Discussione in Aula sulla situazione dei profughi ospitati nella ex caserma di via Asti. Una richiesta di comunicazioni in Sala Rossa giunta da più Consiglieri: Domenico Gallo (Nuova Sinistra per Torino), Domenica Genisio (Pd – L’Ulivo), Monica Cerutti ( Sinistra Democratica) e Maria Teresa Silvestrini (Rifondazione Comunista).
Per l’esecutivo di Palazzo civico ha parlato in Sala Rossa l’assessore ai Servizi Sociali, Marco Borgione.
L’assessore ha riepilogato il “lungo percorso che ha portato all’ospitalità temporanea dei profughi in via Asti. Dei circa 450 arrivi del settembre 2009 in corso Peschiera (250 trasferiti in via Asti a Torino e 180 a Settimo) si è passati alle 105 persone ospitate oggi nella ex caserma di via Asti”.
“L’ospitalità dei profughi rimasti si concluderà alla fine di giugno – ha spiegato l’assessore – per consentire a 37 di loro il completamento dell’iter di formazione professionale (con stage in azienda) e ad altri trentuno il conseguimento della licenza media.”
“La rete di accoglienza cittadina metterà a disposizione 61 posti (sui 276 ordinari complessivi) che si libereranno entro la fine dell’estate; altri 34 nuovi posti saranno disponibili entro la fine di giugno, mentre altre 8 persone potranno essere ospitate in un alloggio dei Servizi sociali della Città attraverso delle borse lavoro”.
“I costi sostenuti sono pari a circa 1.150.000 euro: per l’accoglienza 428.000, per i pasti 446.000 e 250.000 per la ristrutturazione della caserma di via Asti”.
“Occorre ricordare – ha concluso Borgione – che la Città di Torino non si è mai sottratta a questi casi di vera e propria emergenza sociale”.
Dopo l’intervento dell’assessore il dibattito in Aula è iniziato con l’intervento dei seguenti Consiglieri:
Domenica Genisio (Partito Democratico): E’ giusto avere maggiore attenzione verso persone che non possono essere prese in giro. Dobbiamo garantire loro un’esistenza dignitosa: per questo chiedo un approfondimento in Commissione per capire quali risorse verranno loro destinate. Chiediamo anche aiuto al Governo regionale per capire se ci siano altre realtà piemontesi disponibili a fornire assistenza umanitaria. Chiediamo anche un impegno del Governo nazionale, competente per legge.
Maria Teresa Silvestrini (Rifondazione Comunista): Non è esatto quanto ha appena dichiarato l’assessore Borgione. L’11 settembre, giorno del trasferimento dei profughi, le associazioni non sapevano chi avrebbe gestito via Asti. Dove sono le risorse che il Governo nazionale doveva fornire? E’ vero che il numero dei profughi è diminuito, ma 50 di loro dormono in strada. Inoltre, manca un progetto di accompagnamento e integrazione: finora c’è stato solo assistenzialismo. Sarebbe quindi opportuno rivedere gli incarichi nella Giunta comunale.
Monica Cerutti (Sinistra Democratica): Rispetto alla clinica San Paolo dove prima erano ospitati i profughi, pensavamo che la situazione in via Asti sarebbe stata migliore. Invece, come ha detto la consigliera Silvestrini, è mancata una progettualità. Le politiche dell’Amministrazione sinora sono state carenti e non c’è stato monitoraggio. Ora è opportuno capire cosa succederà nei prossimi giorni e come sono stati gestiti i finanziamenti del Governo nazionale.
Domenico Gallo (Nuova Sinistra per Torino): Conoscendo l’assessore Borgione sono convinto che le frasi riportate sui giornali e a lui ascritte non possono essere vere. Gli chiedo di smentirle ufficialmente.
La Città si è spesa molto per questi profughi, forse non a sufficienza, ma sono convinto che ha fatto ciò che era nelle sue possibilità. Se non si è fatto abbastanza bisogna chiedersi dov’era il Governo centrale che in questa vicenda, nonostante le leggi internazionali (firmate anche dall’Italia) specifichino che sono i governi a dover occuparsi di queste vicende.
Vorrei anche capire se si è tentato di coinvolgere altre città per l’integrazione di questi profughi.
Andrea Giorgis (Partito Democratico): Serve un incontro urgente della conferenza dei Capigruppo con il Prefetto in modo che il Consiglio comunale venga a conoscenza di quali iniziative il Governo intende intraprendere.
Lucia Centillo (Partito Democratico): In qualità di presidente della Commissione diritti e pari opportunità, chiedo di partecipare all’incontro dei capigruppo con il Prefetto. Inoltre, un incontro con il Prefetto sarebbe necessario, anche con la Commissione sanità e servizi sociali, per verificare la situazione di corso Brunelleschi.
Antonello Angeleri (Lega Nord): Sono dispiaciuto che questo dibattito avvenga nel totale disinteresse della maggioranza, ma sono contento che questo dimostri le contraddizioni di una parte di quest’Aula. Nel merito della questione, ribadisco che il mio partito non è razzista. Gli stranieri che vengono nel nostro Paese per lavorare e integrarsi sono accolti a braccia aperte. Ma il caso di via Asti è diverso, loro sono oggetto di una strumentalizzazione che una parte di quest’Aula ha contribuito a enfatizzare.
Nel corso del dibattito il presidente della Sala Rossa Beppe Castronovo ha annunciato l'imminente sopralluogo della Conferenza dei Capigruppo al Cie di corso Brunelleschi.
Ufficio stampa Consiglio comunale
Torino, 7 Giugno 2010