L’amministratore delegato di Iride Roberto Garbati ha presentato gli accordi definiti il 16 febbraio scorso con il partner Enia per la fusione delle due società.
L’audizione dei vertici di Iride è avvenuta stamane presso la commissione programmazione e la conferenza dei capigruppo.
La multiutility, provvisoriamente battezzata Iridenìa, dovrà entro il 1°giugno pervenire alla cooptazione nel Cda di due amministratori di Enìa, stipulare il patto parasociale e l’atto di fusione. Successivamente inizierà l’operatività mentre si nomineranno gli organi sociali e si indiranno le assemblee per modificare definitivamente lo statuto dei due partner.
Dalle riorganizzazioni societarie (che non dovrebbero prevedere esuberi di personale) e dalle nuove economie di scala si attendono 70 milioni di euro di risparmi.
Il nuovo gruppo opererà nei settori di energia, gas, acqua, servizi ambientali, servizi tecnologici con una capitalizzazione di mercato di 1,6 miliardi di euro ed un fatturato (sulla base del 2008) di 4 miliardi. Iridenìa, sarà il primo operatore nazionale nella cogenerazione da teleriscaldamento, il quarto nel gas, il quinto nella vendita di energia elettrica, il quarto nell’ambiente e rifiuti.
Estremamente complesso il modello organizzativo, oggetto di perplessita di alcuni consiglieri tanto di maggioranza che di opposizione: 5 consigli di amministrazione (uno per azienda), per un totale di 25 componenti più il Cda da 13 componenti della holding.
Sono 38 manager secondo Garbati ed il vicesindaco di Torino, funzionali alle esigenze di territori e mercati diversi ma in grado di rispondere efficacemente alle esigenze centrali.
Ai vertici della piramide un amministratore delegato torinese, un presidente nominato dalla componente genovese, un vicepresidente ed un direttore generale scelto dai soci Enìa.
La sede legale andrà a Genova (ma essendo la holding priva di entrate, questo non avrà ricadute fiscali negative per la città).
In compenso Torino gestirà, attraverso la società Energia/Servizi, reti di distribuzione e centrali di produzione di energia elettrica e di teleriscaldamento ex Enìa e manager torinesi saranno presenti in quasi tutte le direzioni centrali, occupando 21 sulle 41 posizioni di primo e secondo livello.
Ufficio stampa del Consiglio comunale (S.L.)
Torino, 3 Marzo 2010