Nella seduta di oggi pomeriggio in Consiglio comunale, dopo l’intervento del sindaco in merito agli atti di violenza accaduti sabato pomeriggio nel centro cittadino, ai danni di un gazebo e di militanti della Lega Nord, si è svolto un serrato dibattito.
Mario Carossa (Lega Nord): Siamo stati attaccati da circa centocinquanta delinquenti appartenenti ai Centri sociali ed all’area dell’anarchia che, reduci da scontri con le Forze dell’ordine in piazza San Carlo, hanno pensato bene di scagliarsi sui giovani della Lega Nord che stavano volantinando per chiedere la chiusura della clinica per clandestini allestita nel Centro sociale occupato “Gabrio”.
In piazza Castello, sotto i due gazebo andati distrutti, eravamo presenti io e una ventina di ragazzi, di cui cinque quindicenni e otto ragazze. Forse vi è stata una sottovalutazione, da parte di chi era preposto all’ordine pubblico, nel percepire che il quadro che si andava delineando in piazza Castello era molto più grave di quanto valutato. Fatto è che, all’ingresso del corteo nella piazza, a fronteggiarlo vi erano solamente una ventina di agenti che non sono riusciti a contenerne la carica.
Rivendico il diritto all’autodifesa mio e dei ragazzi della Lega. Se gli stessi si fossero lasciati prendere dal panico e fossero fuggiti, vi sarebbe stata una caccia all’uomo, nella piazza, con conseguenze ben più gravi.
Agostino Ghiglia (AN - PdL): Già dai tempi di Castellani, questa città risulta essere quella con più centri sociali occupati di proprietà del Comune, nel nostro Paese.
Formalizzo allora una richiesta al sindaco Chiamparino per poter avere in affitto i locali che adesso ospitano il “Gabrio” e “Askatasuna”. Il sindaco ha dichiarato che, ci fosse stata la possibilità di un loro riutilizzo, avrebbe fatto sgomberare i Centri sociali occupati. Il mio partito si propone per affittare, oggi, questi stabili.
Daniele Cantore (Forza Italia - PdL): Di fronte all’ennesimo attacco da parte degli autonomi alla libertà di espressione e di manifestazione, esprimo la piena solidarietà agli amici della Lega, al capogruppo Carossa e agli amici delle associazioni aggrediti dagli estremisti.
E’ incomprensibile il clima di intolleranza politica che la nostra città sta vivendo. Vogliamo mettere un freno a questa deriva inaccettabile. Per questo chiediamo al sindaco un atto di coraggio contro chi, ripetutamente attacca le istituzioni, le forze politiche e quindi la democrazia nel nostro Paese, spesso sfasciando anche la città. L’atto di coraggio consiste nel costituirsi parte civile contro questo gruppo di estremisti, nel caso ci fosse un’azione giudiziaria contro di loro.
Domenico Gallo (Gruppo comunista): Sono uscito dal Pdci divenuto ormai un partito che fa dell’estremismo, mentre ribadisco il no alla violenza come valore assoluto.
Lancio invece una sfida alla Lega per batterla sul terreno dei valori e della forza delle idee. Di questo partito non condivido nulla poiché le sue posizioni istigano al razzismo e mirano a dividere il Paese. Occorre una progettualità politica alternativa.
Giuseppe Lonero (La Destra): Non credo che questo Paese sia tornando indietro nell’ambito della violenza. Certo è faticoso tenere calmi i giovani, ma chi ha responsabilità deve essere un buon maestro e gli episodi di sabato scorso imponevano una difesa da parte degli aggrediti.
Torino si conferma come un caso nazionale, con l’antagonismo più forte di tutta Italia (e sono sorpreso dallo scarso numero di forze dell’ordine). Occorre che il sindaco, con il sostegno di tutto il Consiglio comunale, chieda un intervento al questore e al prefetto.
Andrea Giorgis (Pd): La violenza, ovviamente, non ha giustificazioni. Né quella fisica, né quella verbale. E le forze politiche, nell’esprimere solidarietà ai militanti della Lega Nord, dovranno impegnarsi a usare linguaggi e toni più attenti e più controllati.
Roberto Ravello (AN - PdL): Gli attestati di solidarietà e le condanne saranno inutili se a seguirli non ci saranno azioni decise per isolare definitivamente la teppaglia squadrista che l’Amministrazione ospita nei Centri sociali abusivamente occupati.
La situazione è frutto della tolleranza, quando non della copertura politica, che il centrosinistra ha offerto e garantito al mondo antagonista. Chiamparino sgomberi senza se e senza ma tutti i Centri sociali torinesi abusivamente occupati.
