È possibile costruire armonicamente la società contemporanea senza fare i conti con le diversità dei cittadini che convivono sullo stesso suolo provenendo da latitudini diverse? Il quesito è alla base dei lavori del convegno “Il nostro diritto e le culture degli altri. Una convivenza possibile” che si svolge domani (venerdì 23 aprile) al Teatro Carignano (piazza Carignano).
Il titolo indulge all’ottimismo: una società all’avanguardia deve giocoforza pensare all’interculturalità del diritto, dispositivo necessario a garantire effettività agli standard costituzionali.
Per iniziativa del Centro Interculturale del Comune il confronto, che è aperto alla stampa, si svolgerà, a partire dalle 9,00 con l’intervento di Ilda Curti, assessore all’integrazione e alla rigenerazione urbana e durerà l’intera giornata.
Si tratta di un approfondimento sulle diverse questioni che coinvolgono gli stranieri presenti in Italia e che scaturiscono dalle pluralità dei sistemi giuridici dei paesi d’origine.
Al confronto partecipano magistrati, avvocati, notai, insegnanti di diritto e scienze umane. Saranno esaminati i problemi emergenti nell’azione giuridica italiana. Si parlerà di successione, di rapporti tra genitori-figli, di famiglie interculturali e di negoziazione commerciale.
L’intento dell’assise organizzata in collaborazione con l’Ordine degli avvocati, il Consiglio notarile, l’Associazione nazionale magistrati, l’Università e l’Idedi (Intercultura, Democrazia, Diritto) è creare un lessico giuridico interculturale per rispondere all’esigenza di mettere a fuoco le dinamiche della quotidianità e avvicinarsi così con gli approcci giusti agli inevitabili processi di trasformazione sociale.
Le conclusioni saranno tratte (alle 16,30) dal giurista Vladimiro Zagrebelsky, già giudice della Corte europea dei diritti dell’uomo.
(gf)
Torino, 22 Aprile 2010