Il Consiglio comunale ha approvato con 28 voti favorevoli la delibera con cui si approva il piano esecutivo per la realizzazione del Centro direzionale Intesa Sanpaolo in corso Vittorio Emanuele.
Hanno votato contro il provvedimento Luca Cassano, Maria Teresa Silvestrini, Antonio Ferrante di Rifondazione comunista. Si sono astenuti Monica Cerutti, Vincenzo Cugusi, Marco Grimaldi di Sinistra democratica, Domenico Gallo di Nuova sinistra per Torino e Carlo Zanolini del Gruppo misto di maggioranza.
Con il completamento delle procedure di Valutazione Ambientale Strategica e di Valutazione di Impatto Ambientale, il cantiere, già in funzione per realizzare opere di scavo e di messa in sicurezza, potrà avviare la vera e propria costruzione della torre progettata da Renzo Piano.
L’atto approvato vincola la proprietà a mantenere nell’edificio il centro direzionale della banca per un periodo di 5 anni. Respinti gli emendamenti che chiedevano l’estensione del vincolo ad un periodo di 10 anni..
Gli spazi destinati alle attività terziarie saranno da 45000 a 48000 metri quadri. Vi saranno anche da 2000 a 5000 metri quadrati destinati a servizi alle persone o alle imprese. Tali servizi saranno collocati al piede della torre o negli spazi esterni pertinenti. Il piano prevede la possibilità che agli ultimi piani trovino posto un ristorante, una pinacoteca e una terrazza panoramica.
La proprietà si è inoltre impegnata a realizzare un parcheggio pubblico di 8800 metri quadrati con accesso da via Nino Bixio e un giardino pubblico.
L’approvazione del Piano Esecutivo Convenzionato è stata preceduta da un dibattito monopolizzato quasi esclusivamente dalla discussione sugli emendamenti che vertevano sulla maggiore o minore durata dell’impegno per la banca a mantenere il proprio centro direzionale nel nuovo edifico.
A tale proposito il Sindaco Sergio Chiamparino ha sottolineato come non si tratti di porre sotto forma burocratica una questione in realtà strategica per la Città, quale la condivisione con il gruppo bancario di alcune “convenienze”.
Monica Cerutti (Sinistra Democratica): La città non ha discusso a sufficienza sul grattacielo. Fra coloro che hanno risposto al sondaggio sul mio sito il 37% dei cittadini ritiene che non ci sia stata un’adeguata valutazione dell’impatto ambientale ed il 34% auspica un’estensione del vincolo ad uso ufficio a dieci anni. Credo che Torino non sia New York e che non è per questa via che si debba inseguire la modernità. L’interesse pubblico non può venire al traino di quello privato, cosa che mi pare sia successa con Intesa Sanpaolo, la cui rigidità sul vincolo nella destinazione d’uso risulta sospetta. Gli emendamenti da noi proposti riguardavano la decennalità del vincolo e la necessità di coinvolgere con i quartieri anche il Consiglio comunale nel monitoraggio dell’opera. Per queste ragioni ci asterremo dal voto.
Domenico Gallo ( Nuova Sinistra per Torino): Sono deluso per l’atteggiamento arrogante della banca, contraria al vincolo decennale nella destinazione ad uso uffici. Credo che sia un errore non rispettare una mozione di accompagnamento in tal senso, a suo tempo approvata dal Consiglio comunale. Essa mirava solo ad avere certezze sull’uso futuro dell’immobile.
Avrei voluto votare a favore ma dovrò astenermi di fronte al timore che la banca possa accingersi a realizzare una gigantesca speculazione economica.
Giovanni M. Ferraris (Moderati): Questo Consiglio comunale, in questa fase dei processi decisionali non si può ovviamente tirare indietro dagli impegni già assunti. Richiamo qui l’importanza della ricaduta economica di questa opera ma sollecito l’Amministrazione ad un monitoraggio del suo impatto ambientale ed urbanistico e degli scenari di mobilità che si creeranno. Infatti in questo caso non ritengo sufficienti le sole valutazioni preliminari ma sarà necessario accompagnare anche la realizzazione dell’opera. Esprimo il voto favorevole del mio gruppo ma a questo punto ci aspettiamo tanta attenzione da parte dell’istituto di credito, quanta la città oggi sta dimostrando con il voto.
Maria Teresa Silvestrini (Rifondazione Comunista): Sarebbe stato opportuno un rinvio della votazione, perché non abbiamo potuto esaminare tutti i documenti sulla sostenibilità del grattacielo. Anche per l’impatto ambientale e paesaggistico siamo perplessi, così come lo sono molti torinesi. Dal punto di vista storico, il grattacielo è in contraddizione con l’identità della città. Vorremmo che Torino mantenesse nel futuro la sua unicità e non venisse “globalizzata”.
Assessore all’Urbanistica Mario Viano: Le ragioni di questa scelta urbanistica sono già state illustrate in modo ampio in Commissione consiliare. Vorrei però aggiungere che non possiamo puntare a una riconversione dell’economia della città e poi sottrarci alle sfide delle moderne città europee.
Su alcune questioni specifiche: l’attrazione turistica di Torino si basa sul nucleo barocco, mentre l’area in questione è al di fuori della città storica, oltre il tracciato ferroviario. Non possiamo ingessare tutta la città.
Ho parlato di patrimonio “dinamico”, nel senso che cambia in base alle esigenze dei cittadini. Vendiamo patrimonio immobiliare per realizzare infrastrutture che rendano la mobilità urbana meno impattante.
Considerato l’investimento massiccio di Intesa-Sanpaolo, riteniamo che ci siano tutte le condizioni per essere ottimisti rispetto al futuro del rapporto banca/città, anche senza dover estendere a 10 anni il vincolo di permanenza del centro direzionale nell’immobile.
Andrea Giorgis (Partito Democratico): Il rapporto di fiducia tra Consiglio e Giunta, che ha condotto la trattativa con la banca, non è mai venuto meno, ma semmai si è approfondito con l’assessore Viano. Noi non siamo favorevoli ad una minore durata della destinazione a Centro Direzionale .
Daniele Cantore (Forza Italia - PdL): Credo che la discussione sul grattacielo sia stata esaustiva. E’ incredibile averci messo così tanto tempo a decidere se costruire o meno grattacieli a Torino. Si tratta di un intervento a basso impatto ambientale, se non visivo. Il grattacielo è un’opportunità per la città. E’ importante procedere: per questo voteremo sì, assumendoci la responsabilità della nostra decisione.
Roberto Ravello (Alleanza Nazionale – Pdl): La costruzione del grattacielo rappresenta un potenziale volano di sviluppo del teritorio.
Non credo che quest’opera sia fatta solo per favorire un investitore, ma se l’auspicato osservatorio sulla fusione di Sanpaolo ed Intesa fosse nato, proprio a discernere tra gli interessi dell’impresa e quelli della città avrebbe dovuto dedicarsi. Saremo più sereni quando la città potrà vedere i segni di una territorialità della banca che oggi non ci sonO.
Ufficio stampa Consiglio comunale
(S.L)
Torino, 9 Dicembre 2009