Approvate questa mattina dalla Giunta comunale le linee guida per il piano di localizzazione delle opere di arte pubblica. Sono il risultato dell’attività della Commissione tecnico artistica, istituita nel gennaio dello scorso anno con lo scopo di monitorare tutti i progetti di opere d’arte pubblica. E’ composta dai responsabili di 14 Settori dell’Amministrazione comunale e dai direttori di Gam, Castello di Rivoli, Accademia Albertina, Artissima, direzione regionale per i Beni culturali e paesaggistici del Piemonte oltre al preside della II Facoltà di Architettura.
Sono diversi gli indirizzi innovativi sottolineati nel documento: in primis la possibilità aperta anche ai giovani talenti di potersi esprimere con opere destinate allo spazio pubblico con la partecipazione a bandi di concorso e allestimenti temporanei, anche, eventualmente, in concomitanza di grandi eventi. Saranno inoltre individuate aree da destinare a movimenti artistici contemporanei e zone per ospitare opere temporanee, consentendo di dare, a rotazione, spazio a molti artisti verificando pure l’impatto e il gradimento delle opere. In questo caso il coinvolgimento dei cittadini sarà fondamentale per attivare un sentimento di comproprietà e partecipazione.
Attività preliminare della Commissione è stata l’individuazione dei criteri artistico-progettuali e gli assi strategici delle localizzazioni delle installazioni, considerando che l’impatto di un’opera d’arte dovrà essere valutato secondo aspetti culturali e sociali, di effettiva opportunità, legati alla vocazione del distretto (ad esempio tenendo conto delle aree verde, industriali, o residenziali) “misurando” inoltre il ruolo di contributo al riconoscimento identitario dei luoghi. Accanto alla città romana, alla città dell’architettura, a quella post-industriale Torino presenta territori che necessitano di differenti interventi urbanistici e artistici: vi sono aree dove è necessario favorire l’aggregazione, la partecipazione, la vita di comunità. Zone invece che abbisognano di trasformazioni, di riqualificazione urbana, di eliminazione del degrado. In altri contesti, la collocazione di opere d’arte riveste un valore di promozione e accentua il ruolo che la nostra città ha assunto nel contesto del turismo legato all’arte moderna e contemporanea che l’ha portata a essere considerata una delle città più importanti in in Italia.
Assi strategici di possibili localizzazioni di opere d’arte sono le Spine. Ambiti di maggiore interesse urbanistico oltre a disegnare le nuove linee prospettiche all’interno della città e, fra Torino e i comuni limitrofi, le Spine costruiscono immaginari punti di fuga adatti ad accogliere “sistemi di opere”. Ne è un esempio il viale della Spina 1: del progetto Artecittà, nato nel 1995, fanno già parte tre delle 11 opere previste, tutte riconducibili all’Arte Povera. Opere d’arte troveranno sistemazione su corso Francia: qui una matrice di riferimento unica potrebbe sottolineare la continuità della linea retta del corso. Opere d’arte saranno previste sul nuovo asse di corso Marche, un lunghissimo boulevard. Anche l’ambito vasto dello Scalo Vanchiglia e del Quadrante Nord Est – che si estende sino ai confini con Settimo e San Mauro, una volta completata la complessiva riqualificazione urbanistica, ospiterà numerose opere d’arte. Fulcro dell’attenzione sarà soprattutto il percorso della futura linea 2 della metropolitana. Il centro storico , racchiuso tra i viali napoleonici, deve rafforzare il ruolo di sede di funzioni di rappresentanza e residenzialità. Sono previsti dalle linee guida interventi artistici sulle architetture, su frontespizi e facciate. Seguendo infine l’esempio di diverse città europee e forti dell’esperienza di “Pareti ad arte”, manifestazione svoltasi nel 1998, saranno organizzati concorsi internazionali per la riqualificazione di muri ciechi di edifici pubblici e privati.
Il documento approvato dalla Giunta sottolinea anche l’importanza di costruire affacci sulle aree prospicienti i fiumi Stura e Sangone e di curare gli accessi alla città dalle tangenziali: si tratta di “Porte novissime” adatte alla collocazione di opere che rappresentino anche la storia e i simboli del territorio circostante. Attenzione particolare è poi infine dedicata alla via Lagrange, luogo pedonalizzato ideale per la presentazione di sculture e installazioni e al Pav, il Parco d’arte vivente. Il parco di via Giordano Bruno ospita installazioni legate al connubio arte-natura. Un’ulteriore funzione sarà quella di avvicinare il grande pubblico all’arte contemporanea, grazie all’offerta del suo percorso espositivo all’aperto, assimilabile al tessuto dell’arte pubblica.
(gf)
Torino, 6 Ottobre 2009