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Ufficio Stampa

COMUNICATI STAMPA 2009


MANGONE, CONFERMATA LA FIDUCIA DELLA GIUNTA

In apertura di seduta del Consiglio comunale, il vice sindaco Tom Dealessandri ha risposto oggi in Aula all’interpellanza generale per chiarire se l’assessore alla polizia municipale Domenico Mangone si sia trovato, al tempo stesso, controparte e difensore d’ufficio di un cittadino fermato alla guida dai vigili in stato di ebbrezza.

Dealessandri ha precisato che l’assessore all’epoca del fatto non aveva ancora le deleghe alla Polizia municipale, mentre in merito alle altre domande contenute nell’interpellanza il vice sindaco ha spiegato come la nomina di Mangone a difensore d’ufficio rispecchi fedelmente le procedure previste dal codice penale.

“La nomina del difensore d’ufficio avviene con una rotazione automatica. L’indicazione del difensore d’ufficio – ha spiegato Dealessandri - non riguarda una procedura amministrativa di elevazione di una sanzione da parte della Polizia municipale, bensì il procedimento penale per guida in stato di ebbrezza e, in questo caso, l’accertamento con l’etilometro e il sequestro dell’autovettura”.

“Tutto è avvenuto nel rispetto della legge” ha aggiunto. Per poi puntualizzare come “allo stato non vi sono cause o procedimenti curati dallo studio dell’assessore Mangone”

“Fatti che escludono” – ha concluso Dealessandri – “una diversa attribuzione di deleghe in giunta all’assessore Mangone”.

Dopo Dealessandri sono intervenuti i seguenti consiglieri per il dibattito in Aula:

Ferdinando Ventriglia (Forza Italia - PDL): Avremmo voluto che l’assessore Mangone ci dicesse: “E’ vero, scusate, ci possono essere casi di inopportunità”. Ci sarebbe stato meno “chiacchiericcio”. C’è stata molta leggerezza. E secondo noi sarebbe stato inopportuno se in fase istruttoria o dibattimentale, per dovere d’ufficio come avvocato, l’assessore alla Polizia Municipale avesse dovuto contestare un verbale dei Vigili Urbani. Speriamo in futuro in Giunta ci siano più prudenza e umiltà.

Roberto Ravello (Alleanza Nazionale - PDL): Questa dovrebbe essere un’occasione per discutere di un tema molto caro alla sinistra: quello del conflitto di interessi. Bisogna interrogarsi sul rapporto tra deontologia professionale e deontologia politica. Non è curioso che un assessore alla Polizia Municipale possa difendere chi viene sanzionato da un Vigile Urbano? C’è quantomeno una questione di inopportunità. Non chiedo a Mangone di rinunciare alla professione di avvocato, ma di dimettersi da assessore.

Giuseppe Lonero (La Destra): Penso sia ormai chiaro che non si tratta di un problema di legittimità, ma di leggerezza e inopportunità. Può Mangone svolgere al meglio contemporaneamente il ruolo di assessore alla Polizia Municipale e quello di difensore di chi ha commesso un reato rilevato dai Vigili Urbani? Noi crediamo di no. Sarebbe inopportuno: come se un consigliere comunale ingegnere collaudasse un’opera pubblica. Chiediamo quindi che l’assessore si dimetta dall’incarico di difensore d’ufficio.

Mario Carossa (Lega Nord): Ho difficoltà a intervenire nel dibattito. Non perché l’assessore ha sbagliato per disattenzione ma per l’arroganza di questa Giunta e di questa maggioranza che dicono: non è successo nulla. Certo da un punta di vista penale non è successo nulla ma non, sicuramente, dal punto di vista civile e di correttezza. Io non chiedo all’assessore di dimettersi ma di ammettere la sua leggerezza.

Andrea Giorgis (Partito Democratico): Forse a qualcosa è servita questa interpellanza generale. A dimostrare la correttezza dell’assessore Mangone che non ha mai assunto la difesa di cittadini che contestavano l’Amministrazione comunale. E, speriamo, a far comprendere al Centrodestra quanto sia grave il conflitto d’interessi del Presidente del Consiglio.

Daniele Cantore (Forza Italia – Pdl): La posizione di Forza Italia-Pdl non è contro la persona, ma tiene a fare in modo di evitare confusioni tra il ruolo professionale e l’impegno amministrativo. Deve prevalere il ruolo di amministratore alla propria professione. Le chiedo se non ritenga opportuno togliersi dall’elenco dei difensori d’ufficio. Farne parte è inopportuno.

Ufficio stampa Consiglio comunale

Torino, 19 Ottobre 2009


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