A 35 anni dalla scomparsa di Valdo Fusi è da poco tornato in libreria uno tra i classici delle guide sentimentali del Novecento torinese, quel Torino un Po’ autentica miniera di aneddoti, indizi storici, segni urbanistici e architettonici che le guide tradizionali non raccontano e fanno invece la felicità dei curiosi della storia torinese.
Su iniziativa del centro Pannunzio, la Sala Rossa ha ospitato oggi pomeriggio un incontro moderato da Pier Franco Quaglieni con Giuseppe Castronovo (a far gli onori di casa in qualità di presidente del Consiglio comunale), Guido Bodrato, Luigi Fusi, Bruno Gambarotta e Bruno Quaranta per parlare della nuova edizione del volume curata dall’editore torinese Riccadonna. La prima edizione (Mursia) risale al 1976 e, postuma, fu curata dalla moglie Edoarda.
“Un libro straordinario – la ha definito Castronovo – che fa venire in mente la Divina Commedia di Dante e scoprire un novello Virgilio capace di raccontare aspetti inediti di Torino. E fornire una quantità infinita di stimoli per la toponomastica cittadina”.
Luigi Fusi, nipote dell’autore, ha ricordato alcuni aspetti caratteriali dello zio: “Uomo elegante, loquace, dalle grandi qualità morali e cattolico. Era un ambientalista ante litteram, tant’è che non guidava l’auto e gironzolava Torino a piedi. Forse per questo la conosceva così bene.”
Anche il politico Guido Bodrato ha parlato delle qualità morali di Fusi: “Era un cattolico atipico, allegro. E, cosa rara, non faceva propaganda della propria attività politica. Non a caso fu eletto parlamentare nel 1948, ma non fu riconfermato nelle elezioni del 1953 e del 1958”.
“Finche si ricordano questi esempi Torino avrà un avvenire”. Ha così concluso l’intervento Quaglieni che ha a lungo ricordato la fraterna amicizia che lo ha legato a Fusi. E molti i complimenti rivolti dal presidente del Pannunzio al piccolo e benemerito editore Riccadonna per la riscoperta di un volume dimenticato dalla grandi case editrici.
Nota biografica di Valdo Fusi:
La vicenda umana di Valdo Fusi è riassumibile attraverso i tanti aspetti della sua intensa attività. Nacque a Pavia nel 1911 e morì a Torino nel 1975. Organizzatore della Resistenza in Piemonte, nel 1946 divenne Consigliere comunale. Eletto deputato nel ’48 e Consigliere provinciale nel ’51, occupò molti incarichi di rilevo. Avvocato di professione e dirigente della Democrazia Cristiana, fu presidente dell’Ente per il Turismo di Torino. Dal 1965 al 1970 fu presidente dell’ordine Mauriziano. Nel 1974, un anno prima dell’improvvisa scomparsa, la città di Torino gli conferì al cittadinanza onoraria.
Nella foto: Sala Rossa. Beppe Castronovo e Pier Franco Quaglieni hanno posato un mazzo di fiori rossi sullo scranno che occupò Valdo Fusi nel lontano 1946.
(R.T.) Ufficio stampa del Consiglio comunale
Torino, 20 Febbraio 2010