Antonello Angeleri (LegaNord): il clima che si sta vivendo è simile a quello che negli anni ’70 anticipò l’odio e la violenza della Brigate Rosse.
Chiediamo che tutto il Consiglio comunale e il Sindaco si impegnino per chiudere tutti i centri sociali.
Monica Cerutti (Sinistra Democratica): c’è un filo rosso che lega le scritte minacciose, della scorsa settimana, contro il rappresentante della Fiom e ciò che è accaduto sabato.
E’ prioritario che dal Consiglio comunale venga una condanna unanime contro ogni violenza, da qualsiasi parte arrivi.
Ennio Galasso (Udc): in questo momento storico tra violenza, rischi per la democrazia e alta conflittualità della politica bisogna reagire tutti insieme per dare un contributo civico.
Inoltre, l’episodio dei ragazzi che hanno sparato ai passanti denuncia anche che le famiglie hanno bisogno di più sostegno. Dunque, invitiamo l’amministrazione ad aumentare i fondi per questo scopo.
Alberto Goffi (UDC): Prima di individuare le responsabilità in questa vicenda, bisogna individuare gli interlocutori: prefetto, questore, forze dell’ordine. Ma questa città è stata messa sotto assedio e a rischio la sicurezza di persone che passeggiavano nel sabato pomeriggio o stavano manifestando correttamente il proprio pensiero politico. Allora chiediamo al ministro degli interni di sanzionare chi non ha compiuto il proprio dovere per garantire la sicurezza in città. Ma non credo all’autodifesa e all’occhio per occhio e pur accogliendo la pacata replica di Carossa, gli chiedo di fare autocritica, perché credo che abbia sbagliato a prendere la posizione di sabato. Se aggredito, doveva chiedere l’intervento delle forze dell’ordine, nel rispetto delle istituzioni che lui stesso rappresenta. Per quanto riguarda le dichiarazioni del segretario provinciale del Pdci, credo integrino un vero e proprio incitamento alla violenza. Chiedo alla magistratura di intervenire. Ciascuna istituzione faccia il suo dovere.
Gianluigi Bonino (Moderati): Esprimo solidarietà convinta alla Lega e a Crossa per quanto accaduto, confermando la contrarietà ad ogni forma di violenza. Nello stesso tempo stigmatizzo il comportamento del segretario del Pdci, che con le sue esternazioni ha espresso sostegno alla violenza. Da parte di chi ha la responsabilità di effettuare gli sgomberi, serve non solo propaganda ma anche un sostegno alle situazioni che ne derivano.
Raffaele Petrarulo (IdV): Qualsiasi tipo di violenza è da condannare, sia verso un politico sia verso i cittadini. Per questo esprimiamo solidarietà assoluta alla Lega. Per combattere episodi di violenza come quelli accaduti in piazza Castello e in Barriera di Milano, occorrono risorse e uomini perché sia possibile controllare sempre il territorio, durante tutte le 24 ore.
Maria Teresa Silvestrini (Prc): La violenza non appartiene alla mia esperienza e alla mia storia di donna. Dalle fotografie sui giornali è evidente come siano uomini a fronteggiarsi e l’atteggiamento del consigliere Carossa con la cinghia in mano è un gesto tipico della cultura patriarcale che ritengo sia da censurare. In una città metropolitana occorre dare spazio a soggetti culturali e sociali diversi. Per quanto riguarda i fatti di bullismo, si tratta di considerare la difficoltà dei giovani di rapportarsi con un’autorità paterna carente.
Andrea Tronzano (Forza Italia – Pdl): Dietro ogni persona c’è un figlio e un padre. Onore a Carossa che si è adoperato per difendere i giovani ragazzi che manifestavano. Oggi è tempo di procedere con gli sgomberi, facendo leva su una opinione pubblica favorevole che aiuterà il Prefetto a prendere tale decisione. Chiedo anche alla magistratura che applichi la legge e renda innocui, con la permanenza in carcere, questi delinquenti.
Tiziana Salti (Misto di minoranza): Solidarietà alla Lega, i gruppi autonomi da troppo tempo agiscono indisturbati. Occorre valutare la possibilità che il Comune si costituisca parte civile in un eventuale processo.
Nella replica, il sindaco ha affermato che Torino non è la città con il maggior numero di centri sociali ed ha espresso la disponibilità a considerare la costituzione di parte civile, da parte della Città, nel caso di procedimento giudiziario.
F.D'A. - M.L. - R.T. - Ufficio stampa Consiglio comunale
Torino, 26 Ottobre 2009