Presentato, questa mattina, a Palazzo civico il nuovo volume della collana Atti consiliari, Serie storica, dal titolo “1848-1918. Edilizia popolare a Torino. Il problema della casa e la politica municipale” affronta il tema della casa, argomento centrale delle politiche comunali.
Sei capitoli, a cura di Maria D’Amuri, che ripercorrono i dibattiti e le decisioni della Città a partire dal primo Consiglio comunale democraticamente eletto, nel 1848, fino al primo dopoguerra.
Ragioni di igiene spinsero il primo Consiglio comunale, a seguito di una petizione presentata proprio da alcuni consiglieri, ad occuparsi del risanamento di abitazioni per le classi indigenti e, nello stesso tempo, prevedeva che gli stabili venissero dotati di servizi igienici, in numero adeguato ai residenti.
Agli inizi del ‘900, l’espansione industriale di Torino attirò flussi migratori che mandò in crisi il sistema abitativo. Furono abbattute vecchie abitazioni fatiscenti, proprio nel centro cittadino, e si diede il via alla costruzione di via Pietro Micca e via IV Marzo.
Nascevano le prime cooperative per la costruzione di case, come la Società cooperativa case economiche per ferrovieri e nasceva, nel 1904, l’Istituto per le case popolari.
Anche con l’intervento di associazioni, era difficile raggiungere il numero di alloggi necessari. Accanto alla realizzazione di case popolari, utili a determinare un prezzo basso dell’affitto per i meno abbienti, occorrevano “provvedimenti speciali sul numero generale delle case”.
Intorno a questo si snodò il dibattito: sgravi fiscali, utilizzo di soffitte, sopraelevazioni di edifici già esistenti.
La crisi delle abitazioni caratterizzò anche gli anni della Grande guerra e gli anni successivi.
L’incontro è stato presieduto dal presidente del Consiglio comunale Beppe Castronovo, ha sottolineato come le politiche per la casa e più in generale di stato sociale, si tenga sempre presente il rispetto della persona perché si creino condizioni dignitose e decorose per ogni individuo.
Presenti anche il presidente dell’Atc, Giorgio Ardito che, attualizzando il problema della casa, ha evidenziato come oggi, soprattutto in altri Paesi, si tenti di costruire un mix sociale per evitare la ghettizzazione del disagio.
L’assessore alla Casa, Roberto Tricarico, ha invece sottolineato come l’intervento del pubblico a favore della casa o di altri servizi, rappresenti una garanzia per i cittadini che vivono in condizioni di difficoltà. “A differenza del passato”, ha detto, “le scelte di oggi non sono frutto di concessioni ma di politiche democratiche”.
F.D'A. - Ufficio stampa Consiglio comunale
Torino, 14 Maggio 2010