Cinque anni fa, l'undici novembre 2004, il Museo A come Ambiente apriva le sue sale al pubblico, inaugurando un museo/officina creativa dove ogni allestimento è stato ideato e realizzato al suo interno e che, con certosina pazienza ed immutata genialità, ha sviluppato negli anni un significativo know out nella produzione di exibit interattivi e multimediali esportati anche altrove, in Italia.
Quest'anno in occasione del suo quinto compleanno i soci del museo - Città e Provincia di Torino, Regione Piemonte, Auchant, Gallerie Commerciali Italia, Smat, Amiat, Gruppo Reale, Coop. RTp, Gtt, Coop, Arpa Piemonte, Asja.biz, Seta spa, Trm e CiAi, Comieco e Corepla - offriranno a tutti gli ospiti e ai visitatori una fetta della grande torta di compleanno ordinata per festeggiare l' anniversario della nascita di una realtà museale di cui Torino è pienamente orgogliosa.
Alla festa interverranno Fiorenzo Alfieri, assessore alla cultura della Città di Torino e presidente del Museo, Ugo Perone assessore alla cultura della Provincia di Torino, Nicola de Ruggiero, assessore all'ambiente della Regione Piemonte, Daniela Formento, direttore cultura, turismo e sport della Regione, Massimo Luvié, vice direttore generale di Reale Mutua Assicurazioni, Piero Bianucci giornalista scientifico e Alessandro Cecchi Paone giornalista e conduttore televisivo.
Saranno loro a presentare, dopodomani, mercoledì 11 novembre, dalle 11 alle 13, insieme al direttore del Museo Carlo De Giacomi, "Elogio dell'interattività", tema della giornata e titolo del libro scritto a quattro mani dallo stesso Carlo e da Emanuele De Giacomi. Con questo volume gli autori hanno inteso spigare l'efficacia dell'interattività, la sua importanza come strumento di comunicazione moderna fatta non solo di parole scritte, ma di esperienze dirette, suggestioni, sperimentazioni che hanno al contempo la prerogativa di far divertire e riflettere.
"L'interattività - spiegano i De Giacomi - è in grado di trasmettere la voglia di conoscenza, di spingere ad agire e quindi a modificare comportamenti ed aspetti culturali. Pertanto non è solo un modo per coinvolgere il pubblico, ma un atteggiamento culturale all'avanguardia, aperto, libero, curioso che andrebbe maggiormente sviluppato in tutti i musei, ma soprattutto dentro di noi ".
Il testo rivela infatti trucchi e metodologie, passioni, professionalità e fantasia che sono all'origine della progettazione di macchine interattive , strumenti che aiutano i fruitori a ragionare con il proprio cervello.
"Elogio dell'interattività" non è e non vuole essere un racconto indicato per specialisti in questa materia, ma un aiuto per chi desidera capire il significato profondo che si cela dietro un museo interattivo dedicato in particolare, ma non solo, all'ambiente.
Infatti l'interattività è indicata per qualificare qualsiasi luogo, museo o pinacoteca che sia, perché stimola ad approfondire quanto si ha "sotto il naso", ma non si è capaci di vedere, un metodo costituito da una pluralità di strumenti che aiutano a leggere la realtà in cui si vive e ad avere un rapporto diverso con quanto ci circonda.
La pubblicazione contiene 60 schede illustrate da foto d'autore che immortalano altrettanti allestimenti e un dvd con i filmati delle realizzazioni più pregiate.
I presenti, potranno inoltre cogliere l' occasione della presentazione del libro, per conoscere il nuovo exhibit intitolato "Il gioco dello stagno" e lasciare un messaggio con le proprie impressioni ai visitatori che li seguiranno nella visita.
(pc)
Torino, 9 Novembre 2009