risorse per dare una soluzione al problema dei campi abusivi. La gente vuole soluzioni, non balletti di responsabilità. I nomadi sono cittadini come gli altri e proprio per questo devono assolutamente rispettare le regole del vivere comune”.

Maria Teresa Silvestrini (Rifondazione Comunista): “Consideriamo importante che oggi il Consiglio comunale abbia lanciato un messaggio che va in controtendenza rispetto al clima generale in Italia e in Europa. Un messaggio di non discriminazione, di tolleranza e integrazione. In particolare sono interessanti i progetti annunciati di autocostruzione e recupero che anche noi abbiamo proposto e sostenuto da tempo.
Mi rammarico che il Consiglio comunale abbia lavorato poco su questi temi: la realtà dei rom è composita (ogni famiglia è diversa dall’altra) e ritengo importante che le politiche pubbliche si configurino sulla base dell’attenzione e dell’ascolto delle situazioni specifiche”.

Il sindaco ha quindi concluso il dibattito, sottolineando come su questo tema sia importante coniugare il rispetto della legalità con la dignità delle persone.

Ufficio stampa del Consiglio comunale

Torino, 27 Settembre 2010


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