La prossima settimana, sabato 27 febbraio, al Centro Interculturale, in corso Taranto 160, dalle ore 9 alle ore 13, si svolgerà un seminario sul fenomeno delle migrazioni di donne coinvolte nel lavoro di cura. La riflessione “Le culture di chi cura” , secondo appuntamento di un percorso di approfondimento, è incentrata sulle tematiche sociali, economiche che il fenomeno della catena globale della cura evidenzia. E’ gratuito ed è rivolto a operatori del settore, utenti e famiglie.
Tra i relatori figurano Francesco Vietti - autore del libro “Il paese delle badanti” (Meltemi 2009) -, Flavia Piperno, ricercatrice presso il CeSPI (Centro Studi di Politica Internazionale) - Lucia Portis, antropologa esperta in metodologia autobiografica; Cesare Bernardini, direttore dello SFEP (Servizio Formazione Educazione Permanente) del Comune di Torino e Ileana Leardini, responsabile Unità di Progetto SFEP; Vilma Gabutti, medico, volontaria presso lo Sportello lavoro dell’Associazione ASAI; Mercedes Caceres, mediatrice culturale, responsabile dell’accoglienza al lavoro di cura presso l’Associazione AlmaTerra.
Nel nostro Paese – spiegano gli organizzatori - la richiesta di lavoro domestico e di cura ha stimolato una forte domanda di lavoro femminile proveniente dai paesi dell’Est e del Sud del mondo. Chi sono le donne coinvolte nella catena globale della cura? Quale costo pagano madri, spose e figlie costrette ad abbandonare le proprie famiglie per occuparsi di quelle altrui? La mattinata consentirà una panoramica sulle trasformazioni economiche e sociali che la catena globale della cura genera in Italia e nei paesi di origine di chi emigra. Si rifletterà inoltre sull’importanza di riconoscere il ruolo di chi è impegnato nel lavoro di cura, anche attraverso la tecnica della narrazione per valorizzare competenze, soddisfazioni e saperi di donne provenienti da altre culture.
Informazioni: 011 4429740/16 (Fax n. 011 4429729)
www.comune.torino.it/intercultura
Sala Conferenze del Centro Interculturale della Città di Torino,
corso Taranto, 160 mezzi pubblici: 27 – 57 – 18 – 49
(gf)
Torino, 19 Febbraio 2010